Monte Barone
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Con la montagna stavo dormendo, un'amica mi ha risvegliato. Nelle favole di solito è lui che risveglia lei ma il mondo cambia.
Del percorso sapete già tutto, comunque lo riassumo: dal parcheggio partono due sentieri che si uniscono poco sopra, attraversando la valletta del Rio Cavallero si sale al rifugino della Forestale, si scavalca la cresta che scende dalla Punta Pissavacca per fare il lungo traverso (con un tratto a gradini nella roccia e corda fissa in caso fossero bagnati), la breve salita al rifugio e quella seguente alla Bocchetta di Ponasca. Di qui la cresta, con l'ultima parte tra blocchi di roccia.
A cominciare da 1800 metri, oggi c'erano chiazze di neve comunque con numerose peste. Pochi metri sotto la cima, dove la cresta si restringe, andavano percorsi con un minimo di attenzione perché innevati.
Il cielo, da serenissimo alla partenza, si è via via rannuvolato e a partire da mezzogiorno ogni tanto ha pure accennato a nevischiare. Saliti con i classici sentieri G1+G8, visto che faceva pure freddino non ci siamo impegnati in varianti di discesa. Due ore e tre quarti per salire, tre ore e dieci con le soste, senza forzare.
Il panorama sul Monte Rosa è stato precluso da un nuvolone, peccato ma è una montagna che abbiamo visto e fotografato più volte.
Il rifugio Monte Barone quest'anno apre a giugno.
Coggiola, il paesino di fondo valle, è piccolo ma non è poi così microscopico e ha pure due gelaterie, una delle quali, in via Roma, decisamente buona.
Arrivando da Romagnano, e da Crevacuore, nonché dallo ... svincolo tra la A26 e la A4, il Monte Barone appare come un panettone dalla cresta orizzontale che spicca tra le montagne del prealpi biellesi. Dal versante di salita ha invece un aspetto piramidale.
Del percorso sapete già tutto, comunque lo riassumo: dal parcheggio partono due sentieri che si uniscono poco sopra, attraversando la valletta del Rio Cavallero si sale al rifugino della Forestale, si scavalca la cresta che scende dalla Punta Pissavacca per fare il lungo traverso (con un tratto a gradini nella roccia e corda fissa in caso fossero bagnati), la breve salita al rifugio e quella seguente alla Bocchetta di Ponasca. Di qui la cresta, con l'ultima parte tra blocchi di roccia.
A cominciare da 1800 metri, oggi c'erano chiazze di neve comunque con numerose peste. Pochi metri sotto la cima, dove la cresta si restringe, andavano percorsi con un minimo di attenzione perché innevati.
Il cielo, da serenissimo alla partenza, si è via via rannuvolato e a partire da mezzogiorno ogni tanto ha pure accennato a nevischiare. Saliti con i classici sentieri G1+G8, visto che faceva pure freddino non ci siamo impegnati in varianti di discesa. Due ore e tre quarti per salire, tre ore e dieci con le soste, senza forzare.
Il panorama sul Monte Rosa è stato precluso da un nuvolone, peccato ma è una montagna che abbiamo visto e fotografato più volte.
Il rifugio Monte Barone quest'anno apre a giugno.
Coggiola, il paesino di fondo valle, è piccolo ma non è poi così microscopico e ha pure due gelaterie, una delle quali, in via Roma, decisamente buona.
Arrivando da Romagnano, e da Crevacuore, nonché dallo ... svincolo tra la A26 e la A4, il Monte Barone appare come un panettone dalla cresta orizzontale che spicca tra le montagne del prealpi biellesi. Dal versante di salita ha invece un aspetto piramidale.
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andrea62

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