Via Francisca del Lucomagno: da Ponte Tresa a Cugliate


Publiziert von paoloski , 5. Juni 2021 um 11:19.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 Juni 2021
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I 
Aufstieg: 500 m
Abstieg: 500 m
Strecke:21,8 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Ponte Tresa è raggiungibile da Varese seguendo la SS 233, in paese vi sono numerosi parcheggi, nei giorni festivi perlopiù gratuiti.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno.
Kartennummer:Valganna - Valmarchirolo, Carta dei Sentieri 1:20000, Ingenia

Giornata dalla meteo incerta: quando ci alziamo il cielo è coperto da una spessa coltre di nubi. Decidiamo comunque di andare a percorrere un tratto della Via Francisca del Lucomagno, saremo non lontani da casa ed in caso il tempo si mettesse decisamente al brutto potremo rientrare rapidamente.
Raggiungiamo Ponte Tresa, parcheggiamo nei pressi delle Poste e raggiungiamo l'inizio del lungolago, scappa qualche goccia di pioggia per cui facciamo una sosta ad un bar per valutare la situazione, la pioviggine nel frattempo cessa e quindi riprendiamo il cammino.
Il percorso è chiaramente indicato da segnavia bianco - verdi, comunque il primo tratto della Via percorre integralmente il lungolago da Ponte Tresa a Lavena, impossibile sbagliarsi.
Abbiamo modo di osservare da vicino Folaghe, Svassi e Germani e diverse sculture e murales posti lungo il tragitto.
Arriviamo a Lavena e seguendo le indicazioni ci addentriamo nel borgo, percorriamo alcune vie e, salita una breve scalinata, ci troviamo sulla ciclopedonale che segue il percorso della vecchia ferrovia a scartamento ridotto che collegava Varese a Ponte Tresa, il fondo è asfaltato e il percorso attraversa qualche galleria illuminata ed è completamente immerso nel verde, a quest'ora incontriamo ben poca gente, un paio di camminatori e qualche ciclista.
A Piacco attraversiamo la Strada Statale ed entriamo nel Parco dell'Argentera che ci riserviamo di visitare al ritorno, proseguiamo ed in breve siamo a Gaggio, frazione di Cadegliano, proseguiamo in salita e sempre zigzagando fra vie e viottoli seguendo i segnavia, raggiungiamo Marchirolo, compriamo una pagnotta in un negozietto aperto, ché un certo appetito si fa sentire, e saliamo alla chiesa di San Martino posta al culmine di una spettacolare scalinata. Dell'impianto del XII secolo almeno all'esterno non si vede più traccia, ma il panorama che si può ammirare è decisamente notevole, cosi come il prato che circonda la chiesa che si rivela essere una vera miniera di biodiversità.
Riattraversiamo il paese scoprendo due notevoli, per quanto malandati, affreschi in un sottoportico accanto alla chiesa di San Francesco.
Ci dirigiamo verso Cugliate, come Marchirolo anche questo un borgo a noi completamente ignoto.
Entriamo nella chiesa parrocchiale dove si trovano un paio di quadri di buona fattura, uno stendardo ricamato notevole, ma dove quello che colpisce è l'estrema pulizia  e l'ordine del luogo. All'uscita un gioviale sacerdote ci chiede se vogliamo il timbro della Via Francisca.... non è il caso: siamo a pochi chilometri da casa e non stiamo percorrendo il cammino.
Come la chiesa anche il paese trasmette un'idea di pulizia e di buona amministrazione. Il gioiello del comune è il lavatoio del 1909 posto in posizione centrale in una piazza al di sotto del Municipio: un autentico capolavoro perfettamente mantenuto.
Decidiamo di non proseguire fino a Ghirla ma di ritornare sui nostri passi per visitare i mulini del Parco dell'Argentera. Riattraversiamo Marchirolo facendo una breve digressione per ammirare un'edicola posta sulla Strada Statale che conserva un notevolissimo affresco dall'apparenza cinquecentesco. Anche questo bisognoso di un urgente ed accurato restauro.
Eccoci al Parco dell'Argentera, vi sono diverse persone, gruppi di giovani, famiglie con bambini che giocano nell'acqua del torrente, anziani... in effetti il luogo è decisamente piacevole.
Vi sono tre mulini, un tempo impiegati per le attività minerarie, qui fin dall'epoca romana si estraeva galena argentifera ed antimonio, che nel '900 sono stati sapientemente decorati con affreschi e "sgraffiti" di ispirazione medioevale. La fattura dei dipinti e delle decorazioni è decisamente buona. Gli edifici sono anche in buone condizioni ma all'interno i soliti imbecilli hanno voluto lasciare traccia del loro passaggio...sic transit gloria mundi !
Ripartiamo ma giunti a Lavena, vista l'ora, decidiamo di pranzare alla trattoria che si trova nei locali dell'ex Circolo Operaio, soddisfatti dall'ottimo pranzo, attraversiamo il paese e ripercorriamo il lungolago fino a Ponte Tresa e raggiungiamo la nostra auto.

Piacevole gita alla scoperta di luoghi che, nonostante la prossimità a casa, erano per noi assolutamente sconosciuti. Il percorso è perfettamente segnalato e percorribile da chiunque, si cammina sempre su asfalto ma perlopiù nel verde e lontano dal traffico.

Tourengänger: paoloski, annna


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