Monte Mondini
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Oggi abbiamo a disposizione solo il mattino per una gita per cui è giocoforza rimanere nei dintorni. Avevo visto in passato sulle cartine il Monte Mondini ma mi sembrava essere una cima interamente boscata e quindi poco interessante, recentemente però lessi della creazione di due punti panoramici sotto e nei pressi della cima. Andiamo quindi a vedere!
Visto che in Svizzera i parcheggi sono a pagamento anche nei giorni festivi lasciamo l'auto nei pressi del parcheggio delle poste in Italia. Raggiungiamo la dogana, attraversiamo il ponte sul Tresa e saliamo verso la chiesa parrocchiale e da qui per la Salita Ronchetta raggiungiamo la zona detta Ronchi e l'omonima via dalla quale dopo un centinaio di metri si diparte il sentiero segnalato per la nostra meta.
Saliamo in un bosco misto di faggi, castagni e querce con un sottobosco pieno di agrifogli, la copertura arborea non ancora completa fa si che tutt'intorno vi sia una spettacolare fioritura di viole, mai come quest'anno ne ho viste tante..
Raggiungiamo il Piangrande dove si trova un edificio dell'acquedotto comunale e proseguiamo in salita seguendo i segnavia, tralasciamo la deviazione per il punto panoramico sotto il Monte Rocchetta ed arriviamo alla strada forestale che seguiamo per un buon tratto finché non troviamo le indicazioni per il sentiero per il Monte Mondini, abbandoniamo quindi il tratturo e saliamo per un buon sentiero fino a Scangei dove reincontriamo la strada forestale ed abbiamo un primo assaggio del panorama che godremo dalla cima.
Il sentiero prosegue seguendo la dorsale fino a raggiungere la Croce del Sasso, qui gli alberi sono stati tagliati e si ha una bella vista sulle montagne e sui paesi sottostanti, dal Monte Rosa, al Tamaro ed al Generoso. Proseguiamo fino alla cima del Monte Mondini a pochi minuti di distanza, dove si trova una grande croce, un paio di panchine, poco discosta un'antenna e si ha una bella vista sulla sottostante Bedeglia e le cime del Malcantone.
Io sarei dell'idea di scendere alla Madonna della Morella tramite il sentiero che parte da poco prima della cima, Anna però boccia la proposta giudicandolo troppo in piedi e troppo pieno di foglie. Torniamo quindi sui nostri passi fino a Scangei dove decidiamo di seguire la sterrata Strada ai Mondin fino alla località Novel dove prendiamo il sentiero per Pura, ad un successivo bivio imbocchiamo il sentiero che scende direttamente a Selva, una frazione sopra Pura, in realtà più che un sentiero si rivela essere un autentico toboga con un fondo di sassi instabili ricoperti da mezzo metro di foglie secche. Comunque riusciamo ad arrivare interi al suo termine e per strade asfaltate raggiungiamo la chiesa parrocchiale di Pura.
Visitiamo la chiesa dopodiché discendiamo la bella scalinata e seguendo i segnavia ci inoltriamo per le strade che attraversano il borgo che si rivela essere ben conservato e con diverse belle abitazioni ricche di portali e particolari architettonici di pregio. Attraversiamo diverse zone dove campi e boschi si alternano a villette finché raggiungiamo la località ai Ronchi e chiudiamo il nostro anello, Scendiamo a Ponte Tresa, riattraversiamo il ponte ed in Italia, vista l'ora, decidiamo di fermarci a mangiare una piadina prima di rientrare a casa.
Gita breve ma piacevole, la salita, sempre ben segnalata, permette di raggiungere questa cima modesta ma che offre un notevole panorama sia sul Monte Rosa e le cime dei dintorni, sia sul Ceresio con le sue tante diramazioni.
Visto che in Svizzera i parcheggi sono a pagamento anche nei giorni festivi lasciamo l'auto nei pressi del parcheggio delle poste in Italia. Raggiungiamo la dogana, attraversiamo il ponte sul Tresa e saliamo verso la chiesa parrocchiale e da qui per la Salita Ronchetta raggiungiamo la zona detta Ronchi e l'omonima via dalla quale dopo un centinaio di metri si diparte il sentiero segnalato per la nostra meta.
Saliamo in un bosco misto di faggi, castagni e querce con un sottobosco pieno di agrifogli, la copertura arborea non ancora completa fa si che tutt'intorno vi sia una spettacolare fioritura di viole, mai come quest'anno ne ho viste tante..
Raggiungiamo il Piangrande dove si trova un edificio dell'acquedotto comunale e proseguiamo in salita seguendo i segnavia, tralasciamo la deviazione per il punto panoramico sotto il Monte Rocchetta ed arriviamo alla strada forestale che seguiamo per un buon tratto finché non troviamo le indicazioni per il sentiero per il Monte Mondini, abbandoniamo quindi il tratturo e saliamo per un buon sentiero fino a Scangei dove reincontriamo la strada forestale ed abbiamo un primo assaggio del panorama che godremo dalla cima.
Il sentiero prosegue seguendo la dorsale fino a raggiungere la Croce del Sasso, qui gli alberi sono stati tagliati e si ha una bella vista sulle montagne e sui paesi sottostanti, dal Monte Rosa, al Tamaro ed al Generoso. Proseguiamo fino alla cima del Monte Mondini a pochi minuti di distanza, dove si trova una grande croce, un paio di panchine, poco discosta un'antenna e si ha una bella vista sulla sottostante Bedeglia e le cime del Malcantone.
Io sarei dell'idea di scendere alla Madonna della Morella tramite il sentiero che parte da poco prima della cima, Anna però boccia la proposta giudicandolo troppo in piedi e troppo pieno di foglie. Torniamo quindi sui nostri passi fino a Scangei dove decidiamo di seguire la sterrata Strada ai Mondin fino alla località Novel dove prendiamo il sentiero per Pura, ad un successivo bivio imbocchiamo il sentiero che scende direttamente a Selva, una frazione sopra Pura, in realtà più che un sentiero si rivela essere un autentico toboga con un fondo di sassi instabili ricoperti da mezzo metro di foglie secche. Comunque riusciamo ad arrivare interi al suo termine e per strade asfaltate raggiungiamo la chiesa parrocchiale di Pura.
Visitiamo la chiesa dopodiché discendiamo la bella scalinata e seguendo i segnavia ci inoltriamo per le strade che attraversano il borgo che si rivela essere ben conservato e con diverse belle abitazioni ricche di portali e particolari architettonici di pregio. Attraversiamo diverse zone dove campi e boschi si alternano a villette finché raggiungiamo la località ai Ronchi e chiudiamo il nostro anello, Scendiamo a Ponte Tresa, riattraversiamo il ponte ed in Italia, vista l'ora, decidiamo di fermarci a mangiare una piadina prima di rientrare a casa.
Gita breve ma piacevole, la salita, sempre ben segnalata, permette di raggiungere questa cima modesta ma che offre un notevole panorama sia sul Monte Rosa e le cime dei dintorni, sia sul Ceresio con le sue tante diramazioni.
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