Monte Pradè
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Approfittando di un tampone negativo valuto questa gita transfrontaliera.
Partenza da Cimadera, Passo Pairolo, Alpe Nores e Pradè. Ritorno da Passo di Fojorina e Cima Mosè.
Sulla sentieristica non vi è molto da dire, tutto a posto e ben segnalato.
Il gioco si inzia a complicare poco prima della vetta del Pradè dove bisogna fare un traverso abbastanza esposto su erba ripida e tirare su gli ultimi 3 o 4 metri su pendenza abbastanza severa (T3/T3+).
Dalla vetta principale del Pradè si nota la traccia che poco più sotto conduce alla vetta secondaria. Scendo quindi a raggiungere le traccia e mi ritrovo al famoso intaglio già descritto in un altra relazione. Qui il gioco si fa duro, a prima vista scendere il caminetto sembrerebbe un gioco da ragazzi, quando poi si inizia la discesa si nota che la roccia offre poco niente e che un eventuale scivolata diventa quasi impossibile da fermare. Faccio affidamento a sedere e mani a pressione sulla roccia e scendo i 2 metri per immettermi su una cengia sulla sinistra che conduce in vetta (l'uscita in cengia penso sia il pezzo più brutto, quindi da valutarlo in caso si voglia provarla), Provo prima a percorrerla in piedi, ma anche qui la roccia leggermente strapiombante mi butta fuori, cerco prese, ma niente, quindi a gattoni. Da qui è fatta mi godo il panorama, ma non troppo anche perchè tira un vento che mi lascia poco sereno. Al ritorno, oltrepasso la cengia sempre gattonando e decido al posto di risalire il caminetto per il terriccio (non tecnico ma espostissimo e delicato) di affrontare una roccia sulla destra (a scendere sulla sinistra) che con più tranquillità mi conduce all'uscita (II+) (a scendere può essere più complicato entrarci sempre per lo stesso problema delle prese che se in salita me lo sono fatto andar bene in entrata può essere meno divertente).
Il tutto lo graderei T4+ (F+) siccome anche se effettivamente il caminetto, se non si fa la roccia, è facile e corto, è comunque veramente delicato. Due prese lo trasformerebbero in un gioco da ragazzi, ma non ci sono e un piede che scivola non viene perdonato, da fare a dentri stretti. Diciamo che non sono un grande fan di catene e catenine, ma due pioli non farebbero male...
Niente che dire, bella vetta, contento di esserci salito, ma non la rifarò, troppo poco controllo, almeno per i miei gusti.
Piccola nota: per chi si domandasse da cosa derivi il nome Cima Mosè, posso provare a dare io un piccolo parere...cos'ì come Mosè si fece varco tra le acque del Mar Rosso, così l'escursionista deve trovare passaggio tra fittissimi pini mughi, senza temere l'incolumità dei propri vestiti, ma ricolmo di fede raggiungere la vetta. Che d'altronde offre un piccolo cucuzzolo (protetto da sguardi poco discreti e idoneo ad abbandonarsi, eventualmente, se è il caso, ma non a caso, e nemmeno a casa, onde evitare mali pensieri, alle piacevolezze della vita) dove con serenità ho potuto digerire il Pradè, godermi la vista su tutta la catena delle prealpi lombarde dalla Grigna, Corni di Canzo, Sasso Gordona, al Generoso e mangiarmi una barretta isostar e un'arborella.
Partenza da Cimadera, Passo Pairolo, Alpe Nores e Pradè. Ritorno da Passo di Fojorina e Cima Mosè.
Sulla sentieristica non vi è molto da dire, tutto a posto e ben segnalato.
Il gioco si inzia a complicare poco prima della vetta del Pradè dove bisogna fare un traverso abbastanza esposto su erba ripida e tirare su gli ultimi 3 o 4 metri su pendenza abbastanza severa (T3/T3+).
Dalla vetta principale del Pradè si nota la traccia che poco più sotto conduce alla vetta secondaria. Scendo quindi a raggiungere le traccia e mi ritrovo al famoso intaglio già descritto in un altra relazione. Qui il gioco si fa duro, a prima vista scendere il caminetto sembrerebbe un gioco da ragazzi, quando poi si inizia la discesa si nota che la roccia offre poco niente e che un eventuale scivolata diventa quasi impossibile da fermare. Faccio affidamento a sedere e mani a pressione sulla roccia e scendo i 2 metri per immettermi su una cengia sulla sinistra che conduce in vetta (l'uscita in cengia penso sia il pezzo più brutto, quindi da valutarlo in caso si voglia provarla), Provo prima a percorrerla in piedi, ma anche qui la roccia leggermente strapiombante mi butta fuori, cerco prese, ma niente, quindi a gattoni. Da qui è fatta mi godo il panorama, ma non troppo anche perchè tira un vento che mi lascia poco sereno. Al ritorno, oltrepasso la cengia sempre gattonando e decido al posto di risalire il caminetto per il terriccio (non tecnico ma espostissimo e delicato) di affrontare una roccia sulla destra (a scendere sulla sinistra) che con più tranquillità mi conduce all'uscita (II+) (a scendere può essere più complicato entrarci sempre per lo stesso problema delle prese che se in salita me lo sono fatto andar bene in entrata può essere meno divertente).
Il tutto lo graderei T4+ (F+) siccome anche se effettivamente il caminetto, se non si fa la roccia, è facile e corto, è comunque veramente delicato. Due prese lo trasformerebbero in un gioco da ragazzi, ma non ci sono e un piede che scivola non viene perdonato, da fare a dentri stretti. Diciamo che non sono un grande fan di catene e catenine, ma due pioli non farebbero male...
Niente che dire, bella vetta, contento di esserci salito, ma non la rifarò, troppo poco controllo, almeno per i miei gusti.
Piccola nota: per chi si domandasse da cosa derivi il nome Cima Mosè, posso provare a dare io un piccolo parere...cos'ì come Mosè si fece varco tra le acque del Mar Rosso, così l'escursionista deve trovare passaggio tra fittissimi pini mughi, senza temere l'incolumità dei propri vestiti, ma ricolmo di fede raggiungere la vetta. Che d'altronde offre un piccolo cucuzzolo (protetto da sguardi poco discreti e idoneo ad abbandonarsi, eventualmente, se è il caso, ma non a caso, e nemmeno a casa, onde evitare mali pensieri, alle piacevolezze della vita) dove con serenità ho potuto digerire il Pradè, godermi la vista su tutta la catena delle prealpi lombarde dalla Grigna, Corni di Canzo, Sasso Gordona, al Generoso e mangiarmi una barretta isostar e un'arborella.
Tourengänger:
LucioPerca

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Kommentare (2)