Corte di Cevo
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Visita ad una vallata selvaggia ormai quasi del tutto dimenticata dalle attività pastorali e forestali: durante le mie poche visite, attraverso gli anni, in questi luoghi ho incontrato solo un branco misto di cavalli ed asini che passa l'estate nei pressi del Lago Grande di Spluga e i boschi non presentano ormai da molto tempo segni di minimo sfruttamento; gli alpeggi, un tempo numerosi, sono completamente abbandonati e quasi in rovina: qua e là, nei diversi insediamenti, si trova qualche baita ben restaurata ma quasi sempre chiusa, usata come base d'appoggio in stagione venatoria dai cacciatori. Benchè ci si trovi lungo il percorso della più facile traversata fra la Val Masino e la Valle dei Ratti (tratto dimenticato della prima versione del Sentiero Italia), l'assenza di strutture logistiche, i lunghissimi percorsi e la quasi impossibilità di chiudere anelli di gite giornaliere scoraggiano anche l'escursionismo nella sua espressione più comune. Segnalazioni obsolete e degradate, soprattutto fra Corte del Dosso e Casera Spluga, con alcuni problemi di orientamento in salita non incrementano la popolarità di questa vallata. L'idea iniziale per questa gita era la ricerca dell'imbocco di un paio di sentieri che danno l'accesso a due alpeggi ubicati al di fuori dalla direttiva principale della valle, ma, ancora una volta in questa stagione, l'impazienza ci ha portato ad anticipare i tempi e la quota della neve ha di fatto reso impossibile l'identificazione dei passaggi.
Da Caspano si procede verso est lungo la via principale del paese a fianco della chiesa; oltrepassate le ultime abitazioni si prende la sinistra al primo bivio e si affiancano il cimitero ed una chiesa dismessa. La strada si fa sterrata e prosegue verso i maggenghi: al nuovo bivio si segue la destra in direzione "Regurs" (Rigorso IGM) lungo una pista a saliscendi; dopo un'improvvisa salita cementata si imbocca il sentiero sulla destra, che indica "Muiaca e Cevo". E' un bellissimo sentierino che si addentra in traverso dapprima sul versante Valmasino e poi, in ripida discesa, verso il fondo della Valle Spluga. Il transito è spesso esposto su terreno franoso e umido, un breve tratto roccioso (la "Scaléta") è attrezzato con una catenella di sicurezza. Raggiunto il fondovalle, ci si ritrova sul recente sentiero costruito sopra la condotta interrata della centralina idroelettrica di Cevo: si sale la ripidissima traccia fino a trovare le indicazioni verso destra per Ceresolo, sull'altro versante lungo il sentiero per i Laghi Spluga. Ci ritroviamo in un posto non particolarmente accattivante, un piccolo gruppo di baite un po' malmesse, saltuariamente abitate in estate. Il proseguimento del nostro sentiero, reso visibile dalla scritta "Laghi" su di un masso, si manifesta al termine della radura di Ceresolo con una lunga serie di tornanti scomodamente sassosi attraverso un bosco ceduo sempre più infestato da rovi aggressivi ed invadenti, fino ad arrivare, appena oltrepassato il torrente Cavislone, al bel terrazzo di Corte del Dosso, le cui numerose baite sono irrimediabilmente in rovina. Da qui la traccia si presenta di qualità variabile: alternando tratti evidenti a zone che attualmente le chiazze di neve residua rendono indecifrabili, seguendo comunque a grandi linee la direttiva di una dorsale boscosa, si raggiunge abbastanza facilmente la radura di Corte di Cevo: la meta della giornata presenta due belle baite ben restaurate e rappresenta il luogo di svincolo dei sentieri che stavamo cercando, ma, come detto, da qui le aree innevate cominciano a prendere il sopravvento su quelle scoperte...
La via di ritorno ricalca esattamente quella di andata, con la possibilità di una piccola variante anti-noia già in vicinanza di Caspano: alcune decine di metri dopo aver superato la discesa cementata presso "Regurs" si imbocca sulla sinistra un bel sentierino che porta l'indicazione per Bedoglio e Cadelpicco. Dopo una lunga e comoda traversata in blanda discesa, proprio in corrispondenza dell'inizio della vera discesa per le mete indicate, si volge a destra attraverso i terrazzamenti del "Camp de la Sciura" che conducono fino alla carrozzabile periferica a Caspano che sale al cimitero in corrispondenza di un largo tornante; si scende a sinistra e si raggiunge la "tangenziale" di Caspano, alla cui estremità si trova il parcheggio.
Da Caspano si procede verso est lungo la via principale del paese a fianco della chiesa; oltrepassate le ultime abitazioni si prende la sinistra al primo bivio e si affiancano il cimitero ed una chiesa dismessa. La strada si fa sterrata e prosegue verso i maggenghi: al nuovo bivio si segue la destra in direzione "Regurs" (Rigorso IGM) lungo una pista a saliscendi; dopo un'improvvisa salita cementata si imbocca il sentiero sulla destra, che indica "Muiaca e Cevo". E' un bellissimo sentierino che si addentra in traverso dapprima sul versante Valmasino e poi, in ripida discesa, verso il fondo della Valle Spluga. Il transito è spesso esposto su terreno franoso e umido, un breve tratto roccioso (la "Scaléta") è attrezzato con una catenella di sicurezza. Raggiunto il fondovalle, ci si ritrova sul recente sentiero costruito sopra la condotta interrata della centralina idroelettrica di Cevo: si sale la ripidissima traccia fino a trovare le indicazioni verso destra per Ceresolo, sull'altro versante lungo il sentiero per i Laghi Spluga. Ci ritroviamo in un posto non particolarmente accattivante, un piccolo gruppo di baite un po' malmesse, saltuariamente abitate in estate. Il proseguimento del nostro sentiero, reso visibile dalla scritta "Laghi" su di un masso, si manifesta al termine della radura di Ceresolo con una lunga serie di tornanti scomodamente sassosi attraverso un bosco ceduo sempre più infestato da rovi aggressivi ed invadenti, fino ad arrivare, appena oltrepassato il torrente Cavislone, al bel terrazzo di Corte del Dosso, le cui numerose baite sono irrimediabilmente in rovina. Da qui la traccia si presenta di qualità variabile: alternando tratti evidenti a zone che attualmente le chiazze di neve residua rendono indecifrabili, seguendo comunque a grandi linee la direttiva di una dorsale boscosa, si raggiunge abbastanza facilmente la radura di Corte di Cevo: la meta della giornata presenta due belle baite ben restaurate e rappresenta il luogo di svincolo dei sentieri che stavamo cercando, ma, come detto, da qui le aree innevate cominciano a prendere il sopravvento su quelle scoperte...
La via di ritorno ricalca esattamente quella di andata, con la possibilità di una piccola variante anti-noia già in vicinanza di Caspano: alcune decine di metri dopo aver superato la discesa cementata presso "Regurs" si imbocca sulla sinistra un bel sentierino che porta l'indicazione per Bedoglio e Cadelpicco. Dopo una lunga e comoda traversata in blanda discesa, proprio in corrispondenza dell'inizio della vera discesa per le mete indicate, si volge a destra attraverso i terrazzamenti del "Camp de la Sciura" che conducono fino alla carrozzabile periferica a Caspano che sale al cimitero in corrispondenza di un largo tornante; si scende a sinistra e si raggiunge la "tangenziale" di Caspano, alla cui estremità si trova il parcheggio.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)