Caval Drossa (1632 m) - Skitour
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Il Caval Drossa è una delle poche cime che ho raggiunto con diversi mezzi: a piedi, con le racchette da neve, con le pelli di foca e con la mtb. Oggi per la prima volta tento di salirlo con gli sci lungo il costolone nord.
Inizio dell’escursione: ore 8.50
Fine dell’escursione: ore 12.05
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1010 hPa
Temperatura alla partenza: 1°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 700 m
Temperatura al rientro: 4,5°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 7.44
Sveglia alle 6:20, partenza da casa alla 7:30, arrivo a Gola di Lago, dopo 35,0 km d’auto, alle 8:30.
Parcheggiata l’auto di fronte alla cappella, poco sopra la torbiera, mi incammino lungo la stradina ricoperta di neve gelata con gli sci in spalla. Al primo tornante metto gli sci e taglio dritto seguendo una vecchia traccia, che si sviluppa fra betulle sparse e ginepri, per poi rientrare sulla strada dell’alpe. La abbandono definitivamente a circa 1135 m e mi inoltro nella Val Dávra in direzione di Pian Bello. Questo terrazzo, ubicato sul versante sinistro della Val d’Isone offre uno splendido panorama a 300 gradi, dal Monte Ferraro al Pizzo di Vogorno, fino al Monte Bar. Da Pian Bello salgo fino a raggiungere il sentiero proveniente da Davrosio, quindi punto alla quota 1341, corrispondente al costolone che scende dalla meta che desidero raggiungere. Mi rimangono circa 300 m di dislivello su un pendio piuttosto ripido, coperto di neve compatta e rigelata, la cui pendenza media è di circa il 61,6%, corrispondente a 32°.
Dopo alcune inversioni decido di applicare i rampanti, in quanto le pelli non mi garantiscono una presa sicura. Sul versante noto delle vecchie tracce sia in salita che in discesa: constato che l’itinerario è ben frequentato, probabilmente più del percorso, meno ripido ma più lungo, che passa dall’Alpe Crocc (1490 m).
La vetta è preannunciata dai primi raggi di sole che riescono a superare il crinale. In meno di due ore dalla partenza, soste comprese, dopo 27 inversioni, pervengo con soddisfazione alla cima del Caval Drossa (1632 m).

Caval Drossa: il percorso di salita e di discesa che ho scelto
Un bel sole illumina il versante sud e questa volta non c’è il fastidioso vento che spesso soffia sulle creste fra il Sopra- e il Sottoceneri. Mi concedo una bella pausa, seduto sui cespi d’erba liberi dalla neve.
Alle 11:30 inizio la discesa sulla dorsale nord. La parte superiore è ben illuminata e priva di ostacoli, più in basso devo prestare attenzione alle rocce emergenti e ai numerosi cespugli. In ogni modo non rischio mai la scivolata; la neve rigelata mi permette di curvare senza problemi. Raggiunto di nuovo Pian Bello, svolto verso Davrosio (1245 m) e il sottostante Alpe Davrosio (1196 m), una proprietà del Patriziato di Campestro, in una zona ambita anche dai militari per le esercitazioni di tiro. Nel 1977 una valanga rase al suolo la sostra e fu necessario ricostruirla. Nel 1984, grazie al contributo del Dipartimento Militare fu possibile costruire la strada carrozzabile, che percorro con gli sci fino al parcheggio di Gola di Lago.
Per la prima volta ho raggiunto il Caval Drossa lungo la dorsale nord, con piena soddisfazione per le favorevoli condizioni di neve e di tempo e con il gusto della scoperta.
Tempo totale: 3 h 15 min
Tempo di salita: 1 h 57 min
Tempi parziali
Gola di Lago (972 m) – Quota 1341 m: 1 h 10 min
Quota 1341 m – Caval Drossa (1632 m): 47 min
Caval Drossa (1632 m) – Gola di Lago (972 m): 40 min
Dislivello in salita: 678 m
Sviluppo complessivo: 8 km
Difficoltà: PD
SLF: 2 (moderato)
Coordinate Caval Drossa: 720'210 / 106'811
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Materiale utilizzato: rampanti.
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