Monte Zerbion (2720 m) e Mont Tantané, cima Est (2683 m)
|
||||||||||||
![]() |
![]() |
Grande indecisione oggi, sulla meta. Così, alla fine, non riuscendo a venirne a capo, opto per una super-classica, lo Zerbion: non rientrerà nei miei canoni, ma di sicuro è un bellissimo punto panoramico.
Senza star troppo a studiare, decido di partire da Promiod. Parcheggio che sono le 9. È tardissimo, per i miei standard, ma oggi la salita sarà velocissima, ne sono certo. I cartelli danno 3 ore. Con me ho, comunque, tutta l’attrezzatura per affrontare la neve che potrei trovare. Parto in scarpette. Il primo tratto è tutto su poderale, che abbandono per tagliare, dopo l’Alpe Francou. Uscito dal bosco, mi immetto sulla lunghissima dorsale. Neve, in lontananza, sul versante nord. Una volta che la raggiungo, non più di una decina di centimetri, vedo le tracce recenti di altri due escursionisti e di un cane. Solo nell’ultimo centinaio di metri prima della vetta devo tirare fuori i bastoncini. L’enorme sagoma della Madonna è a tratti nascosta dalle nuvole che, per quanto la giornata sia bella, oscurano a tratti le montagne. Peccato, perché il panorama sarebbe stupendo se la giornata fosse serena. Tutti gli altri in vetta sono arrivati da Barmasc, più breve in termini di dislivello, ma più complicato, per via del verglas trovato sotto al Col Portula.
Per il ritorno decido di fare un anello passando dal Col Portula. Il sentiero è innevato ma ben battuto. Una volta al colle, però, penso di proseguire fino al Mont Tantané. Se non fino alla cima principale, almeno fino alla Est, quotata 2683, visto che è già molto tardi. Nonostante sia esposto a sud, nell’ultimo tratto il sentiero sparisce sotto la neve. A differenza però dal tratto di discesa dallo Zerbion, qui non ci sono tracce e, soprattutto, il terreno è più tecnico, in particolare sul pendio finale sotto la cima. L’idea di proseguire verso la cima principale non mi sfiora nemmeno, così dopo qualche foto “rubata” alle nuvolaglie che mi circondano prendo e scendo diretto, puntando al sentiero che scende dal Mont Tantané, senza peraltro mai raggiungerlo, se non all’alpeggio di Champ-Cellier Superiore. Poco male, l’importante è andar giù velocemente, ed il terreno, una volta finito il versante sud, non presenta alcuna difficoltà.
Peccato dunque per il tempo, che non mi ha permesso di godere appieno del panorama, ma queste valli mi rivedranno presto, in uno dei prossimi giorni…!

Comments