Monte Tovo (2230m)
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Oggi finalmente si può fare una gita, ma la poca voglia di prendersi il brutto tempo previsto nel pomeriggio invoglia a tenerci bassi. La scelta cade allora sull’appartato Monte Tovo da Oropa, dal dislivello contenuto (1000m scarsi), ma che “rende” molto e si presta a diverse varianti. Incontreremo più gente del previsto.
Partiti dal santuario, prendiamo il sentiero più basso ma capiamo che da lì mancheremmo il bivio chiave, o dovremmo salire fino alle Pisse o prendere il sentiero che affianca la ferrata Nito Staich, quindi torniamo indietro e su asfalto raggiungiamo a piedi il Delubro, da cui è tutto più chiaro.
In pratica, 300m lineari dopo l'imbocco dello sterrato, a destra parte il ripido sentiero che corre di fianco al "vertical skyrace". Dopo l’Alpe Giass Comun, dove il tracciato della gara si ricongiunge al sentiero normale, puntiamo secchi a sinistra fino alla cresta, che poi va seguita fedelmente fino alla visibile croce di vetta. Impossibile sbagliare, sentiero ben tracciato nonostante la gara quest'anno non si sia tenuta, esposizione solatia e temperatura gradevole.
Arrivano in cima vari escursionisti, alcuni provenienti dal nostro lato, altri che hanno fatto la cresta integrale che parte sopra l'arrivo della ferrata, altri saliti dalla Sella Finestra (raggiungibile dall'Alpe Trotta via Rifugio Rosazza o Alpe Pisse).
In vetta fa freschino, scendiamo dall'altra parte verso la bocchetta di Sella Finestra (utile una corda fissa in un punto di placche un po’ insidiose, probabilmente in salita non serve). Uno sguardo alla bellissima cresta Est del Monte Camino, e poi su sentiero un po' più sporco della salita, e in un paio di punti poco visibile, raggiungiamo l'Alpe Trotta posta a circa 1800m.
Rinunciamo al traverso in direzione dei rifugi, scoraggiati dal racconto di chi pare vi abbia più volte affondato le gambe nel fango, e puntiamo diritti a valle verso i visibili tornanti del tracciato autostradale che dai rifugi scende al Santuario di Oropa. Al parcheggio, puntuale arriva la pioggia.
Gita breve ma intensa. Con Kiara.
Partiti dal santuario, prendiamo il sentiero più basso ma capiamo che da lì mancheremmo il bivio chiave, o dovremmo salire fino alle Pisse o prendere il sentiero che affianca la ferrata Nito Staich, quindi torniamo indietro e su asfalto raggiungiamo a piedi il Delubro, da cui è tutto più chiaro.
In pratica, 300m lineari dopo l'imbocco dello sterrato, a destra parte il ripido sentiero che corre di fianco al "vertical skyrace". Dopo l’Alpe Giass Comun, dove il tracciato della gara si ricongiunge al sentiero normale, puntiamo secchi a sinistra fino alla cresta, che poi va seguita fedelmente fino alla visibile croce di vetta. Impossibile sbagliare, sentiero ben tracciato nonostante la gara quest'anno non si sia tenuta, esposizione solatia e temperatura gradevole.
Arrivano in cima vari escursionisti, alcuni provenienti dal nostro lato, altri che hanno fatto la cresta integrale che parte sopra l'arrivo della ferrata, altri saliti dalla Sella Finestra (raggiungibile dall'Alpe Trotta via Rifugio Rosazza o Alpe Pisse).
In vetta fa freschino, scendiamo dall'altra parte verso la bocchetta di Sella Finestra (utile una corda fissa in un punto di placche un po’ insidiose, probabilmente in salita non serve). Uno sguardo alla bellissima cresta Est del Monte Camino, e poi su sentiero un po' più sporco della salita, e in un paio di punti poco visibile, raggiungiamo l'Alpe Trotta posta a circa 1800m.
Rinunciamo al traverso in direzione dei rifugi, scoraggiati dal racconto di chi pare vi abbia più volte affondato le gambe nel fango, e puntiamo diritti a valle verso i visibili tornanti del tracciato autostradale che dai rifugi scende al Santuario di Oropa. Al parcheggio, puntuale arriva la pioggia.
Gita breve ma intensa. Con Kiara.
Tourengänger:
Serzo

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Kommentare (2)