Circuito alla Becca di Nona
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L'estate scorsa, presa con superficialità, sbagliai strada per la Becca di Nona e dovetti ripiegare sulla comunque entusiasmante Punta della Valletta.
Oggi, con Andrea, mi determino a raggiungere questa montagna che, a ragion veduta, è il simbolo della città di Aosta.
Lasciata l'auto al parcheggio prima del tunnel, voltiamo a sinistra verso l'Eremo di San Grato su strada ponderale pianeggiante. Poco prima dell'Eremo, deviamo a destra, raggiungiamo una stalla e seguiamo le indicazioni del sentiero 102.
Cominciamo ad arrancare nell'inclinatissimo bosco su un sentiero che interseca spesso la ponderale ed usciamo in ambiente aperto dove il panorama sul Monte Bianco è mozzafiato.
Qui incontriamo il sentiero 16 e lo seguiamo a sinistra. La traccia consiste in un lungo traverso pianeggiante in splendido bosco ed arriva al Col Plan Fenetre dove vicinissima è la Pointe Pontilles contrassegnata da una croce.
Scendiamo ora con rapidi tornanti verso Comboè che raggiungiamo dopo un ulteriore traverso discendente.
Il Vallone di Comboé è un vero gioiello, verdissimo e solcato da numerosi torrenti. Qui si trova acqua, ultima possibilità sulla via della Becca di Nona.
Procediamo nel vallone, superiamo un ameno laghetto e dopo il ponticello viriamo a sinistra tralasciando il sentiero per il Rifugio Arbolle.
Comincia qui la salita vera e propria alla Becca e raramente sarà magnamina con l'escursionista. Per antipasto si risale un ripidissimo fianco boschivo su sentiero spesso sdrucciolevole.
Preso da entusiasmo prendo una accorciatoia che non si collegherà più con il sentiero. Ci ritroviamo così a vagare senza meta nel fornale sopra il bosco finchè la vista di alcuni escursionisti che ci precedono ci riporta, con grande fatica, sulla retta via.
Ora monotoni tornanti risalgono un costone erboso sino ad uscire ad un pianoro superiore dove, sia la Becca di Nona che il vicino Emilius sono ben visibili in tutta la loro imponenza e drammaticità.
Scegliamo a questo punto per comporre un circuito anulare sulla montagna. Per l'andata decidiamo di risalire il canalone che adduce al Bivacco Zullo posto su una sella. L'ascesa è faticosisissima e in alcuni tratti la qualità dl terreno richiede piede fermo. Per questo motivo ritengo che questa via sia da preferire per la salita, nella presunzione di avere la forza per calcarla.
Il bivacco è punto di appoggio per la salita alla cresta attrezzata dell'Emilius, noi invece volgiamo a sinistra e cominciamo a calcare la larga ma ripida cresta che adduce alla vetta dove c'è una Madonnina ben visibile ma che pare non voglia arrivare mai.
Finalmente, dopo quattro ore abbondanti di marcia eccoci su questo incredibile balcone sulla città di Aosta e sulle montagne circostanti, vicine e lontane. A rubare l'occhio sono l'impressionante parete Nord dell'Emilius e il piramidone della Grivola.
Scendiamo ora per la via normale che si abbassa sul fianco Ovest della montagna con infiniti tornanti, un po' monotoni a dire il vero.
Arrivati al bivio di salita scendiamo ora con relativa velocità sino a Comboè, con le ultime energie risaliamo al Col Plan Fenetre e quindi giù a picco sino all'Eremo di San Grato e Pila dove l'auto ci attende da otto ore e mezza.
Tempi comprensivi di un'ora abbondante di pause, dislivello aumentato dalla risalita al Col Plan Fenetre.
Sviluppo: 18 km circa; SE: 32.5 km circa.
Oggi, con Andrea, mi determino a raggiungere questa montagna che, a ragion veduta, è il simbolo della città di Aosta.
Lasciata l'auto al parcheggio prima del tunnel, voltiamo a sinistra verso l'Eremo di San Grato su strada ponderale pianeggiante. Poco prima dell'Eremo, deviamo a destra, raggiungiamo una stalla e seguiamo le indicazioni del sentiero 102.
Cominciamo ad arrancare nell'inclinatissimo bosco su un sentiero che interseca spesso la ponderale ed usciamo in ambiente aperto dove il panorama sul Monte Bianco è mozzafiato.
Qui incontriamo il sentiero 16 e lo seguiamo a sinistra. La traccia consiste in un lungo traverso pianeggiante in splendido bosco ed arriva al Col Plan Fenetre dove vicinissima è la Pointe Pontilles contrassegnata da una croce.
Scendiamo ora con rapidi tornanti verso Comboè che raggiungiamo dopo un ulteriore traverso discendente.
Il Vallone di Comboé è un vero gioiello, verdissimo e solcato da numerosi torrenti. Qui si trova acqua, ultima possibilità sulla via della Becca di Nona.
Procediamo nel vallone, superiamo un ameno laghetto e dopo il ponticello viriamo a sinistra tralasciando il sentiero per il Rifugio Arbolle.
Comincia qui la salita vera e propria alla Becca e raramente sarà magnamina con l'escursionista. Per antipasto si risale un ripidissimo fianco boschivo su sentiero spesso sdrucciolevole.
Preso da entusiasmo prendo una accorciatoia che non si collegherà più con il sentiero. Ci ritroviamo così a vagare senza meta nel fornale sopra il bosco finchè la vista di alcuni escursionisti che ci precedono ci riporta, con grande fatica, sulla retta via.
Ora monotoni tornanti risalgono un costone erboso sino ad uscire ad un pianoro superiore dove, sia la Becca di Nona che il vicino Emilius sono ben visibili in tutta la loro imponenza e drammaticità.
Scegliamo a questo punto per comporre un circuito anulare sulla montagna. Per l'andata decidiamo di risalire il canalone che adduce al Bivacco Zullo posto su una sella. L'ascesa è faticosisissima e in alcuni tratti la qualità dl terreno richiede piede fermo. Per questo motivo ritengo che questa via sia da preferire per la salita, nella presunzione di avere la forza per calcarla.
Il bivacco è punto di appoggio per la salita alla cresta attrezzata dell'Emilius, noi invece volgiamo a sinistra e cominciamo a calcare la larga ma ripida cresta che adduce alla vetta dove c'è una Madonnina ben visibile ma che pare non voglia arrivare mai.
Finalmente, dopo quattro ore abbondanti di marcia eccoci su questo incredibile balcone sulla città di Aosta e sulle montagne circostanti, vicine e lontane. A rubare l'occhio sono l'impressionante parete Nord dell'Emilius e il piramidone della Grivola.
Scendiamo ora per la via normale che si abbassa sul fianco Ovest della montagna con infiniti tornanti, un po' monotoni a dire il vero.
Arrivati al bivio di salita scendiamo ora con relativa velocità sino a Comboè, con le ultime energie risaliamo al Col Plan Fenetre e quindi giù a picco sino all'Eremo di San Grato e Pila dove l'auto ci attende da otto ore e mezza.
Tempi comprensivi di un'ora abbondante di pause, dislivello aumentato dalla risalita al Col Plan Fenetre.
Sviluppo: 18 km circa; SE: 32.5 km circa.
Tourengänger:
rochi

Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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