Hohsandhorn (3182 mt) - Val Formazza
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Me l'ero messo in testa sin da bambino, quando facendo il classico giro dei rifugi vidi l'Hohsandhorn per la prima volta. Sono passati 25 anni ma alla fine sono riuscito ad arrivare in cima, con grande soddisfazione!
Devo ammettere che non so se avrei tentato la salita in solitaria se non avessi letto la recensione di Rochi https://www.hikr.org/tour/post109276.html
Avevo già tentato due settimane fa, in una giornata fredda e nuvolosa, ma arrivato al tratto ripido del ghiacciaio, più o meno a quota 2900, avevo dovuto desistere in quanto sprofondavo nella neve fresca oltre il ginocchio.
Così, con una buona dose di testardaggine, domenica ho ritentato, in condizioni decisamente migliori.
Parcheggiata l'auto sotto la diga del Morasco, alle 5.45 parto in direzione Lago del Sabbione e proseguo verso il rifugio Claudio e Bruno. Dal rifugio si prosegue verso E per circa un chilometro mantenendo quota e seguendo numerosi ometti, solo poco prima di iniziare l'attraversamento del ghiacciaio si perdono una cinquantina di metri di quota.
Le condizioni della neve alle 9 del mattino sono buone, anche se peggioreranno in fretta a causa del caldo, il ghiacciaio invece è ancora ben chiuso e solo in un paio di punti si vendono due solchi che probabilmente andranno ad aprirsi nelle prossime settimane.
Dopo aver attraversato la conca del ghiacciaio, si arriva ad un breve tratto di forte pendenza (45°) che si supera con qualche zig-zag; si arriva così al Mittlebargpass (3042 m) e da qui resta da salire solo la larga cresta che a oggi è ancora interamente coperta dalla neve (così come la vetta).
Arrivato in vetta approfitto della bellissima giornata per abbracciare con lo sguardo tutto il panorama che mi circonda e scatto alcune foto.
La discesa fino al Claudio e Bruno avviene lungo la via di salita, da qui decido di percorrere il sentiero che mi porta al Rifugio 3A e poi mi fa scendere (sciare) fino alla Piana dei Camosci. Da qui Bettelmatt e Morasco.
Devo ammettere che non so se avrei tentato la salita in solitaria se non avessi letto la recensione di Rochi https://www.hikr.org/tour/post109276.html
Avevo già tentato due settimane fa, in una giornata fredda e nuvolosa, ma arrivato al tratto ripido del ghiacciaio, più o meno a quota 2900, avevo dovuto desistere in quanto sprofondavo nella neve fresca oltre il ginocchio.
Così, con una buona dose di testardaggine, domenica ho ritentato, in condizioni decisamente migliori.
Parcheggiata l'auto sotto la diga del Morasco, alle 5.45 parto in direzione Lago del Sabbione e proseguo verso il rifugio Claudio e Bruno. Dal rifugio si prosegue verso E per circa un chilometro mantenendo quota e seguendo numerosi ometti, solo poco prima di iniziare l'attraversamento del ghiacciaio si perdono una cinquantina di metri di quota.
Le condizioni della neve alle 9 del mattino sono buone, anche se peggioreranno in fretta a causa del caldo, il ghiacciaio invece è ancora ben chiuso e solo in un paio di punti si vendono due solchi che probabilmente andranno ad aprirsi nelle prossime settimane.
Dopo aver attraversato la conca del ghiacciaio, si arriva ad un breve tratto di forte pendenza (45°) che si supera con qualche zig-zag; si arriva così al Mittlebargpass (3042 m) e da qui resta da salire solo la larga cresta che a oggi è ancora interamente coperta dalla neve (così come la vetta).
Arrivato in vetta approfitto della bellissima giornata per abbracciare con lo sguardo tutto il panorama che mi circonda e scatto alcune foto.
La discesa fino al Claudio e Bruno avviene lungo la via di salita, da qui decido di percorrere il sentiero che mi porta al Rifugio 3A e poi mi fa scendere (sciare) fino alla Piana dei Camosci. Da qui Bettelmatt e Morasco.
Tourengänger:
rupicapra

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