Ritrovare i luoghi che ti fanno stare bene è importante. M. Zingla.


Publiziert von Menek , 18. Mai 2020 um 17:31.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Mai 2020
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 1230 m
Abstieg: 1245 m
Strecke:Alla Te la do io la Val Degagna, di Km 11,000
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Brescia- Vobarno- Cecino. Buon parcheggio gratuito
Kartennummer:Mapnik+a muzzo

...ehi tu, cagnolina, da dove sei spuntata? Che ci fai attaccata ai miei polpacci?
Aspetta! No cazzo, lascia stare quel Biacco! Vieni qua, vieni qua...
E' andata così la giornata, io a pestar faticosamente i sentieri e la piccola Breton (?), soprannominata da me Cozza, a furoreggiare tra i ripidi pendii erbosi che scendono dallo Zingla, e fughe nella selva Lacandona alla ricerca di chissà quale animale da stanare.
Dove corri! dove corri! Cavolo, lì ti ammazzi! Stai attenta!
Niente. Cozza è una brava ed educata cagnolina ma ha l'argento vivo che gli scorre nelle vene. Corre e poi all'improvviso si arresta, corre in avanti e poi sparisce. Salvo poi ritrovarmela dietro le spalle dopo una breve divagazione tra i cespugli. Sei fantastica Cozza, ma sembri bipolare.
Al che non va bene, perchè potremmo ritrovarci in quattro.
Cozza corre, forsennatamente. Ma tutto questo consumo di energie va ripagato a suon di gorgate d'acqua,  che ovviamente lei reclama nei confronti del sottoscritto. Non va bene per la miseria, non va bene... non va bene perchè adesso oltre che tener contrallate le tracce che si moltiplicano ora devo pure controllare, si fa per dire, una piccola Breton che si è auto invitata al gran banchetto della Libertà. E io fesso a farmi distrarre da lei.
Ma qua non sto andando sullo Zingla! Guardo bene la mappa. Cavolo, sto salendo al Basacul. Ritorno sui miei passi (sempre accompagnato), anche se scopro che la divagazione mi avrebbe comunque portato sullo Zingla. Magari con un percorso, diciamo così, un po più articolato.
Ma chi avrebbe tenuto a bada Cozza se avessi incrociato zone esposte o roccette da arrampicare?
Tra una deviazione e l'altra ritrovo il ripido costolone da risalire, esco dal bosco e il sole mi surriscalda i "bottarelli", che tradotto dal bresciano, vuol dire polpacci. Ma Cozza niente, a Cozza il sole le rigenera la vita, tanto lei ha un paio di aiuti su cui fare affidamento. La mia acqua ancora fresca, e la lingua chilometrica che usa come regolatore termico.
Zingla. Ormai ci sono. Per arrivare in cima ho abbreviato un po il tragitto salendo dritto per dritto sullo scosceso erboso. Sono accolto da milioni di moscerini, che si appoggiano sulla mia pelle sudata, dopo aver folleggiato su altrettante milionate "bagole" di Capra. Ma allora vaffanculo...
La vista è splendida, nonostante la leggera foschia, mentre la pace mi avvolge come una coperta. Per un istante dimentico le brutture del mondo. Guardo a ovest, la neve ha quasi abbandonato del tutto il Cornone di Blumone, mentre a est, il "naso" del Pizzocolo sembra un trampolino che può catapultarti virtualmente sul Monte Baldo. In mezzo la cresta delle Marmere fa da rete da ping pong fra i due viaggi virtuali.
Se i viaggi sono virtuali, una cosa è certa. Cozza ce l'ho ancora attaccata al culo e ho un brutto presentimento...
Mela. La sbuccio, Cozza ne apprezza l'aspra corteccia. Bene mi dico, la polpa la pappo io. Ma è un pensiero che dura un battito d'ali, poi mi ritrovo sgranocchiare il torsolo mentre Cozza si becca il resto. E gli occhi suoi risplendo. Bevo. Almeno quello. Banana... chi l'ha vista?. Mi raccomando Cozza. Fai un bel ruttino, nè. Ah no, aspetta, finisci pure le cialde ai cereali ed il pezzetto di "grana", ne hai bisogno visto il gran movimento.
Non mi resta che la barretta al cacao, è l'unica cosa che ho ingurgitato avidamente. Ma solo perchè ai cani il cacao fa male. W il cacao!
Che occhioni felici e luminosi che hai Cozza. I miei occhi invece sembrano quelli di Morgan dopo una serata delirante sui Navigli di Milano...
Riparto, dovendo accorciare il giro che avevo programmato, ho mangiato troppo poco per affrontare ulteriori chilometri e il rischio è quello di un repentino calo di zuccheri. Dalla cima scendo verso sud, affrontando una breve zona attrezzata che Cozza supera egregiamente, poi, su stretto traverso vado ad incrociare la dorsalina che scende ripidamente verso la Malga di Prato delle Noci. Per una buona metà la discesa è fuori dal bosco, poi una volta guadagnato il suddetto, le tracce spariscono e divago un po tra la fitta vegetazione, ritrovando poi ancora la sbiadita bollatura in prossimità della malga.
Da qua ora è tutto molto più semplice, nonostante l'incognita Cozza. Incognita? Certo che si! La signorina è nel periodo favorevole alla riproduzione e i cani maschi che abitano la malga istintivamente ne hanno percepito il "richiamo". Manco sto a descrivervi le difficoltà di gestione della cosa... e non vi racconto nemmeno lo scazzo con il malgaro.
Proseguo. La discesa è un comodo camminare in mezzo a questa valle stretta e verdeggiante, ma siamo pur sempre in un ambiente selvaggio, non bisogna mai rilassarsi troppo, soprattutto quando si hanno dei quattrozampe che ti seguono in montagna... attenta alla vipera, Cozza! La "signorina" era talmente distratta che stava per zampettare allegramente sul simpatico animaletto a sangue freddo.
Il giro sta arrivando al termine, e per ultimo non mi resta che andare a visitare la vicina Cascata della Valle del Noce, una cascata a me sconosciuta nonostante sia passato di qua diverse volte; è una bella sorpresa, peccato la poca portata d'acqua, ma tutto sommato l'immagine d'insieme è veramente piacevole.
E Cozza? Beh, alla fine ho scoperto in maniera  fortunosa dove abitava, e come ha fatto a fuggire in maniera astuta. Conoscendomi sarei rimasto sino a notte in quel di Cecino alla ricerca dei sui legittimi "genitori". Dai, in fondo tutto è bene quel che finisce bene, e nonostante il mio pranzo sia finito in altro stomaco, ho comunque passato la giornata in simpatica compagnia.
La montagna sa sempre regalare storie meravigliose. 
Nota 1): Il giro praticamente non ha difficoltà tecniche, ma non per questo l'attenzione deve venire meno, perchè da Cecino a Brasasio la bollatura è presente ma la cartellonistica non è sempre chiara. La palina x lo Zingla (sentiero N°10), o per meglio dire il "cartellino", lo si trova inchiodato su un albero proprio in prossimità della ripida e diretta salita allo Zingla. Attenzione anche alla dorsalina di discesa per la Malga Prato delle Noci.
p.s.
Dedicated to: Cozza   https://www.youtube.com/watch?v=mvLMy50Sivg

A' la prochaine!   Menek

Tourengänger: Menek


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Kommentare (6)


Kommentar hinzufügen

Angelo & Ele hat gesagt:
Gesendet am 18. Mai 2020 um 17:41
Bello camminare in luoghi cari e... con affettuosa e canina compagnia! :-)
Salutoni...

Angelo

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Mai 2020 um 17:49
Bisogna riprendere il discorso montano ripartendo proprio da ciò che ti fa star bene... Un abbraccione. Anche a Cozza.
Menek

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 19. Mai 2020 um 14:30
Complimenti a te Dome e alla tua nuova simpatica compagna di avventure !

ciao Giorgio

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Mai 2020 um 20:41
:))) è stata una giornata pregna...ovviamente grazie soprattutto a Cozza!
Ciao Gio
Menek

gbal hat gesagt:
Gesendet am 20. Mai 2020 um 18:29
"e il rischio è quello di un repentino calo di zuccheri." e per forza, se li è mangiati tutti lei, la compagna d'escursione!
Complimenti per la bella rentrèe!

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Mai 2020 um 14:06
Grazie Giulio. Mi sono divertito con la canina al seguito...
Salutoni
Menek


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