M. Zingla e Rif. Campei de Sima. Pasquetta ancora sui monti.
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Pasquetta, oggi ci alziamo tardi, e questa non è una buona cosa se si vuole andare in montagne, ma tant’è, incuranti del possibile traffico prendiamo armi e bagagli ci mettiamo in macchina. In un primo momento si era pensato alla Punta Almana, poi, disgraziatamente, siamo andati ad infognarci nel delirio meccanico della statale valsabbina.
Arriviamo a Cecino alle 11.00 e senza incartarci troppo cominciamo a camminare nella speranza di trovare il rifugio aperto. Siamo sulla comoda sterrata che lungamente arriva al rifugio, ma dopo pochi minuti dal via intercettiamo una palina che ci indica la variante per il Rif. Campei, breve consulto e via alla scoperta di questo sentiero. La traccia nel primissimo tratto è abbastanza visibile, quantomeno intuibile, poi tutto si riduce in un tracciolino che spesso scompare tra gli arbusti, servirebbe una intelligente bollatura… ma non c’è. Il sentiero sbuca a pochi minuti dal P.so della Fobbiola, da qua in 10/15 minuti siamo al rifugio, CHIUSO! 2h.
La giornata è primaverile e la gente non manca, chi è accampato, chi griglia a spron battuto, e chi come noi a questo punto gode di un pasto frugale a base di frutta. Ora riprendiamo il cammino verso lo Zingla, il sentiero si trova di fronte alla bella chiesetta, la palina indica 2h per la salita. Sin da subito il sentiero sale abbastanza ripido, su larga traccia, poi la traccia si restringe in prossimità della cresta e con diversi saliscendi proseguiamo sino ad arrivare nella zona rocciosa. Qua affrontiamo brevi ma ripidi strappi, e poi la brevissima zona attrezzata che anticipa la vicina cima. 1h20 dal rifugio.
Nonostante il cielo si sia velato il panorama è ampio, sembra di essere su quote ben superiori, la cosa ci gratifica molto come pure apprezziamo la sobrietà “religiosa” posta in vetta. Scendiamo dalla parte opposta rispetto alla salita e continuiamo in cresta per un centinaio di metri, poi un tracciolino si stacca sulla sinistra e con un traverso tra l’erba ciularina andiamo a intercettare la dorsalina che scende ripida sino ad arrivare nel bosco dove sono presenti delle indicazioni. Qua giriamo a destra e scendiamo sino alla Loc. Brasasio dove è presente un antico cascinale.
Proseguiamo sulla sterrata tenendo leggermente la sinistra, poi restando sul lato est del M. Zolver continuiamo il comodo cammino sino a sbucare in un roccolo ben tenuto; lasciamo il roccolo sulla sinistra ed ora imbocchiamo il sentiero che scende verso Cecino. Questa è una vecchia traccia che è stata recuperata e bollata, ricordo che l’anno scorso, quando la feci in salita, era ancora un “oggetto misterioso”. La discesa è gradevole e attraversa un bell’ambiente, belle anche le fioriture, peccato solo che le erosioni stanno mettendo in pericolo l’esistenza di questo sentiero.
Nota 1): Bello e divertente giro a cavallo del Parco dell’Alto Garda, in una zona di Riserva Naturale. La variante per il rifugio è interessante, ma andrebbe bollata, a volte si perde tra il selvaggio, mentre la discesa dallo Zingla non è così complicata, se non trovate i segnali fidatevi del vostro senso di orientamento.
Nota 2): Cazzeggi vari…
Sexy Spinoza: Bélen riceve la cittadinanza italiana. Finalmente Mattarella ha visto il video.
The Donald: Trump sbeffeggiato da uno scienziato. Addirittura un luminare per prendere per il culo il Presidente USA, non era sufficiente Scilipoti?
A’ la prochaine! Menek,Rosa
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