Anello del Monte Pravello (1015 m)
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Bellissima escursione di una decina di km fino al Poncione d’Arzo o Monte Pravello, con salita dalla località Crocifisso e discesa in direzione delle cave di marmo d’Arzo.
Inizio dell’escursione: ore 8.25
Fine dell’escursione: ore 12.00
Temperatura alla partenza: 7°C
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1024 hPa
Temperatura al rientro: 19°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 6.48
Tramonto del sole: 20.03
È una bella giornata con una temperatura dell’aria superiore alla media pluriennale e assenza di vento. Lasciata l’auto nel piccolo slargo di Crocifisso (670 m), che offre spazio per sei o sette vetture, alle 8:25 mi incammino seguendo il segnavia per il Poncione d’Arzo. È un inizio molto dolce, lungo una mulattiera che si inoltra nella faggeta, i cui fiori dominanti sono in questo periodo la Pervinca, l’Alliaria e il Latiro primaverile. Il fondo secco e compatto nonché la pendenza mai eccessiva, mi permettono di camminare celermente senza faticare. A circa 830 m di quota, in prossimità del cippo 57, il sentiero segue la linea di confine, che in alcuni tratti mostra ancora i resti della ramina o i cavi arrugginiti che la reggevano. Dal cippo 58 il sentiero svolta a sinistra, ad angolo retto, per raggiungere un pianoro che la carta topografica chiama Albero di Sella. Sul versante italiano si scorgono i resti di una baita in muratura, forse un riparo per le guardie di confine. Dopo una leggera discesa in direzione sud, dalla quota 890 m il sentiero si fa più stretto e inizia a salire con numerosi tornanti. In diversi punti giunge a contatto con quello al di là della linea di confine. Una catena tesa tra due paletti rende attenti gli escursionisti che occorre rimanere sul percorso svizzero. Nei tratti più ripidi, accanto a spuntoni rocciosi, lo sguardo si apre in direzione del Monte San Giorgio, la montagna che ho raggiunto ieri.
Dopo 55 min dalla partenza, pervengo alla cima ovest del Poncione d’Arzo (1015 m), di 2 m meno alta rispetto alla cima est, 250 m più in là.

Per essere sinceri, non è una cima spettacolare, soprattutto per l’accozzaglia di manufatti che sono stati posizionati in vetta in tempi diversi: una vecchia garitta di cemento armato, una croce di pietra, un tavolo e una panca di cemento, un altare con tavola panoramica, un palo con sei segnavia, una palina confinale metallica rossa e un cippo di granito, secondo me l’elemento più piacevole.
Il panorama che si gode da questa montagna, verso nord, è comunque di prim’ordine. A pochi metri dalla vetta, sul versante italiano, una tavola informativa illustra le ricchezze naturalistiche, paesaggistiche e storiche del massiccio Monte Orsa-Pravello e del sito UNESCO del Monte San Giorgio.
Dopo una sosta di un quarto d’ora mi avvio verso la cima est, poco appariscente e per niente panoramica, accanto alla quale è ubicata una garitta di legno, verniciata di verde.
Decido di continuare l’escursione lungo il sentiero in direzione di Arzo, un percorso che si sviluppa dapprima lungo la linea di confine, più avanti ai margini della fantastica radura Pre Sacco (769 m) e a quote inferiori di fronte ad antiche cave: Cava della Predina, Cava Allio, Cava Rossi,…
Gli scalpellini e i geologi distinguono parecchi tipi di “Marmo d’Arzo”: la Macchia vecchia, che è molto screziata; il Broccatello, di un colore dal rossastro più omogeneo che può sfumare sino al grigiastro; il cosiddetto Calcare di Besazio e i calcari marnosi del Domeriano.
A partire dalla località Fornace sono costretto a camminare per oltre un chilometro sulla strada asfaltata o ai margini della stessa, in ogni caso per nulla trafficata.
Visito per la prima volta la Terrazza panoramica della Val Mara. Qui, in numerose campagne di scavo iniziate nel 1936, furono scoperti i fossili di vertebrati più recenti del sito Patrimonio mondiale. La terrazza panoramica della Val Mara offre uno scorcio su depositi marini e fossili risalenti al Triassico Medio, 239 milioni di anni fa.
Dalla località Fontana di Meride (594 m) imbocco la sterrata che attraversa la bellissima spianata di Spinirolo e la suggestiva radura Murgala, un luogo di meditazione ma anche di piacevoli picnic con gli amici o con i famigliari. Mi restano 200 m di cammino, ed eccomi di nuovo al parcheggio di Crocifisso, tre ore e trentacinque minuti dopo la partenza.
Passeggiata adatta a tutti nel magnifico ambiente del Poncione d’Arzo e della piana di Spinirolo. La ricchezza naturalistica e paesaggistica di questo angolo del Mendrisiotto conferiscono alla gita un fascino particolare.
Tempo totale: 3 h 35 min
Tempi parziali
Crocifisso (670 m) – Monte Pravello anticima (1015 m): 55 min
Monte Pravello (1015 m) – Cava Rossi (520 m): 1 h 05 min
Cava Rossi (520 m) – Val Mara (560 m): 20 min
Val Mara (560 m) – Spinirolo (606 m) – Crocifisso (670 m): 30 min
Dislivello in salita: 599 m
Quota massima: 1015 m
Quota minima: 500 m
Sviluppo complessivo: 10,37 km
Difficoltà: T2
Copertura della rete cellulare: buona.
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