Capanna Poncione di Braga (2003 m)

Dopo vent’anni desidero tornare al Rifugio Poncione di Braga, nell’alta Valle di Peccia.

Non conoscendo le condizioni di innevamento carico in auto sia gli sci sia le racchette da neve, con i rispettivi scarponi.

Il toponimo Braga ha il significato di “pantalone”, “braca”, “pezza di tela che fasciava i neonati tra le gambe”. Non è quindi facile trovare un nesso logico fra il poncione e il nome che gli è stato attribuito.

Inizio dell’escursione: ore 8.35

Fine dell’escursione: ore 13.35

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1028 hPa

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1600 m

Temperatura alla partenza: 1°C

Temperatura all’interno del rifugio: 8°C

Temperatura al rientro: 10°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.21

Tramonto del sole: 17.57

Sveglia alle 5:00, partenza da casa alle 6:07, arrivo a Ghéiba alle 8:10, dopo 107 km d’auto, compresa una pausa caffè.

Lasciata l’auto al parcheggio della cava di marmo, a circa 1160 m di quota, mi guardo attorno e valuto la situazione. La neve mi sembra veramente scarsa: non ho voglia di affrontare un masochistico portage di sci: partirò con le racchette da neve fissate allo zaino.

Osservo con interesse i blocchi di marmo bianco di Peccia: è l’unica cava di marmo esistente in Svizzera. In questa cava di Ghéiba, dal 1946 ogni anno si estraggono fino a 621 metri cubi di pregiato marmo “Cristallina”. Dal 1984 a Peccia è attiva anche una scuola di scultura.

Alle 8:35 mi incammino sulla sterrata in direzione nord, fino al ponte sul fiume Peccia, a quota 1197 m. La barriera è aperta e con sorpresa costato che la strada forestale è innevata; avrei potuto calzare gli sci già a questa quota. Continuo a piedi ancora per una mezz’oretta poi mi decido a mettere le ciaspole. La strada finisce all’imbocco della Galleria Piode del Masnee (1452 m), chiusa da un portellone. Da qui via la salita si fa tosta, con gli sci avrei faticato molto di più. Il percorso si sviluppa alla sinistra del Ri della Cròsa, in un lariceto rado, dal quale posso ammirare una bella cascata alta 120 m. Contrariamente alle previsioni meteo, il cielo è coperto, tuttavia pian pianino si sta aprendo. In questo tratto il telefonino non ha campo. Non mi va di chiudere le applicazioni, allora cerco, inutilmente, di non coprire con le mani il posizionamento delle antenne interne; il segnale riappare solo più in alto, all’uscita dal bosco, all’altezza del Corte di Fondo di Sròdan.

Il paesaggio diventa sempre più bello, il sole illumina con maggior vigore e la neve è sempre più soffice. All’improvviso appare in lontananza il rifugio, adagiato su un poggio roccioso. Il vento ha cancellato le tracce; le racchette sprofondano nella neve, tuttavia è un piacere passeggiare in questo scenario delimitato da belle cime quali il Pizzo della Rossa, il Pizzo Castello, il Pulpito, il Poncione di Braga e il Tanèda.

Le tre cascine della Grassa del Piatto (1994 m) offrono un quadretto da cartolina. Per raggiungere la meta rimane da superare il valloncello del Ri di Cansgei; dopo due ore e mezza di salita pervengo per la prima volta in inverno alla Capanna Poncione di Braga (2003 m) dell’UTOE di Locarno.
 

                                    Capanna Poncione di Braga (2003 m)

È un piacere trovare il rifugio aperto. Il colpo d’occhio è molto positivo, a cominciare dall’ingresso, con il deposito scarponi e la legnaia, ma soprattutto per il refettorio, molto luminoso, arredato con una cucina moderna. Una massima di Gandhi accoglie l’avventore: “il cliente è il visitatore più importante che possa entrare in casa nostra”.

I due dormitori, Poncione di Braga e Pizzo Castello, sono denominati con i nomi delle montagne che si vedono dalla rispettiva finestra, hanno letti separati, con piumoni e coprimaterasso rigorosamente rosso-blu.

Di fronte alla capanna vedo una traccia fresca, di giornata, lasciata da uno sciatore salito in direzione del Poncione di Braga, probabilmente la meta più ambita della zona. Alcuni escursionisti, dopo aver raggiunto quella cima, scendono sul versante occidentale, verso Robiei, per poi affrontare la traversata fino alla Capanna Cristallina.

A mezzogiorno, dopo aver misurato lo spessore della neve, 146 cm, inizio la discesa con una temperatura più primaverile che invernale.

In circa un’ora e mezza arrivo di nuovo al punto di partenza della gita, di fronte alla cava di marmo bianco.

Ciaspolata nell’Alta Valle di Peccia, un luogo remoto del Canton Ticino che conserva ancora le caratteristiche tipiche dei paesi rurali alpini, malgrado sia stato ripetutamente sconvolto da terribili frane e alluvioni che hanno distrutto case e cancellato gran parte dello spazio agricolo circostante. 

La salita alla capanna presenta un tratto intermedio piuttosto ripido, che risulta sicuramente meno faticoso con le racchette piuttosto che con gli sci.

Tempo totale: 5 h

Tempo di salita: 2 h 35 min

Tempi parziali

Posteggio Ghéiba (1160 m) – Imbocco Galleria Piode del Masnee (1452 m): 55 min

Imbocco Galleria Piode del Masnee (1452 m) – Capanna Poncione di Braga (2003 m): 1 h 40 min

Dislivello in salita: 845 m

Quota massima: 2006 m

Quota minima: 1160 m

Sviluppo complessivo: 9,5 km

Difficoltà: WT3
Coordinate Capanna Poncione di Braga: 687'140 / 142'575
Copertura della rete cellulare: Swisscom, assenza di segnale tra Ghéiba e circa 1900 m di quota.