Val Agarina
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Oggi la meta è la Valle Isorno, una delle meno conosciute, almeno per noi, della Val d'Ossola nonostante la sua centralità. Raggiungiamo la frazione di Altoggio di Montecrestese e, poco prima dell'ingresso in paese, deviamo a sinistra seguendo le indicazioni per Coipo. Percorriamo qualche centinaio di metri e, in prossimità di un tornante, troviamo il cartello di divieto di transito, parcheggiamo e, calzati gli scarponi, ci avviamo lungo la strada asfaltata, fatti pochi metri, in corrispondenza del tornante successivo ecco il cartello che segnala l'inizio del sentiero.
Il percorso sale diritto, spesso per la massima pendenza, incrociando varie volte la strada asfaltata che sale a tornanti. Lungo il percorso si trovano le cappelle di una "Via Crucis" caratterizzate da un Cristo che appare molto più vecchio della consueta iconografia, una di queste è decisamente peculiare, con tre piccoli volti scolpiti nel granito veramente interessanti.
Raggiungiamo l'oratorio di San Luca da cui si gode una vista eccezionale sul fondovalle ossolano cosiccome sulle montagne circostanti.
Il sentiero prosegue ancora diritto sul costone, poco sopra incontriamo la neve, abbandoniamo il percorso segnalato, che da qui coincide con la strada, e tagliamo fino a raggiungere il nucleo di Cascine Bertolini da cui si ha una magnifica vista sul Monte Leone, le nuvole impediscono la vista sul Monte Rosa che dovrebbe stagliarsi a sinistra della ben visibile Cima Lariè.
Proseguiamo passando per Cascine Tomà, su una casa si trova un affresco ormai ben poco leggibile, e la poco lontana Coipo. Poco oltre arriviamo ad un bivio: a sinistra si scende ad Alagua e quindi a Veglio, a destra invece si sale ai due nuclei, inferiore e superiore, di Giovera e poi a Piazzeno. Qui ci troviamo sul versante Ovest e la neve si fa più abbondante ed i tratti ancora in ombra più frequenti.
Attraversiamo un paio di impluvi colmi di residui valanghivi, io e Monica abbiamo le nostre piccozze mentre Maurizio ed Ezio hanno solo i bastoncini la cui inutilità si rivela pienamente quando arriviamo sotto Piazzeno: qui il sentiero volge a destra spostandosi in un versante Nord, in ombra e con neve molto dura in cui le piccozze fanno presa egregiamente ma i bastoncini non servono a nulla. Decidiamo di non rischiare visto che il pendio è anche piuttosto ripido e torniamo sui nostri passi.
Ci fermiamo per fare la nostra sosta pranzo su un muretto a secco nei pressi di Giovera di Sopra dopo di che scendiamo ripercorrendo il sentiero fatto in salita.
Sulla strada del ritorno facciamo sosta a Montecrestese per ammirare il famoso campanile e gli altri notevoli edifici che vi si trovano.
Gita piacevole, panoramica e senza difficoltà in una zona in cui venni solo una volta, quasi 40 anni fa, ma partendo da Pontemaglio. Senz'altro vi torneremo in una stagione più avanzata per salire al Monte Larone da cui si dovrebbe godere un panorama di prim'ordine.
Il percorso sale diritto, spesso per la massima pendenza, incrociando varie volte la strada asfaltata che sale a tornanti. Lungo il percorso si trovano le cappelle di una "Via Crucis" caratterizzate da un Cristo che appare molto più vecchio della consueta iconografia, una di queste è decisamente peculiare, con tre piccoli volti scolpiti nel granito veramente interessanti.
Raggiungiamo l'oratorio di San Luca da cui si gode una vista eccezionale sul fondovalle ossolano cosiccome sulle montagne circostanti.
Il sentiero prosegue ancora diritto sul costone, poco sopra incontriamo la neve, abbandoniamo il percorso segnalato, che da qui coincide con la strada, e tagliamo fino a raggiungere il nucleo di Cascine Bertolini da cui si ha una magnifica vista sul Monte Leone, le nuvole impediscono la vista sul Monte Rosa che dovrebbe stagliarsi a sinistra della ben visibile Cima Lariè.
Proseguiamo passando per Cascine Tomà, su una casa si trova un affresco ormai ben poco leggibile, e la poco lontana Coipo. Poco oltre arriviamo ad un bivio: a sinistra si scende ad Alagua e quindi a Veglio, a destra invece si sale ai due nuclei, inferiore e superiore, di Giovera e poi a Piazzeno. Qui ci troviamo sul versante Ovest e la neve si fa più abbondante ed i tratti ancora in ombra più frequenti.
Attraversiamo un paio di impluvi colmi di residui valanghivi, io e Monica abbiamo le nostre piccozze mentre Maurizio ed Ezio hanno solo i bastoncini la cui inutilità si rivela pienamente quando arriviamo sotto Piazzeno: qui il sentiero volge a destra spostandosi in un versante Nord, in ombra e con neve molto dura in cui le piccozze fanno presa egregiamente ma i bastoncini non servono a nulla. Decidiamo di non rischiare visto che il pendio è anche piuttosto ripido e torniamo sui nostri passi.
Ci fermiamo per fare la nostra sosta pranzo su un muretto a secco nei pressi di Giovera di Sopra dopo di che scendiamo ripercorrendo il sentiero fatto in salita.
Sulla strada del ritorno facciamo sosta a Montecrestese per ammirare il famoso campanile e gli altri notevoli edifici che vi si trovano.
Gita piacevole, panoramica e senza difficoltà in una zona in cui venni solo una volta, quasi 40 anni fa, ma partendo da Pontemaglio. Senz'altro vi torneremo in una stagione più avanzata per salire al Monte Larone da cui si dovrebbe godere un panorama di prim'ordine.
Tourengänger:
paoloski

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare