Casalui - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 16. Januar 2020 um 21:45.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:11 Januar 2020
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00

La storia dell'Alpe Casalui (IGM 1383 m) è legata alla trasformazione del legno in carbone: l'ultimo carbone fu fatto dal Marta Emilio con i figli Primo e Nino nel 1948. Il carbone veniva portato a spalle all'Alpe Giocola, poi mandato con filo a sbalzo a Vigino e venduto alla Gurva. Questo è quello che si può leggere nell'interessante post sul forum della Valle del Rosa, insieme ad una spiegazione sul procedimento di produzione del carbone, illustrata da un modello in miniatura realizzato da Nino.

All'inizio del giro, in località Borca, incontreremo casualmente proprio Giovanni Marta, classe 1936, da cui verremmo a sapere che la costruzione dell'attuale rudere di Casalui fu realizzata dal padre nel 1930, in luogo di un preesistente e più modesto riparo.

Lo spunto per la traversata del Vallone di Vigino, arriva invece da questa pagina del sito Alpi-Ticinesi:

A Cimaaipro ((P.1294 IGM) i resti di una strada abbandonata si diramano verso le rovine dell'Alpe Curgei (P.1374 IGM). Dai ruderi, un sentiero abbastanza chiaro conduce prima in orizzontale e poi in discesa fino al crinale di fronte al Vallone di Vigino, dove un itinerario a colori conduce da Giocola alla vetta del Colma, lungo sporadiche strutture artistiche. Al livello della rovina P.1383 (Casalui), si può raggiungere la rovina P.1383 stessa dalla cresta su un sentiero stretto ma chiaro attraverso un terreno selvaggio e abissale. Per raggiungere questa rovina da Giocola, si sale prima ad ovest del Vallone di Vigino fino all'altitudine di destinazione e poi si attraversa tutto il Vallone con segnaletica rossa.

(Tradotto dal tedesco con DeepL)


Il percorso
Con Ferruccio parto da Vigino e mi incammino lungo il sentiero segnalato (una stradina) per Olino. Giunti in vista delle case di Borca, incontriamo il signor Giovanni Marta.

Tra le case di Borca una coppia di iscrizioni su legno di larice ("tagliato in luna nera", come specifica Giovanni, come a dire che, in caso contrario, non si sarebbe conservato così a lungo...) attestano la costruzione agli anni 1616-1617.

Saliamo su tracce di sentiero la costa tra il Vallone di Vigino e il Rio Borca, incontrando subito un primo rudere senza nome, seguito da un secondo (IGM 702) e quindi dalle baite in buono stato dell'Alpe Cascinitt o Cascinetti (IGM 811), costruite nel 1819, dove passa anche un buon sentiero che attraversa il versante in piano (il percorso, non indicato su IGM, è disegnato come puntinato su Geo4Map ma - stranamente - riporta solo il tratto a Ovest di Cascinetti).

Dopo una visita ai ruderi affacciati sul Vallone di Vigino, risaliamo ancora la costa fino ad incrociare, intorno ai 1150 m di quota, il percorso segnalato che collega gli Alpi Giòcola e Prer e lo seguiamo in direzione Est, fino all'Alpe Prer. Saliamo quindi nei prati all'Alpe Cimaipro. A monte delle baite ristrutturate troviamo una traccia (segni gialli sbiaditi) che, con qualche passaggio esposto, entra nel vallone verso Ovest passando (letteralmente...) sopra le costruzioni dell'acquedotto e raggiunge la costa successiva, dove troviamo le rovine dell'Alpe Curgei.

Un percorso evidente e segnalato da tagli traversa in direzione Ovest e poi si perde. Traversando in discesa ci portiamo sulla dorsale che guarda verso il Vallone di Vigino, dove incontriamo un percorso con segni rossi sbiaditi. Qui saliamo su terreno ripido e panoramico fino a circa 1400 m di quota, dove calziamo i ramponi per addentrarci nel Vallone di Vigino su una traccia coperta da neve a chiazze. Attraversiamo alcuni canali e arriviamo così alle rovine di Casalui.

Dopo una breve pausa proseguiamo nella traversata seguendo tracce intermittenti e superando alcuni canali (nel principale troveremo resti di valanghe...e aria gelida), fino ad arrivare sul versante sopra l'Alpe Giòcola, dove incontriamo un'ampia mulattiera (non segnata sulle mappe) che risale a tornanti il versante.

Scendendo lungo la mulattiera, arriviamo all'Alpe Giòcola. Su percorsi segnalati (in parte strada, in parte tratti di sentiero), raggiungiamo l'Alpe La Riva (949 m), quindi il grande nucleo di QuaggiuiMorandone e Vigino, dove l'anello ha termine.


Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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emanuele80 hat gesagt:
Gesendet am 17. Januar 2020 um 00:33
Sempre ammirevoli le vostre esplorazioni Andrea, complimenti. A quanto pare la mia valle acquisita riserva davvero parecchie sorprese!

Ciao,
Emanuele

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Januar 2020 um 13:27
Ciao Emanuele,
la Valle Anzasca è una valle molto interessante e varia. Il Vallone di Vigino è una di quelle aree selvagge insospettabili, a un tiro di schioppo da zone frequentate e decisamente più tranquille.
Ciao,
Andrea

ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 17. Januar 2020 um 11:25
"tagliato in luna nera"

Anche qui, molte persone stanno ancora aspettando la "buona luna" prima di accendere il primo fuoco in un nuovo camino.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Januar 2020 um 18:43
La radici della biodinamica...


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