Giro dei tre “Paesi” (Dreiländertour am Alpenhauptkamm)


Publiziert von Alberto C. , 18. November 2019 um 23:26.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Zillertaler Alpen
Tour Datum:15 September 2019
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: A   I 
Zeitbedarf: 6 Tage
Aufstieg: 5073 m
Abstieg: 5073 m
Strecke:Giorno 1: da Kasern al Plauenerhütte. Giorno 2: da Plauenerhütte a Richterhütte per la Zillerplattenscharte. Giorno 3: da Richterhütte a Zittauer Hütte. Giorno 4: da Zittauer Hütte al Krimmler Tauernhaus. Giorno 5: da Krimmler Tauernhaus al Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) con digressione al Warnsdorfer Hütte. Giorno 6: da Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) a Kasern per la Krimmler Tauern.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Kasern si trova alla testata della Valle Aurina (Ahrntal). Percorrendo l’autostrada A22 del Brennero, si esce a Bressanone (Brixen) e si prende la strada statale 49 della Val Pusteria e la si percorre fino a Brunico (Bruneck) dove la si abbandona per imboccare, seguendo le indicazioni per Valle Aurina, la strada statale 621, che si percorre fino al termine. Siamo arrivati a Kasern.

Un trekking praticamente sconosciuto dalle nostre parti che si svolge in sei tappe, al cospetto del Reichenspitze, sui monti Alti Tauri della Valle Aurina (Ahrntal), della Zillertal orientale e del Venedigergruppe coinvolgendo, appunto, tre “paesi”: Tirolo, Salisburghese e Sudtirolo (o Alto Adige, che dir si voglia). La maggior parte del percorso si svolge in territorio austriaco.
Si tratta di un’alta via che non presenta particolari difficoltà tecniche, ma, svolgendosi a quote piuttosto elevate (costantemente sopra i 2000 metri e spesso oltre i 2500) richiede una certa esperienza e buon allenamento. A fine tappa ci si può ristorare in rifugi confortevoli e accoglienti.
Lo consiglio.
https://www.zittauerhuette.at/fileadmin/user_upload/1804-Die-Dreilaendertour-am-Alpenhauptkamm-Broschuere_OL.pdf


Dati complessivi:

LOCALITA' DI PARTENZA.  Kasern (m 1614) – Valle Aurina.

COMPAGNI:Andrea, Giorgio, Jacopo e Susanne.

QUOTA MASSIMA:  m 2880, alla Zillerplattenscharte.

QUOTA MINIMA:  m 1600, a Kasern.

SVILUPPO COMPLESSIVO:  km 70,30.

TEMPO COMPLESSIVO DI MARCIA:  30 ore e 15’.

ATTREZZATURA:  Normale da escursionismo.

FREQUENTAZIONE:   Diversi gruppi che percorrevano il trekking.

 
1° giorno, 15 settembre 2019 - da Kasern al Plauenerhütte
 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Kasern (m 1614).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Plauenerhütte (m 2363).

DIFFICOLTÀ.  T2. Si svolge su sentieri ben tracciati e segnalati, senza particolari difficoltà. Non ricordo neppure tratti esposti.           

SALITA:     m 1182.

DISCESA:  m 423.

QUOTA MASSIMA:  m 2658, alla Heilig-Geist-Jöchl.

QUOTA MINIMA:  m 1614, a Kasern.

SVILUPPO:  km 11,6.

TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:  5 ore 15’.

TEMPI PARZIALI   Da Kasern alla Heilig-Geist-Jöchl: 2 ore 35‘. Dalla forcella al Plauenerhütte: 2 ore 40’.

NOTE SUL PERCORSO.     Il nostro trekking inizia imboccando il sentiero che inizia dietro il Berghotel. Si guadagna quota risalendo la fascia prativa per poi infilarsi nel bosco e proseguire la salita, piuttosto sostenuta, con una serie di tornanti fino a sbucare nei pascoli della Starklalm (m 2029, un’ora da Kasern). Attraversata la carrareccia si prosegue la salita attraverso una prateria disseminata di rododendri che, con l’aumentare della quota, lasciano il posto alla pietraia. L’ultimo tratto della salita alla forcella, con accentuata pendenza, si svolge fra grossi massi ammontonati. Dopo poco più di due ore e mezza di salita, si raggiungono i 2568 metri della Heilig-Geist-Jöchl (Forcella di Campo) contrassegnate da una croce bifronte in legno.
       Dalla Heilig-Geist-Jöchl il nostro trekking varca il confine e prosegue in territorio austriaco. La discesa inizia fra grossi massi ammontonati, ma sistemati in modo da creare una comoda traccia ben mimetizzata, fino a raggiungere un sottostante pianoro (m 2575) contraddistinto dalla presenza di alcune pozze d’acqua (sono piccole e poco profonde, non me la sento di usare il termine “laghetti”). Da qui inizia un lungo percorso a mezza costa che, con qualche sali-scendi, ci porta al Plauenerhütte (m 2363, 2 ore e 40’) dalla forcella.
 
METEO.   Cielo sereno. Vento assente, Temperatura alla partenza 9°.    

RIFUGIO.       **** 
 


2° giorno, 16 settembre 2019 - da Plauenerhütte a Richterhütte per la Zillerplattenscharte
 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Plauenerhütte (m 2363).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Richterhütte (m 2374).

DIFFICOLTÀT2/T3. La tappa si svolge su sentieri evidenti e ben segnalati. Il sentiero si fa un po’ più impervio in prossimità della Windbachscharte dove sono installate degli spezzoni di fune metallica.

SALITA:     m 827.

DISCESA:  m 812.

QUOTA MASSIMA:  m 2880, alla Zillerplattenscharte.

QUOTA MINIMA:  m 2363, al Plauenerhütte.

SVILUPPO:  km 11,8.

TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:  5 ore 25’.

TEMPI PARZIALI   Plauenerhütte – Zillerplattenscharte: 2 ore 10’; Zillerplattenscharte – Eissee: 50 minuti; Eissee - Windbachscharte: 1 ora 45‘; Windbachscharte – Richterhütte: 40 minuti.

NOTE SUL PERCORSO.     Dal Plauenerhütte si percorre a ritroso il sentiero già percorso il girono prima fino al bivio di quota 2475 (1 ora e 15 minuti circa dal rifugio, palina segnaletica), dove si devia a sinistra imboccando il sentiero 502  che, in un’ora circa, ci porta alla Zillerplattenscharte (2880 m), segnalata da un grasso ometto in pietra.  Una cinquantina di minuti di discesa su pietraia, portano allo Eissee (m 2569): un ampio catino d’acqua incombente sulla sottostante valle.   
Dopo un breve riposo al suono dello sciacqui delle acque del lago, si riprende la discesa e in breve si giunge al bivio di Abzweigung-Eissee (m 2480), dove si prende la traccia in direzione nord (sinistra) per raggiungere, con un lungo traverso a mezzacosta, la Windbachscharte (m 2693), che si raggiunge dopo un ultimo tratto in ripida salita su sentiero un po’ sdrucciolevole. Un tratto di ripida discesa e un traverso portano, in una quarantina di minuti allo Richterhütte (m 2374).
 
METEO.   Cielo sereno. Vento presente solo alle forcelle, ma si tratta di brezza. Temperatura alla partenza 8°.
 
RIFUGIO.       *** Un classico rifugio alpino; in fase avanzata di ristrutturazione.                 

 
 
3° giorno, 17 settembre 2019 - da Richterhütte a Zittauer Hütte
 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Richterhütte (m 2374).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Zittauer Hütte (m 2328).

DIFFICOLTÀT3. Percorso di escursionismo d’alta montagna che non presenta particolari difficoltà. Anche la salita al Rosskopf resta nell’ambito delle difficoltà escursionistiche. Buona la segnaletica.

SALITA:     m 713.

DISCESA:  m 742.

QUOTA MASSIMA:  m 2845, vetta del Rosskopf.

QUOTA MINIMA:  m 2186, a Keesböden, stazione a valle della teleferica del Richterhütte.

SVILUPPO:  km 8,80.

TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:  4 ore 20’.

TEMPI PARZIALIRichterhütte – Keesböden: 28 minuti; Keesböden – Rosskarscharte: 2 ore 10‘; Rosskarscharte – bivio per vetta: 12 minuti; salita alla vetta del Rosskopf, salita e discesa: 40 minuti; bivio - Zittauer Hütte: 50 minuti.

NOTE SUL PERCORSO.     Dal Richterhütte, perdendo circa 200 metri di quota, si raggiunge la piana di Keesböden (m 2185). Poco più a valle della stazione di partenza della teleferica del rifugio, si incontra il bivio, con palina segnaletica, che ci invita a lasciare la carrareccia per prendere il sentiero che porta alla Rosskarscharte. Superato un primo torrente su una passerella in legno, si prende a traversare, salendo in modesta pendenza, la testata della Rainbachtal; si passano altri due torrenti su passerelle in legno e, continuando a  mezzacosta sopra il fondovalle, si raggiunge, dopo un tratto piuttosto ripido, a una piccola terrazza prativa con il Piccolo Rasskarlacke (m 2293).  A questo punto il sentiero entra in un vallone detritico che si risale tenendo si sul versante orografico sinistro. Con una serie di serpentine il sentiero porta alla rampa sottostante la forcella, che si raggiunge risalendo il canale in un ammasso caotico di sfasciumi. Siamo arrivati alla  Rosskarscharte (m 2689).
Dopo una breve sosta, si riprende il cammino risalendo verso destra la cresta fino a raggiungere il bivio a quota m 2735, dove il sentiero si biforca: a sinistra si scende allo Zittauer Hütte a destra si va alla cima del Rosskopf. In poco meno di venti minuti raggiungiamo la croce di vetta del Rosskopf (m 2845).
Fatto ritorno al bivio di quota 2735, e si imbocca il sentiero che, attraverso detriti, scende al rifugio costeggiando dall’alto il Unterer Widgerlossee.
Lo Zittauer Hütte è posto in splendida posizione: in riva la lago e circondato da un anfiteatro di colate glaciali che scendono dallo Reichen Spitze e dalla Widgerlosspitze.
 
METEO.   Cielo sereno. Vento freddo alla forcella. Temperatura alla partenza 11°.

RIFUGIO.       *****   Più alberghetto che rifugio.               


 4° giorno, 18 settembre 2019  - da Zittauer Hütte al Krimmler Tauernhaus
 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Zittauer Hütte (m 2328).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Krimmler Tauernhaus (m 1631).

DIFFICOLTÀT3+. Percorso d’alta montagna che non presenta particolari difficoltà.  La discesa
Rainbachscharte è addomesticata da alcune scale in legno (non si tratta di scale a pioli, ma di vere corte rampe) e da funi metalliche. Non è necessario il set da ferrata. Buona la segnaletica.

SALITA:     m 414.

DISCESA:  m 1108.

QUOTA MASSIMA:  m 2724, alla Rainbachscharte.

QUOTA MINIMA:  m 1631, al Krimmler Tauernhaus.

SVILUPPO:  km 8,90.

TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:  4 ore 25’.

TEMPI PARZIALI   Zittauer Hütte – Rainbachscharte: 1 ora 5‘; Rainbachscharte – Rainbachsee: 50 minuti; Rainbachsee - Krimmler Tauernhaus: 2 ore 30‘.

NOTE SUL PERCORSO.     Percorrendo a ritroso il sentiero dal quale si è arrivati il giorno prima, si sale fino al bivio di quota m 2470, nelle vicinanze dello Oberer Widgerlossee, dove lo si abbandona svoltando a sinistra in direzione della Rainbachscharte. Con una serie di tornanti si guadagna quota, traversando poi per macereti in direzione della cresta, per affrontare l’ultimo tratto su terreno morenico e ragiungere, con una serie di tornanti, lo stretto intaglio della Rainbachscharte (m 2724).
Si scende per il versante opposto, con un primo tratto ripido e un po’ esposto, ma la discesa è facilitata da alcune attrezzature (gradini in legno e funi metalliche di sicurezza). All’uscita dal canale, un ripido conoide ghiaioso porta a un terrazzamento detritico, da dove il sentiero ci conduce al Rainbachsee (2404 m): un piccolo laghetto d’alta quota reso quasi magico dalla particolare atmosfera creata dalle nubi in risalita dal fondovalle.  Costeggiando la sponda destra ci si porta al bordo del terrazzamento che ospita il lago e dove inizia la discesa verso il Krimmler-Tauernhaus. Proseguendo si raggiunge un terrazzo pratico (m 2202), dove sorge una piccola baita di recente costruzione (Rainbachleitenhütte); poi il sentiero perde rapidamente quota e, attraversato un baranceto, conduce ad una fitta pineta che si attraversa fino ad incontrare la mulattiera che porta al Richterhütte in località Karschlag (quota m 1860). Ancora una ventina di minuti di comoda mulattiera portano alla meta di giornata.
 
METEO.   Nubi da condensa in risalita dalla valle, poi cielo sereno; aumento della nuvolosità nel pomeriggio. Vento a livello di brezza. Temperatura alla partenza 8°.     

RIFUGIO.       *****  Questo è un alberghetto, del rifugio ha solo il deposito per gli scarponi.               


 5° giorno, 19 settembre 2019 - da Krimmler Tauernhaus al Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte)
con digressione al Warnsdorfer Hütte
 
LOCALITA’ DI PARTENZA.  Krimmler Tauernhaus (m 1631).

LOCALITA’ DI ARRIVO.  Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) (m 2441).

DIFFICOLTÀT3.  Fatta eccezione per il primo tratto che si percorre sulla strada di fondovalle, anche questa tappa si svolge su percorso d’alta montagna che non presenta particolari difficoltà.  Sempre precisa  e abbondante la segnaletica.

SALITA:     m 1410.

DISCESA:  m 600.

QUOTA MASSIMA:  m 2667, alla Birnlücke.

QUOTA MINIMA:  m 1631, alla Krimmler Tauernhaus

SVILUPPO:  km 14,80.
  
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:   5 ore 30’.

TEMPI PARZIALI   Krimmler Tauernhaus – Keesboden: 2 ore 10‘;  Keesboden - Warnsdorfer Hütte e ritorno a Keesboden: 1 ora 5’; Keesboden – Birnlücke: 1 ora 45’;  Birnlücke - Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte): 30 minuti.

NOTE SUL PERCORSO.     La giornata inizia  percorrendo, in ambiente bucolico, la strada di fondovalle che porta alla testata della  Krimmler Achental, fino alla Innerkeesalm (m 1810), dove poco oltre, la strada praticamente termina: in realtà prosegue per un altro tratto che porta alla stazione a valle della teleferica del rifugio. Superato l’alpeggio si imbocca il sentiero che sale sulla sinistra e, districandosi fra le mucche al pascolo, si giunge al bivio di Keesboden (m 2020). Si trascura la deviazione verso destra, tornerà utile nel pomeriggio, e si continua in direzione dello Warnsdorfer Hütte. Il sentiero, ben tracciato, si alza con numerosi tornanti e porta nel vallone che scende dal Krimmler Törl; si supera il torrente, si oltrepassa un bivio per alcune cime circostanti, e con un ultimo tratto di salita si raggiunge lo Warnsdorfer Hütte (m 2336), sovrastato dal Krimmler Kees e dal Dreiherrnspitze(Picco dei Tre Signori, per noi italiani).
A questo punto vale la pena spendere una quarantina di minuti e fare un salto allo Eissee (m 2400 circa): un laghetto glaciale con acque cangianti fra il verde, il grigio e l’azzurro.  
La tappa prosegue facendo ritorno, per lo stesso percorso seguito in salita, a Keesboden dove, questa volta, si prende il sentiero per la Birnlücke che si stacca sulla sinistra. Si perde qualche metro di quota e si attraversano su ponticelli in legno due torrenti che scendono dall’anfiteatro morenico dello Krimmler Kees. Il sentiero prosegue aggirando in salita una lingua morenica, per poi ridiscendere per superare un terzo torrente. Si riprende a salire il fianco di una seconda lingua morenica, fino a raggiungere il sentiero che sale dal fondovalle. Si prosegue risalendo con una serie serpentine un ripido pendio erboso fino a raggiungere, con un traverso a destra, il vallone sommitale che si risale, fra macereti, sul lato destro con un sentiero che in moderata pendenza porta alla  Birnlücke (Forcella del Picco) (m 2665). Piegando a sinistra, su terreno prima detritico e poi erboso, in circa mezz’ora si giunge al Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) (m 2441), abbarbicato su un pianoro erboso a poca distanza delle lingue glaciali che scendono dall’incombente Dreiherrnspitze(Picco dei Tre Signori).
 
METEO. Inizialmente nuvoloso, poi ampie schiarite. Vento assente. Temperatura alla partenza 8°.

RIFUGIO.       **  Un vero rifugio alpino “di una volta”; nulla a che vedere con i precedenti alberghetti austriaci.       


6° giorno, 20 settembre 2019 - da Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) a Kasern  per la Krimmler Tauern
 
LOCALITA' DI PARTENZA.   Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) (m 2441).

LOCALITA' DI ARRIVO.   Kasern (m 1614).

DIFFICOLTÀ.   T2.    Si svolge su sentieri ben tracciati e segnalati. E quando ci sono tratti difficili, si è provveduto realizzando vere e proprie scalinate.  

SALITA:     m 527.

DISCESA:  m 1360.

QUOTA MASSIMA:  m 2773, sulla vetta dello Schüttalkopf.

QUOTA MINIMA:  m 1614, a Kasern.

SVILUPPO:  km 14,4.

TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:  5 ore 20’.

TEMPI PARZIALI   Rifugio Brigata Tridentina (Birnlückehütte) - Casermetta Guardia di Finanza (ex Rifugio Vetta d'Italia): 2 ore 05’; Casermetta Guardia di Finanza (ex Rifugio Vetta d'Italia) - Krimmler Tauern: 15 minuti; Krimmler Tauern – Schüttalkopf e ritorno alla forcella: 35 minuti; Krimmler Tauern – Kasern: 2 ore 25’.

NOTE SUL PERCORSO.     Dal rifugio si seguono le indicazioni per la Vetta d’Italia (Klockerkarkopf), sentiero 13A. Perdendo pochi metri di quota si attraversa l valletta che scende dalla forcella per risalire il pendio dalla parte opposta e ci si porta sul pianoro erboso, dove si intercetta il sentiero che proviene direttamente dalla Birnlücke. Si prosegue lungo il bel sentiero, a tratti lastronato, che percorre a mezzacosta un ampio anfiteatro morenico. Superate alcune lastronate attrezzate con pioli e funi metalliche, e lasciato sulla destra la traccia che sale alla Vetta d’Italia, si prende quota verso una forcella sulla cresta della Pfaffenschneide (Costa del prete): denominata le “scale del diavolo” (Teufels-stiege), forse perché sul versante opposte è attrezzata con una ripida scalinata in legno. Scesi nel sottostante anfiteatro, lo si attraversa con un percorso in saliscendi per poi risalire una cresta erbosa. Il sentiero continua facendosi strada fra massi e sfasciumi, fino ad arrivare alla casermetta della Guardia di Finanza (m 2568) (l’ex Rifugio Vetta d’Italia – Neugersdorfer Hütte). SI supera l’edificio e si prosegue per un breve tratto ancora su pietraia, fino ad incrociare il largo sentiero che sala dal fondovalle, che si percorre fino a raggiungere la stretta sella della Krimmler Tauern (Passo dei Tauri) (m 2633).

Il Krimmler Tauern: UN PASSO VERSO LA TERRA PROMESSA.
Nel 1947 il Passo dei Tauri entrò nella grande storia. Dopo la Seconda Guerra mondiale, milioni di ebrei, dispersi o reduci dai campi di sterminio, cercarono in ogni modo di raggiungere la Palestina, dove si sarebbe fondato il nuovo stato di Israele. Tale intento era però tenuto a freno dalla Gran Bretagna, già allora preoccupata delle tensioni che si sarebbero create con il popolo arabo. I flussi erano sistematicamente controllati e, qualche volta, fermati. In quel periodo l’Austria era soggetta alle forze d’occupazione alleate. La Gran Bretagna e la Francia controllavano gran parte delle regioni alpine evitando ogni esodo clandestino. Gli Stati Uniti, più tolleranti, avevano invece la giurisdizione del Salisburghese che, per una piccola porzione, giusto all’altezza del Passo dei Tauri, confina direttamente con l’Italia.  Fu dunque questa la via scelta da migliaia di ebrei per la loro emigrazione dall’Europa. Si calcola che, solo nell’estate 1947, furono quasi 8000 le persone che uscirono dall’Austria per questa via. «Tutto si svolgeva di notte – ricorda Victor Knopf, autore di un libro sulla vicenda – all’insaputa, o con la tacita condiscendenza, delle guardie di confine dei due Paesi. Divisi in gruppi di 100-200 persone e accompagnati dalle guide dell’organizzazione ebraica Bricha, si marciava al chiarore della luna, senza lampade per scorgere la via. Giunti, dopo molte traversie, a Casere, sul versante italiano, si restava per alcune ore alloggiati nelle case contadine fino a quando non arrivavano i camion per il trasbordo a Venezia». (https://alpinepeacecrossing.org/en/the-jewish-exodus-of-1947/  )

Ma torniamo al nostro trekking.
Dal passo una larga traccia, e una serie di ometti giganti lungo la cresta, ci invita a raggiungere la cima delloSchüttalkopf (m 2773), che si raggiunge percorrendo un largo e ben sistemato sentiero su pietraia in una ventina di minuti. Fatto ritorno alla Krimmler Tauern si prende sentiero 14 – Alta via dei Tauri – che, in cica un’ora e quaranta, ci condurrà a fondovalle. Ancora quarantacinque minuti di comoda strada bianca e si arriva a Kasern.
Qui termina in nostro trekking.

METEO.    Sereno. Vento assente. Temperatura alla partenza 4°.                    

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (1)


Kommentar hinzufügen

andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 19. November 2019 um 12:13
Grazie per le note storiche, oltre che per la descrizione del trekking. Ho voluto salire al Krimmler Tauern soltanto perché era segnato su un atlante e non sospettavo minimamente le vicende di cui è stato protagonista.
Ciao
Andrea


Kommentar hinzufügen»