Cima dell'Uomo (2390 m) da Mornera, con mare di nebbia
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Scelta: dopo il grande giro sul Legnone che ci ha entusiasmato, volevamo tornare in zona Lecco e l'idea era di esplorare la Grigna Settentrionale, partendo da Rongio. Tuttavia le ore di luce si sono nel frattempo ridotte e dopo il bellissimo weekend di fine ottobre i bassi strati atmosferici si sono riempiti di nubi. Per cui siamo rimasti in zona e abbiamo deciso per la Cima dell'Uomo, che per noi implica un brevissimo avvicinamento, e sul quale potremo tornare facilmente per ammirare il panorama che non abbiamo visto a causa della nebbia (la Grigna la teniamo per l'anno prossimo).
Mi sono appoggiato alla relazione di
Siso, volevo provare a raggiungere il Madone ma ho rinunciato (
eidan era molto stanco, psicologicamente camminare 4 ore nella nebbia non é stato evidente).
Con noi anche mia sorellina Letizia.
Sintesi:
- La giornata si presenta uggiosa come le precedenti, ma decidiamo lo stesso di andare (non piove ed è un'occasione per stare nella natura in un contesto autunnale)
- Ci troviamo alle 06.00 in autostrada per un caffé, alle 06.30 prendiamo la funivia che da Monte Carasso conduce a Mornera. Durante la salita in cabina il cielo é ancora buio, e la nebbia talmente fitta che non vediamo nulla sotto di noi. Sentiamo anche le goccioline di pioggia finissima (formate dalla nebbia) picchiettare sul vetro. Ci assale un po' di ansia anche perché un abitante della zona salito con noi in cabina ci descrive come pericolosa e difficile la via normale per la Cima dell'Uomo, facendoci sentire un po' dei pazzi ad uscire a quell'ora con quel tempo.
- Ci avviamo di buon passo e raggiungiamo la Capanna Albagno nei tempi previsti, il sentiero è ben segnato, ampio, attraversa una bella foresta di aghifoglie.
- Il primo strato di nebbia raggiungeva Mornera, e aveva base intorno ai 500m. Il secondo, altrettanto fitto, l'abbiamo varcato poco sotto la Capanna di Albagno. Questa quasi non l'abbiamo neanche vista. E aveva il suo top intorno alla vetta.
- Dalla Capanna di Albagno procediamo con buon ritmo, ci accorgiamo di essere bagnati a causa della pioggerella finissima, il sentiero fino alla Bocchetta di Erbea risulta sempre facile, richiede un po' più di attenzione perché le rocce sono bagnate.
- Superata la Bocchetta di Erbea, siamo scesi e abbiamo costeggiato la Cima di Erbea immaginando il panorama verso nord. La nebbia é fittissima. Qui impieghiamo più tempo, il terreno tende a franare, le rocce sono scivolose.
- Superata la Bocchetta della Cima dell'Uomo ci sono alcuni passaggi di grado 1, che ci si presentano asciutti, infatti la nebbia inizia a essere più rarefatta.
- Giungiamo in vetta con la sorpresa di avere il cielo azzurro, essere accarezzati dal sole e poter ammirare i 4000, e a tratti le cime del Madone e del Vogorno. La nebbia intorno a noi raggiunge altezze variabili.
- Così stiamo fermi al sole una buona oretta, pranzo, foto e relax. Non c'è vento, ci sono circa zero gradi e siamo ben coperti.
- Alle 12.00 iniziamo il ritorno, ma risulta molto rallentato, dal terreno bagnato. Ci concediamo una pausa nella confortevole Capanna di Albagno.
- Le 4 ore di cammino in discesa sono state tutte nella nebbia. Abbiamo impiegato più tempo a scendere, perché
eidan aveva dolori alle ginocchia, e, come sempre, é molto prudente.

Poco prima della Bocchetta di Erbea, salendo. La nebbia è molto fitta.

Vista dalla Cima dell'Uomo
Considerazioni:
Gita da rifare sicuramente, la Cima dell'Uomo ci ha regalato alcuni scorci, ma sotto quella nebbia il panorama doveva essere grandioso. La salita è piacevole, il bosco molto bello.
Mi sono appoggiato alla relazione di


Con noi anche mia sorellina Letizia.
Sintesi:
- Partenza da Mornera m 1347 (h06.50)
- Arrivo in vetta m 2390 (h11.15)
- Ritorno su stessa via e arrivo a Mornera (h17.00)
- Tempo complessivo con pause: 10h -10 min
- Tempo in movimento: 7 ore
- Dislivello complessivo: circa 1100 m
- La giornata si presenta uggiosa come le precedenti, ma decidiamo lo stesso di andare (non piove ed è un'occasione per stare nella natura in un contesto autunnale)
- Ci troviamo alle 06.00 in autostrada per un caffé, alle 06.30 prendiamo la funivia che da Monte Carasso conduce a Mornera. Durante la salita in cabina il cielo é ancora buio, e la nebbia talmente fitta che non vediamo nulla sotto di noi. Sentiamo anche le goccioline di pioggia finissima (formate dalla nebbia) picchiettare sul vetro. Ci assale un po' di ansia anche perché un abitante della zona salito con noi in cabina ci descrive come pericolosa e difficile la via normale per la Cima dell'Uomo, facendoci sentire un po' dei pazzi ad uscire a quell'ora con quel tempo.
- Ci avviamo di buon passo e raggiungiamo la Capanna Albagno nei tempi previsti, il sentiero è ben segnato, ampio, attraversa una bella foresta di aghifoglie.
- Il primo strato di nebbia raggiungeva Mornera, e aveva base intorno ai 500m. Il secondo, altrettanto fitto, l'abbiamo varcato poco sotto la Capanna di Albagno. Questa quasi non l'abbiamo neanche vista. E aveva il suo top intorno alla vetta.
- Dalla Capanna di Albagno procediamo con buon ritmo, ci accorgiamo di essere bagnati a causa della pioggerella finissima, il sentiero fino alla Bocchetta di Erbea risulta sempre facile, richiede un po' più di attenzione perché le rocce sono bagnate.
- Superata la Bocchetta di Erbea, siamo scesi e abbiamo costeggiato la Cima di Erbea immaginando il panorama verso nord. La nebbia é fittissima. Qui impieghiamo più tempo, il terreno tende a franare, le rocce sono scivolose.
- Superata la Bocchetta della Cima dell'Uomo ci sono alcuni passaggi di grado 1, che ci si presentano asciutti, infatti la nebbia inizia a essere più rarefatta.
- Giungiamo in vetta con la sorpresa di avere il cielo azzurro, essere accarezzati dal sole e poter ammirare i 4000, e a tratti le cime del Madone e del Vogorno. La nebbia intorno a noi raggiunge altezze variabili.
- Così stiamo fermi al sole una buona oretta, pranzo, foto e relax. Non c'è vento, ci sono circa zero gradi e siamo ben coperti.
- Alle 12.00 iniziamo il ritorno, ma risulta molto rallentato, dal terreno bagnato. Ci concediamo una pausa nella confortevole Capanna di Albagno.
- Le 4 ore di cammino in discesa sono state tutte nella nebbia. Abbiamo impiegato più tempo a scendere, perché


Poco prima della Bocchetta di Erbea, salendo. La nebbia è molto fitta.

Vista dalla Cima dell'Uomo
Considerazioni:
Gita da rifare sicuramente, la Cima dell'Uomo ci ha regalato alcuni scorci, ma sotto quella nebbia il panorama doveva essere grandioso. La salita è piacevole, il bosco molto bello.
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