Anello del Monte Lema (1621 m) – Bike & Hike


Publiziert von siso , 20. Oktober 2019 um 17:50.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:16 Oktober 2019
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Mountainbike Schwierigkeit: WS - Gut fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Tamaro-Lema 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 639 m
Strecke:Monte Lema, stazione a monte (1555 m) – Monte Lema vetta (1621 m) – Forcola d’Arasio (1482 m) – Alpe Arasio (1411 m) – Madonna della Guardia (1245 m) – Alpone (1238 m) – Dareno (1060 m) – Sarona (944 m) – Curiglia (670 m) – Cinquevie (588 m) – Due Cossani (556 m) – Dumenza (460 m) – Trezzino (460 m) – Santuario di Trezzo (570 m) – Cavagnino (621 m) – Laghetto di Astano (600 m) – Astano (631 m) – Bombinasco (588 m) – Nerocco (581 m) – Banco (583 m) – Novaggio (638 m) – Mulino di Vinera (567 m) – Miglieglia (706 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Lugano – Magliaso – Miglieglia Funivia.
Unterkunftmöglichkeiten:Ristorante Ostello Monte Lema (30 letti); Rifugio Madonna della Guardia, Alpone (16 letti).
Kartennummer:C.N.S. No. 1332 – Brissago - 1:25000; C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000; C.N.S. No. 1352 – Luino - 1:25000; C.N.S. No. 1353 – Lugano - 1:25000; Istituto Geografico DeAgostini – Via Verde Varesina - 1:35000.

Escursione transfrontaliera con partenza dalla stazione a monte della funivia del Monte Lema e discesa nella Valle Veddasca.

Il Monte Lema regala generose panoramiche: si possono vedere 393 cime, di cui 374 sopra i 2000 metri di quota, 156 oltre i 3000 e 30 oltre i 4000.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.40, dalla stazione a monte della funivia

Fine dell’escursione: ore 14.30, a Miglieglia

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1015 hPa

Temperatura alla partenza da Miglieglia: 7°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3000 m

Temperatura al rientro: 20°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.42

Tramonto del sole: 18.37

 

Dopo una notte di forti piogge e una spruzzata di neve in quota, oggi è un mercoledì con condizioni meteo ideali per una gita in montagna.

Acquistato il biglietto di corsa singola con la mtb, alle nove posso salire su una cabina della Funivia Monte Lema. Dopo un quarto d’ora d’attesa, le tre cabine collegate partono e in dieci minuti arrivo alla stazione a monte. Lascio la bici di fronte al ristorante e mi avvio verso la cima, dominata dalla grande sfera che protegge il radar meteorologico, strumento che permette di individuare le precipitazioni (pioggia, neve o grandine). La sensibilità dello strumento è tale da essere in grado di rilevare la presenza di goccioline di pioggia fin sul Golfo di Genova. Ma il radar, gestito da MeteoSvizzera, è in grado di vedere anche gli insetti: ad esempio una singola ape ad una distanza di 6 km!

Le cime che superano i 1800 m sono imbiancate. Il forte vento di questa notte è completamente cessato, ora si sta bene. Sono le 9.52, la lunga discesa può cominciare. Alle dieci recupero la bici e mi immetto sul sentiero segnalato con il logo della bicicletta. È un inizio poco piacevole: il fondo è smosso e ci sono pure dei tronchi di traverso che ostacolano non poco il percorso ai ciclisti. 

                            Il Monte Lema visto dalla Forcola d'Arasio

Dalla
Forcola d’Arasio (1482 m) svolto a sinistra in direzione dell’Alpe Arasio (1411 m), dove un tempo partiva una delle due sciovie del Monte Lema. Questo secondo tratto è più scorrevole rispetto al primo, persino nella faggeta. Visto che sul sentiero per ora ci sono poche foglie secche, riesco a mantenere una discreta fluidità.

Un chilometro dopo l’Alpe Arasio, a 1331 m di quota, arrivo ad un crocicchio; vedo alcuni segnavia e un cartello che rende attenti sulle possibili battute al cinghiale da novembre a gennaio nei giorni di mercoledì, sabato e domenica. A sinistra ha inizio il sentiero per Pradècolo; io continuo dritto. Dopo ulteriori 700 m mi ritrovo di fronte alla chiesa della Madonna della Guardia (1245 m). Dal sedime prativo dell’oratorio, privo di alberi, la vista si estende dalla vetta del Monte Lema, al Lago Maggiore fino al Monte Rosa.

Dopo soli 180 m arrivo all’alpeggio Alpone (1238 m), immerso ancora nell’ombra. Il ristoro è purtroppo chiuso. Dalle belle baite di pietra color ruggine non esce né un filo di fumo né un rumore: tutto tace. Persino la bandiera tricolore è ammosciata, non spira un alito di vento. Il fatto più preoccupante lo vedo tuttavia al monte successivo, denominato Sarona (944 m). Su molte della cinquantina di baite in pietra a vista sono affissi dei cartelli con la scritta “VENDESI”. E pensare che l’agglomerato è servito da una bella stradina asfaltata.

Continuo la discesa lungo la via coperta da una quantità incredibile di ricci, non per niente è uno dei tanti “sentieri del castagno”; ce ne sono a centinaia a sud delle Alpi.

Alle 11:00 pervengo a Curiglia (670 m), l’unico centro abitato del versante sinistro della Valle Veddasca. Qui incontro le prime persone dopo la partenza dal Monte Lema. Proseguo sulla SP 6, nella parte alta quasi completamente deserta. Passo dalle località Due Cossani (556 m), Stivigliano (480 m) e Dumenza (460 m). A Trezzino, accanto al vecchio lavatoio, inizia la lunga scalinata che sale al Santuario di Trezzo. Ci sarebbe la possibilità di evitarla: basterebbe infatti da Dumenza scendere fino alla frazione Dogana Palone e continuare l’anello verso Sessa.

Incuriosito dall’impresa e stimolato da uno spirito stacanovistico decido di affrontare la gradinata. È una Via Crucis di nome e di fatto: interminabile, una fatica pazzesca!

Dopo una dozzina di minuti di fatica pura arrivo alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie (570 m). Anche qui non c’è anima viva. Prendo fiato e riprendo la salita, su fondo impegnativo, per un ulteriore dislivello di 70 m. Finalmente, ai bordi di una torbiera, il single track spiana e poco dopo arrivo a due colonnine che indicano il passaggio di stato. Il valico ufficiale svizzero, denominato Cavagnino (621 m), è all’uscita del bosco.

Secondo il giornale La Stampa si tratta di una “frontiera verde”. Il passaggio che usavano gli ebrei italiani per fuggire durante la guerra, negli ultimi anni è utilizzato illegalmente da migranti diretti a nord.

Su una casa appare la scritta “Vecchia dogana svizzera – Astano”; in breve arrivo al Laghetto di Astano (600 m) dove mi concedo una meritata pausa.

Il resto del percorso si sviluppa sulla strada cantonale, fatta eccezione per il tratto in prossimità del Mulino di Vinera (567 m), a Novaggio: una deviazione che consiglio a tutti coloro che hanno riservato ancora un po’ di energia.

Tornato a Miglieglia, prima di concludere l’anello raggiungo il panoramico promontorio della Chiesa di Santo Stefano al Colle, nella speranza di poter osservare gli affreschi tardogotici del coro (XVI sec.): ahimè, la porta è chiusa a chiave…

 

Discesa dal Monte Lema in mtb lungo il versante sinistro della Valle Veddasca, fra alpeggi, faggete, castagneti, oratori, paesini e valichi pedonali sulla “frontiera verde”.

 

Tempo totale: 4 h 50 min

Tempi parziali

Monte Lema vetta (1621 m) – Alpe Arasio (1411 m): 15 min

Alpe Arasio (1411 m) – Curiglia (670 m): 50 min

Curiglia (670 m) Dumenza (460 m): 50 min

Dumenza (460 m) Santuario di Trezzo (570 m): 25 min

Santuario di Trezzo (570 m) – Laghetto di Astano (600 m): 25 min

Laghetto di Astano (600 m) Bombinasco (588 m): 15 min

Bombinasco (588 m) Miglieglia (706 m): 40 min

Dislivello in salita: 639 m

Dislivello in discesa: 1488 m

Quota massima: 1621 m

Quota minima: 424 m

Sviluppo complessivo: 29,4 km

Difficoltà MTB: PD

Consumo batteria: 27%

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Coordinate Monte Lema: 707'917 / 99'737

Libro di vetta: no.

Tourengänger: siso


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Kommentare (8)


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siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Oktober 2019 um 20:47
È quanto pubblicizzano i promotori: non ho motivo di dubitare sulla cifra!
Ciao,
siso.

cappef hat gesagt:
Gesendet am 21. Oktober 2019 um 09:49
Gran bel giro, è una idea per visitare più zone poco conosciute...a brevissimo ti imiterò e spero tanto di divertirmi come stai facendo tu!
Ciao...Flavio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Oktober 2019 um 10:16
È un piacere visitare luoghi che non si conoscono! Sì, grazie all'e-mtb mi sto divertendo alla grande. È il periodo dei ricci di castagno, con conseguente aumento delle probabilità di foratura, ma lo strato di foglie secche è ancora ridotto e non pone problemi. Se vuoi fruire della funivia, sappi che sarà in funzione fino al 3 novembre.
Ciao Flavio, buon divertimento!
siso

gbal hat gesagt:
Gesendet am 21. Oktober 2019 um 15:08
Gran bel giro. Pregevoli i murales ma anche le tante altre "occhiate" che ci fai dare con le tue foto. Quanto alla Scala Santa hai meritato anche un buon numero di indulgenze :-):-)

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Oktober 2019 um 15:46
Grazie! Per le indulgenze ho gli arretrati da riscuotere...

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 24. Oktober 2019 um 21:43
in questa zona qui ho fatto anche io dei bei giri sia dal lato Ticinese che da quello Varesino ma è mai possibile che dall'Alpone e dal Rifugio Madonna della Guardia non sia mai passato ... o sto già perdendo la memoria !!!

Comunque gran bel giro e gran bella giornata

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. Oktober 2019 um 21:57
Il Rifugio Madonna delle Grazie, malgrado la bandiera, non spicca, forse perché offuscato dal ristoro ubicato alle sue spalle. Sullo stesso versante ci sono tante altre malghe da scoprire, così come il borgo Monteviasco.
Ciao Giorgio,
siso.


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