Santuario di Monserrato (120 m) - EMTB


Publiziert von siso , 28. September 2019 um 18:40.

Region: Welt » Italien » Toskana
Tour Datum:14 September 2019
Mountainbike Schwierigkeit: WS - Gut fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 755 m
Strecke:Naregno (3 m) – Hôtel Elba International – Mola – Porto Azzurro (2 m) – Passeggiata Carmignani – Carcere San Giacomo – Spiaggia di Barbarossa – Spiaggia di Terranera – Laghetto di Terranera – Molinello – Pievana – Nonno Pino (38 m) – Madonna di Monserrato (120 m) – Pineta di Monserrato – Monte – Pontecchio – Scalinata di San Giovanni – Porto Azzurro (2 m) – Mola – Naregno (3 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dalla Svizzera: Chiasso Brogeda – A9 – Milano – A1 – Parma – A15 – Passo della Cisa – Aulla – Livorno – Piombino – Traghetto – Portoferraio – Capoliveri. Pedaggi autostradali: 39,60 € (andata) + 39,60 € (ritorno) = 79,20 €.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi o campeggi a Capoliveri e Porto Azzurro.
Kartennummer:Kompass 5765, Elba, Extra Tourenkarte – 1:35000.

Pedalata sul percorso “Conquistadores cup” fino al Santuario di Monserrato, che nel settembre 1814 fu visitato pure da Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand.

Testo tratto da: “Il Santuario di Monserrato”, depliant illustrativo reperibile all’interno del Santuario.

“Nel 1606 José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Lungone, detto dal popolino “Longone”, perché alto e segaligno, fu sorpreso da un’improvvisa burrasca di scirocco mentre risaliva la costa tirrenica oltre l’Argentario. Il mare era grosso e la navigazione pericolosa. Il governatore invocò allora “Nuestra Señora di Monteérrat” cui, da buon spagnolo, era molto devoto. Come Dio volle il vascello approdò nelle acque sicure del Golfo di Porto Longone. Don José, per riconoscenza, fece costruire un santuario dedicato alla Madonna di Monserrato in ricordo di quello omonimo esistente in Catalogna, nei pressi di Barcellona.”

 

Inizio dell’escursione: ore 8.25

Fine dell’escursione: ore 12.00

Sorgere del sole: 6.57

Tramonto del sole: 19.29

Velocità media del vento: 5 km/h

 

Memore della bella esperienza vissuta ieri, alle 8:25 mi avvio dalla Spiaggia di Naregno per un’escursione nei dintorni di Porto Azzurro.

In un quarto d’ora arrivo sulla Piazza Matteotti, dalla quale imbocco la ripida Via Ricasoli seguendo il segnavia giallo della “Conquistadores Cup”.

Sul sentiero della Passeggiata Carmignani” a quest’ora ci sono pochissimi escursionisti, per cui mi godo il panoramico percorso, che rimpiangerò nelle fredde e nebbiose giornate invernali.

Rivedo con piacere le due meravigliose Spiagge di Barbarossa e Terranera, dopodiché affronto la salita in direzione della località Molinello, sulla via che mi porterà alla Strada Provinciale 26. La prossima tappa è il Santuario di Monserrato. Scendendo verso Porto Azzurro non vedo alcun cartello che mi indichi la deviazione dalla SP 26. Infatti la manco. Dopo 1 km chiedo informazioni; mi tocca tornare da dove sono venuto. Il cartellino è nascosto dalla vegetazione. Dopo 850 m sono da “Nonno Pino”, un maestoso albero di Pino domestico (Pinus pinea), la specie che col tempo assume la caratteristica forma ad ombrello. Il Pino di Porto Azzurro è uno dei sei Pini secolari censiti dalla Regione e fa parte dei grandi alberi monumentali della regione Toscana. La leggenda narra che anche Napoleone e i suoi soldati ci legarono i cavalli per recarsi a piedi fino al santuario di Monserrato.

Il grande albero ha un’età che varia dai 250 ai 400 anni, un’altezza di 20 metri, una circonferenza della chioma di circa 30 e una circonferenza del tronco di oltre 5 metri: con questi numeri il Pino di Porto Azzurro è sicuramente tra i Pini domestici più grandi d’Italia.

Riprendo la pedalata fino ai piedi del cocuzzolo roccioso, sul quale è stata edificata la chiesetta, quindi spingo la bici fin sul piazzale d’ingresso. C’è una pace incredibile: qui si vive l’autentico religioso silenzio.

Scrivo i saluti sul libro delle visite e pian pianino scendo di nuovo al pino secolare, dove inizia il sentiero per il Monte della Croce, in parte corrispondente al percorso della Conquistadores Cup. È una salita più che tosta, che si sviluppa nella Pineta di Monserrato. Oltre alla pendenza elevata ci sono pure alcune curve strette che aumentano la difficoltà, in quanto rompono il ritmo. Lo scollinamento è ai piedi del Monte della Croce, a circa 203 m di quota. La discesa si svolge su un sentiero tecnico che inizia su terra rossa fra i cespugli della macchia mediterranea. Arrivato in fondo al pendio devo affrontare un ultimo strappo sterrato fra i vigneti, che mi conduce in località Pontecchio per poi affrontare un lungo tratto vallonato fino alla scalinata di San Giovanni, che mi immette sul lungomare di Porto Azzurro.

Per un giorno mi sento anch’io un “conquistador”!


In ogni caso, mi accontento di poco: una birra piccola con le olive sulla fantastica Piazza Matteotti.

 

Pedalata fino al Santuario di Monserrato sul percorso della Granfondo di mountain bike che si svolge in ottobre nel bellissimo entroterra, al confine col mare, di Porto Azzurro.

“Conquistador” per un giorno!

 

Tempo totale: 3 h 35 min

Tempi parziali

Naregno (3 m) – Porto Azzurro (3 m): 15 min

Porto Azzurro (3 m)Spiaggia di Terranera (0 m): 33 min

Spiaggia di Terranera (0 m) Nonno Pino (38 m): 45 min

Nonno Pino (38 m) Santuario di Monserrato (120 m): 20 min

Santuario di Monserrato (120 m) – Porto Azzurro (3 m): 50 min

Porto Azzurro (3 m) – Naregno (3 m): 15 min

Dislivello in salita: 755 m

Quota massima: 199 m

Quota minima: 0 m

Sviluppo complessivo: 28 km

Consumo batteria: 41%

Difficoltà: PD

Copertura della rete cellulare: buona 

Tourengänger: siso


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