Capanna Bovarina (1870m) - Lago Retico (2372m)
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Oggi si trattava di pianificare una passeggiata poco impegnativa e che non prendesse troppo tempo. Ero indecisa se stare nel Gambarogno o spingermi in Val di Blenio; per la prima alternativa mi convinceva poco la quota... piuttosto bassa la passeggiata sul Monte Gambarogno e pertanto a rischio caldo.... la seconda presentava esattamente il problema opposto; chissà se la salita al Lago Retico si sarebbe trasformata in un tribolato esercizio ginnico sulla neve primaverile ?
Considerata la temperatura di questa mattina preferiamo scegliere l' incognita neve alla certezza afa... e pertanto partenza per l'Alpe Pradasca.
Verso le 10.30 lasciamo l'auto. L'aria è fresca, alcuni bianchi nuvoloni esaltano il blu del cielo.
Raggiungiamo la Capanna Bovarina dove alcune persone si stanno godendo il sole. Proseguiamo. A quota 1926m il sentiero si affianca al fiume d'Orsaira e poco oltre un accumulo di neve ci permette di passare sulla riva opposta per continuare la nostra salita. Dietro a noi il canalone della Val d'Inferno è ancora carico di neve e attorno, i prati si stanno tingendo di un verde intenso.
Fortunatamente il percorso non ci riserva particolari difficoltà; dobbiamo solo prestare un po' di attenzione sul tratto finale dove il passaggio tra le roccie risulta piuttosto scivoloso in seguito allo scioglimento delle nevi.
Un ultimo piccolo sforzo ed ecco raggiunto questo suggestivo anfiteatro... spettacolare come sempre il contesto naturale in cui si inserisce questo lago ancora parzialmente ricoperto di ghiaccio.
Considerata la temperatura di questa mattina preferiamo scegliere l' incognita neve alla certezza afa... e pertanto partenza per l'Alpe Pradasca.
Verso le 10.30 lasciamo l'auto. L'aria è fresca, alcuni bianchi nuvoloni esaltano il blu del cielo.
Raggiungiamo la Capanna Bovarina dove alcune persone si stanno godendo il sole. Proseguiamo. A quota 1926m il sentiero si affianca al fiume d'Orsaira e poco oltre un accumulo di neve ci permette di passare sulla riva opposta per continuare la nostra salita. Dietro a noi il canalone della Val d'Inferno è ancora carico di neve e attorno, i prati si stanno tingendo di un verde intenso.
Fortunatamente il percorso non ci riserva particolari difficoltà; dobbiamo solo prestare un po' di attenzione sul tratto finale dove il passaggio tra le roccie risulta piuttosto scivoloso in seguito allo scioglimento delle nevi.
Un ultimo piccolo sforzo ed ecco raggiunto questo suggestivo anfiteatro... spettacolare come sempre il contesto naturale in cui si inserisce questo lago ancora parzialmente ricoperto di ghiaccio.
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