Fàrmign - Valle Antrona


Publiziert von atal , 26. Juli 2019 um 21:58.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:21 Juli 2019
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Kartennummer:Geo4Map Valle Antrona

Bellissimo giro breve per un fine settimana in cui avevo poco tempo da dedicare alla montagna, parte di un progetto più ampio che ha per obiettivo alcuni tra i luoghi più dimenticati della valle Antrona, quelli posti sui versanti Sud della dorsale che separa le valli Loranco e Troncone. I nomi degli alpi Turiggia e Maiotta si leggono anche sulla carta svizzera, Fàrmign invece compare solo sulla recente carta Geo4Map (e sulla Mappa Rabbini, dove è semplicemente Farmi).

Si tratta di una grossa baita isolata situata nei pressi della quota 1677 IGM, al culmine di un pendio repulsivo che precipita sul Lago di Antrona, sulla sinistra idrografica del Rio Sajont. Probabilmente più che un vero e proprio alpe era una costruzione a presidio di un terreno di sfalcio, come sembra indicare la presenza di un burdion e le ripide distese di erba incontrate nella seconda parte della salita. Da una testimonianza raccolta al termine dell'escursione, risulta che Fàrmign sia stato sfruttato fino agli 50 e 60 del secolo scorso. 

La scomodità di accesso, la pendenza dei versanti e la lontananza dai corsi dall'acqua lo rendevano un posto decisamente non adatto ai bovini.

Ferruccio mi aveva fatto notare il prato di Fàrmign nel corso della recente salita al Segnale. Da quella distanza la baita poteva anche essere solo un gianduiotto di roccia su un prato lontano, ma la collocazione su un poggio faceva pensare ad altri casi analoghi.

Ne è uscito uno di quei giri avventurosi in cui l’ottimismo implicito nella frase “le bestie passano di qui” ha rischiato di cedere il passo alla considerazione che gli animali passano dappertutto. C'è una bella differenza tra affrontare un ambiente impegnativo sapendo che sono già passati anche dei bipiedi in tempi recenti (serve poco sapere che 70 anni fa qualcuno passava, perché la montagna allora non era abbandonata come la troviamo oggi…) oppure, come in quest'occasione, senza informazioni. Nella salita che sto per descrivere ci siamo chiesti più volte se stessimo facendo la scelta giusta…

L'abbandono assoluto dei luoghi visitati e del percorso contrasta fortemente con la vocazione turistica del vicinissimo Lago di Antrona, che nelle domeniche estive è preso d'assedio dai bagnanti.

Avvertenza
L'ambiente è uno dei più selvatici tra quelli visitati dal sottoscritto, con analogie con la zona dei Corni di NIbbio e le zone più impervie del versante sopra Colloro (mi viene in mente Ludo Alboc in particolare).

Come evidenze del vecchio sentiero rimangono un'asola di cavo metallico intrecciato, una maniglia di ferro, qualche tacca scolpita nella roccia e poco altro. Tre ometti e rari tagli, molto discontinui, sono l'unico aiuto supplementare.

Nella prima parte della salita diversi passaggi devono essere affrontati carponi nell'intrico dei noccioli. Salendo si incontrano passaggi esposti e delicati.

Utile la corda.

Il percorso
Con Ferruccio, dalla strada che porta al Lago di Antrona imbocco la mulattiera che porta a Campliccioli (sentiero ufficiale C34)

Subito prima di attraversare il Rio Sajont con la sua cascata vista lago, ci si china per farsi strada tra i noccioli su una traccia segnalata all'inizio da qualche taglio recente, che purtroppo non avrà un seguito.

Giunti alla base di una parete, traversiamo dapprima a Est e poi volgiamo a Ovest, raggiungendo una zona aperta affacciata sul Rio Sajont, alla base di un salto. Proseguiamo traversando a Est sotto le rocce, entrando poi nuovamente nel bosco di noccioli, che in alcuni punti si presenta intricatissimo. Qui noto anche un primo ometto (isolato) e qualche brandello di traccia soffocata dalle piante.
In alcuni punti siamo costretti a procedere carponi.

Ad un certo punto, cercando di riguadagnare la fascia rocciosa a monte, arriviamo nei pressi di un salto con un rovo secco. Qui saliamo sulla massima pendenza per seguire una ripida traccia di animali fino al successivo sbarramento roccioso. Traversiamo quindi a Ovest sfruttando delle esposte cengette (cordino di plastica appeso a un ramo come riferimento), dove l'esposizione è mitigata dalla vegetazione esuberante, fino ad una sorta di diedro obliquo (con rovi, in puro stile Ludo Alboc...) che risaliamo, trovando al suo termine un anello metallico (passaggio finale esposto).

Proseguiamo su una piodata con molti appoggi per guadagnare una rampa erbosa. Proviamo ad infilarci nel canale del Rio Sajont ma non si passa. Traversiamo quindi a Est raggiungendo una costa rocciosa con molti appoggi e la risaliamo, guadagnando così il livello erboso soprastante. Ci spostiamo a Ovest e, prossimi all'affaccio sul Rio Sajont, entriamo in una sorta di diedro-canale dove si incontrano dei resti di gradini e un passaggio su roccia (II), in cui la salita è facilitata da una maniglia di corda metallica fissata alla parete.

Superata una piodata con tacche poggiapiedi e una maniglia di ferro, giungiamo su un terreno meno impegnativo, in prevalenza erboso, ma ripido, dove incontriamo un secondo ometto. Risaliamo il versante salendo da ultimo tra grandi abeti, su terreno molto ripido, fino alla quota di circa 1680 m, dove traversiamo a Est, arrivando così alle spalle della grande baita di Fàrmign, che si presenta ancora in condizioni discrete (buona parte del tetto è ancora al suo posto ma l'interno è crollato). Siamo su un pianoro rilassante, rispetto all'ambiente attraversato per raggiungerlo, affacciato sul versante Sud delle Cime di Pozzuoli, tormentato da frane antiche e recenti e da slavine.

Ritorno lungo il percorso dell'andata.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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wildfrog hat gesagt:
Gesendet am 21. August 2019 um 20:49
Bello, interessante e per pochissimi come sempre

bravi

("Vista lago" è un'espressione bellissima in quei frangenti)
:-))

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. August 2019 um 09:19
Grazie, era difficile che qualcuno la notasse nel mare delle relazioni estive ma il tuo occhio fine non si smentisce!
L'ambiente è uno dei più tosti e, a differenza di altri luoghi simili in zona Valgrande, qui l’incognita è assoluta. Vedi anche la recente relazione di Emanuele80 relativa alla Punta Turiggia...

wildfrog hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. August 2019 um 14:19
Vista ora... relazione e posti in linea con il tuo stile :-))))))

Ho visto sull'IGM un sentiero di salita all'Alpe Turiggia dal lago (a O dell'Alpe Fraccia)... Ci sarà ancora qualcosa??
saluti
A

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. August 2019 um 19:59
Abbiamo fatto un’uscita esplorativa per cercare quel sentiero che sale dalla zona dell’Alpe Fraccia, senza trovare nulla.
C’e un salto di roccia veramente impegnativo che presenta, come unico punto debole, una stretta ed esposta rampa ascendente con piante di rosa canina che restringono ulteriormente il passaggio. La cosa che non fa ben sperare è l’assenza di tracce di animali sulla rampa.

Comunque la cosa non finisce qui... ;-)


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