Alpe Farmign - Valle Antrona


Publiziert von antrobi , 23. September 2024 um 16:48.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:20 September 2024
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 600 m
Strecke:Antrona - sentiero C34 - cascata Sajont - alpe Farmign

L'alpe Farmign si trova proprio sopra al lago di Antrona a 1660 m sul versante a destra guardando il canale del rio Sajont che forma delle belle cascate tra cui il bel salto dove passa il percorso del giro del lago. E' un alpe estremo per la sua difficoltà d'accesso anche se è relativamente vicino alla "civiltà" in quanto ci si impiega per arrivarci, se non si hanno problemi, dalle due alle tre ore, ma anche lontano essendo il percorso molto difficile per il terreno quasi verticale e per l'orientamento non banale. Sulla via di salita si incontrano pochi segni rimasti della presenza dell'uomo, come una maniglia di ferro, dei gradini di pietra, un'anello di ferro arrugginito, un rampino conficcato nel terreno, segno però che una volta questo percorso era frequentato e sicuramente più agevole e sicuro da salire. Sarebbe davvero interessante conoscere la storia di quest'alpe costituito da una sola baita ancora con i muri perimetrali in piedi ma purtroppo con il tetto ormai quasi crollato.

Percorso molto impegnativo dove è utile la corda soprattutto in discesa, con passaggi esposti e senza indicazioni nella parte iniziale, ho trovato solo un paio di fettucce di plastica legati agli arbusti e un paio di ometti nel tratto finale. Il percorso per l'alpe Farmign è documentato sul bel sito in.montagna.it al quale mi sono ispirato e su questo sito da atal.

La partenza è dalla strada che sale al lago di Antrona e poco prima della stradina che porta a Ronco, dove sulla destra inizia il sentiero segnato C34 che porta al Lago di Campliccioli. Qualche metro prima dell'attraversamento della cascata del Sajont si vede a destra un piccolo tunnel tra i noccioli dove inizia il percorso, (che è difficile da descrivere dettagliatamente poichè è articolato e complicato), bisogna abbassarsi e con pazienza e determinazione attraversare il boschetto un pò intricato all'inizio fino a uscire in terreno aperto  salendo un versante facile misto erba e rocce a fianco del canale. Quando questo s'impenna diventando impercorribile si volge a destra costeggiando delle pareti verticali scure stretti tra la vegetazione, che in certi punti è molto invadente, e le rocce. A un certo punto si vede sulla sinistra la possibilità di salire tramite una stretta cengia molto esposta ostacolata dalla vegetazione alla quale però ci si può aggrappare. Più su c'è un tratto verticale e un pò liscio senza appigli che impegna parecchio, poi si incontrano dei gradini di pietra, un anello di ferro arrugginito penzolante al quale ci si può aggrappare verificando prima la solidità, e si arriva all'ultimo passaggio difficile costituito dall'attraversamento di una roccia liscia dove sono stati intagliati delle tacche per i piedi e dove c'è una maniglia di ferro un pò schiacciata al centro, che è un valido aiuto per superare quest'ultimo passaggio che porta quasi sul bordo del canale dove finita la parte rocciosa si deve risalire il ripido pendio erboso entrando in un bel bosco di abeti. Qui si trova un ometto, un altro l'ho fatto io, poi un rampino di ferro conficcato nel terreno che è un valido punto di riferimento per la discesa che, cosa importante, non bisogna sbagliare assolutamente se no risulta quasi impossibile scendere.

Salendo ci si sposta verso destra fino a un passaggio dove si scende e finalmente appare l'alpe Farmign una ventina di metri più in basso alla quota di 1660 m. circa. Il poggio su cui si trova precipita verticalmente verso il lago, ed è molto panoramico. Nei pressi c'è un vecchio burdion, un cavo di ferro che permetteva la discesa del fieno a valle. Infatti probabilmente questa baita era utilizzata per lo sfalcio dell'erba poichè era impossibile che salissero con gli animali fin qui (tranne le capre forse).
La baita ha il tetto sfondato ma i muri ancora in piedi e le travi sono in buono stato, all'interno c'è rimasto ancora qualche traccia dei tempi antichi come una cassapanca di legno e dei piattini.
L'ambiente attorno è affascinante, sembra di essere su un nido d'aquila sospesi sull'abisso....

Dopo una bella pausa contemplativa prima di rilassarmi troppo, inizio a scendere per lo stesso percorso di salita dove è fondamentale ricordarsi tutti i passaggi soprattutto ritrovare l'inizio della parte più difficile al termine del ripido tratto boscoso, dove c'è la maniglia di ferro. Poco dopo per scendere un tratto liscio con pochi appigli ho messo la corda attorno a un alberello, usandola per l'equilibrio.
Ritrovare gli altri passaggi alla fine è stato più facile del previsto (a parte qualche tentennamento), perchè comunque si passa dove è più facile sfruttando le debolezze della montagna e il percorso risulta quasi obbligato.
Quasi al termine della discesa, dopo il tratto a fianco delle rocce scure invece di ridiscendere il versante di rocce ed erba a fianco del canale, sono sceso a sinistra direttamente nel bosco uscendo senza problemi sul sentiero principale poco prima del tunnel di noccioli da dove ero partito. Alternativa che può anche essere percorsa in salita.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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