Pilone 2192mt, Ventone 60KmH, RavanaggiOne


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 14. Mai 2019 um 17:07. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:12 Mai 2019
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Pizzo di Madéi   Gruppo Pizzo Ruscada 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1330 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il gotatrdo, uscire a Bellinzona Sud / Locarno, tenere la sinistra e seguire per Locarno. A Locarno imboccare la galleria che evita di passare in città, e all'uscita seguire per Valle Maggia e Centovalli. Imboccata la Valle Maggia, seguire le indicazioni per Onsernone. Seguire la lunga strada (oltre 16km) fino a Spruga, dove termina il tratto carrozzabile.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Salei (verificare apertura sul sito)

   
 

E per finire, tutti ai Bagni !

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

 

Per capire lo spirito di questa escursione bisogna considerare alcuni fattori
- la voglia di tornare a calpestare una bella cima
- l'intenzione di arrivare in vetta, nonostante il vento che soffierà anche oltre i 60Km/h, da sommare al ghiaccio e la neve
- il nome della traccia che ho preparato "a tavolino", Pilone e anello inventato ....(l'idea è di passare al ritorno dai Bagni di Craveggia)

Con queste premesse, dopo ben 2h di auto da Como, eccoci a Spruga, nel parcheggio della piazza del paesino, proprio dove termina la strada, che in realtà prosegue, ma chiusa al traffico scendendo ai Bagni di Craveggia, confine con l'Italia.
Alla partenza +9°, ma soprattutto un bel vento che ci farà camminare sempre ben coperti.
Il sentiero fino all' Alpe Pesced lo conosciamo (salita al Munzelüm a dicembre 2016), è una salita senza tregua.
Da sottolineare il bel complesso di Piansecco (affittasi su tutte le baite) ed il bel bosco di larici che sale all' Alpe Pesced.
Arrivati all'Alpe Pesced 1778mt (+1:30), facciamo una bella pausa, l'ambiente è stupendo, completamente aperto e con panorami notevoli.
15min al coperto dell'Alpe, il freddo è proprio insopportabile.
Ripartiamo sul sentiero, anzi è giusto sottolineare che la marcatura fino alla cima è ovunque perfetta.
Si passa sul fianco destro del Munzelüm (Ovest) dove iniziamo a trovare la neve, anzi il ghiaccio duro, e anche tanti accumuli di grandine.
Lungo il sentiero ci fermiamo per calzare i ramponcini, la neve è ghiacciata e dura, sono proprio necessari, inoltre da questo fianco possiamo notare tutto il percorso verso il Pilone, ed il fianco per lunghi tratti è coperto dalla neve, soprattutto nei tratti ripidi e senza vegetazione sotto, meglio non scivolare ...
Proseguiamo e tocchiamo i 2000mt al Passo del Busan, dove però facciamo i conti con un vento che ti sbatte a terra, folate impetuose ci obbligano a fermarci e "bloccarci" al terreno per non essere spostati.
Riprendiamo il fianco dei Ciapitt, dove fortunatamente siamo un pò coperti, ma qualche acrobazia la si deve fare per camminare sulla neve dura e ghiacciata.
La cima è vicina ma la progressione è complicata, ma mai abbiamo pensato di desistere.
Arrivati alla bocchetta dei Ciapitt, è quasi fatta .... ancora alcuni tratti ripidi sulla neve dove pestare violentemente i ramponcini per fare un pò di presa.
Alle 11:30 (+3:30 dalla partenza tocco l'ometto di vetta, i miei compagni sono arrivati da pochi minuti e sono ranicchiati dietro l'omone per il vento. Sono troppo contento, come dislivello siamo già nella mia fascia altra, e ci ho messo meno del previsto, e poi sono in vetta, la vetta che volevo.



Ci fermiamo pochissimo, foto a turno perchè il cavalletto vola via, come lo zaino di Paolo che ha dovuto saltarci sopra per bloccarlo.

La discesa ... merita una spiegazione.
Non c'e' sentiero sul costone Sud del Pilone, quello che rapprensenta il confine di stato I-CH, i pochi sentieri parziali o sulle vecchie mappe corrono solo in orizzontale.
Fino a Q1900 si scende su neve dura e qualche pietraia, senza vegetazione quindi a vista, piacevole a parte il vento.
Poi si entra in un bosco di larici, ed i pendii di fanno sempre più ripidi.
Alle 12:30 decidiamo di fermarci in punto riparato nel bosco per pranzare.
Il freddo ci costringe a mangiare ben vestiti, e dopo neppure un'ora ripendiamo il cammino, muovendosi ci si scalda.
Inizia un grand ravanage, tra pietraie anche di grosse dimensioni e bosco su fogliame secco e paglione, ma soprattutto verticale.
Puntiamo sul GPS le baite di Camana, ma finchè non ci siamo sopra non vedremo il tetto, ben coperto dalla vegetazione.
Fino a Camana tutto fuori-sentiero, anzi proprio lo stereotipo del ravanage.
Ma non finisce qui ...
In teoria da queste baite si trova un sentiero che scende fino ai bagni, ci sono vecchi bolli rossi (solo rossi) sulle piante, spesso sbiaditi, ma più o meno il sentiero si vede, anche se è evideente che in disuso.
Attorno Q1165 c'e' un bivio con più sentieri, difficile individuare quello giusto sbagliamo arrivando ad una baita isolata e torniamo indietro risalendo al bivio.
Ripreso il sentiero che scende rapido con zig-zag arriviamo ad un rudere Q1100 dove il sentiero è in parte franato.
Non troviamo altra bollatura, di nuovo a ravanare nel ripido per poco più di un centinaio di metri di dislivello.
Stanchi ed un pò stufi di ravanare arriviamo finalmente al fiume, il Rio dei Bagni, e proprio di fronte a noi i Bagni di Craveggia, sorgente termale a 28° appena dopo il confine, quindi in territorio italiano, ma con unico accesso semplice dalla Val Onsernone.
Tra l'altro sono stati teatro di importanti avvenimenti durante la guerra.
Dall' Italia l'accesso dal Val Formazza / Val Vigezzo prevede lunghi percorsi e passi alpini.
Ho letto parecchio della storia di questo luogo, incuriosito nella precedente visita a Spruga, così tanto da convincere il gruppo per questo "anello inventato".

Qualche lettura 1, 2, 3, 4
 

Un bel girone,non certo facile, il ritorno è SCONSIGLIATO a chi non pratica "il ravanage" ... in alternativa si ritorna dallo stesso percorso dell' andanta.

Cima raggiunta nonostante le difficoltà, dislivello non da poco, wild di quello serio, non ci è mancato proprio nulla, a parte la defezione di due del gruppo che per vari motivi non erano con noi a condividere questa bella e faticosa avventura.

 

NOTA IMPORTANTE (Livello di difficoltà)
 

Spruga - Alpe Pesced T2
Alpe Pesced - Pilone

T3 normalmente,
ma T4 nelle condizioni odierne
(neve ghiacciata e vento)

Pilone - Bagni di Craveggia azzerderei anche un T4+
senza GPS ci si perde,
ed il terreno è molto ripido
e con grandi pietraie.
Non fatelo se non siete consapevoli
   

 

 

 

 
 
   
 

           Vista da Paolo   -    (brown)                        

 

Una domenica da ricordare!

Una nuova avventura questa volta si ritorna in Girovagando style.
Saliamo da Spruga fino all'alpe di Pesced precedentemente incontrata durante la salita al Munzellum. Da qui e' tutto nuovo, ma si aggiungono alcune difficolta'.
Il vento oggi e' veramente forte , in alcuni momenti bisogna fermarsi e abbassare il baricentro per non farsi spintonare a terra, inoltre a quota 2000 troviamo i primi residui di neve ghiacciata che ci costringono ad indossare i ramponi senza i quali oggi la salita sarebbe stata impossibile.
Con qualche difficolta' raggiungiamo la vetta che offre veramente un bello spettacolo .

Peccato per il vento che ci costringe ad abbandonare velocemente il nostro agognaito obbiettivo odierno.
La discesa, come preannunciato da Giorgio, e' priva di indicazioni e ci costringe ad utilizzare spesso il nostro inseparabile gps per portarci nella giusta direzione.

Sosta pranzo nel bosco dove festeggiamo ( tanto per cambiare) la giornata ben riuscita di oggi.
Chiudiamo cosi' il nostro anello passando dai bagni di Craveggia con un po' di invenzioni per trovare la giusta direzione visto che la marcatura e' ormai in disuso .
Ci siamo ritagliati veramente una bella escursione , non banale e con una buona dose di dislivello .

Complimenti al gruppo ma soprattutto a Luciano che come una macchina da guerra divora i dislivelli nonostante qualche piccolo dolorino .
A presto

Paolo
 

 

 
 
   
 

            Vista da Luciano   -    (barba43)


Si è proprio vero, questa volta lo dico veramente, è la più grande Ravanata fatta in compagnia della Girovagando Group, una ravanata proprio da non crederci, per il vento, per la neve ghiacciata come vetro, credetemi, soffiava all'inverosimile.

Chiedevo all'amico Paolo: se qui soffia così, chissa come soffia nel Nepal.

Arrivati in vetta al Pilone, ci siamo ancorati all'ometto, un zaino che vola, Gimmi che vien sbattuto a terra sulla neve dalle folate, io che mi piego contro vento.

Foto veloci e via subito in discesa cercando un riparo per mangiare al riparo.

Dopo pranzo riprendiamo a scendere, a casaccio fino giù ai bagni di Craveggia, per poi salire ancora 150 metri al paese di Spruga.

Spiacee che due del gruppo mancavano per vari motivi.
 

Qualche pillola per addolcire la bocca : vento 60/90  come le mie misure,  T/dei matti


                     ciao a tutti belli e brutti
 

 
 
   
 

              Vista da Gimmy-    (gimmy)

 

Sicuramente una delle uscite più impegnative degli ultimi tempi
Il primo pezzo fino all'alpe Pesced ,tutto sommato nella normalità,  un bel salitone nel bosco che in parte mitigava la giornata ventosa.
Da circa 1900 metri in poi è cominciata la parte più impegnativa, calzati i ramponi via fino in cima sulla neve vetrata e ghiaccio, e sopratutto attenzione massima per il vento che soffiava con alcune folate fino a spostarti, o farti cadere per terra se non ti fermavi e ti ancoravi anche con i bastoncini al terreno.
Una volta in cima, brevissima sosta per qualche foto e poi giù in libera
Ritorno parecchio impegnativo visto che il tratto nel bosco era molto ripido e il passaggio da alcune pietraie non proprio un gioco da ragazzi

CIAO ALLA PROSSIMA

  

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale : 10,9 Km totali, 7h:10m totali, 5:30m di cammino
Andata : 5,1 Km, 3:30 lorde, 25m soste alla vetta del Pilone
6,1 Km, 4:30  lorde, 30min soste   al pranzo
Ritorno : 4,8 Km, 1:40 lorde, 10m soste
Dislivello : 1082 mt di assoluto , 1330mt di relativo
Libro di vetta: SI in capanna
Copertura cellulare: Buona sul percorso
Partecipanti :

Giorgio, Paolo, Gimmy, Barba

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito     

www.girovagando.net        escursione # 336

  

 
 



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Kommentare (4)


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Gelöschter Kommentar

Gesendet am 15. Mai 2019 um 12:23
Se per "esibizione" intendi la foto nature .... beh mi sembra evidente che se facevamo quella foto ci veniva a prendere le Rega !
Ci leggevi sul Corriere del Ticino il giorno dopo, ritrovati cadaveri congelati

Francesco hat gesagt:
Gesendet am 15. Mai 2019 um 08:16
...Ah, ora capisco xkè hai ignorato il mio sms:causa vento avreste dovuto recuperarmi a Oropa.

Gesendet am 15. Mai 2019 um 12:27
Che maleducato CHE SONO
proprio non mi sono accorto del tuo msg.
Comunque era dura stare incollati al terreno, saresti volato sulle isole del Verbano


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