Pizzo Tresero - 3595m
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Delle volte le gite nate quasi per caso e all'ultimo momento sono in grado di regalare emozioni e sensazioni uniche e inaspettate!
Al parcheggio dei Forni il sole non ha ancora fatto capolino da dietro le montagne, quindi l'aria è ancora bella frizzante e frescolina. Ma come spesso accade, bastano poche manciate di minuti per scaldarsi ed entrare in completa sintonia con l'ambiente che ci circonda.
Ben presto abbandoniamo la traccia classica per il Tresero, addentrandoci con passo quasi timoroso tra splendide, bianche e selvagge vallette che salgono decise verso le pendici del Pizzo San Giacomo.
Dietro di noi, l'ammaliante e inconfondibile pala del Gran Zebrù ci accompagna durante l'intera gita, quasi come a volerci proteggere e spiare con occhio curioso e severo.
Raggiunto l'itinerario classico, con il fiato sempre più corto (ovviamente parlo per me) affrontiamo anche l'ultimo ripido ed interminabile pendio prima della cresta: che FAAAATIIIIGAAAA!
Ma la parte più sorprendente dell'intera gita è stata proprio la discesa: chi l'ha detto che al primo di maggio non si possa trovare tutto questo bel polverone?!?!?
Dalla diga poco dopo il parcheggio dei Forni (q. 2161 m), addentrarsi verso destra nell'ampia vallata che conduce alle pendici del Ghiacciaio dei Forni.
Risalire la vallata tenendosi sulla destra fino a raggiungere la q. 2180 m circa, ove si abbandona la traccia classica per il Tresero e il San Matteo per risalire i dolci pendii sulla destra. Transitare alla base del Canalino San Giacomo (via di discesa - q. 2250m), quindi aggirare sulla sinistra uno sperone roccioso e affrontare un ripido pendio (numerosi zig zag) che deposita in un'ampia e suggestiva vallata contornata da impervie pareti rocciose.
Abbassarsi per una ventina di metri nella sottostante conca, quindi intraprendere un lungo traverso verso destra (faccia a monte) fino a guadagnare l'estremità opposta della dorsale. A questo punto, mettere piede sul Ghiacciaio Ovest di San Giacomo (q. 3050 m) e con una serie di zag zag, risalire il pendio alle pendici della Punta Cerena a destra e del Pizzo San Giacomo a sinistra. Raggiunto il colletto tra le due cime (q. 3150 m), abbassarsi sotto le rocce del versante W del Pizzo San Giacomo, quindi con un breve traverso in discesa (da effettuarsi solo con neve ben assestata) e una breve risalita, mettere piede sul Ghiacciaio del Pizzo Tresero. Un ripido strappo (35° circa) deposita sull'altipiano sotto la stretta cresta, raggiunta la quale (q. 3540 m), senza difficoltà alcuna e sci ai piedi si è alla grande croce di vetta del Pizzo Tresero (q. 3594 m).
Per la discesa, o per l'itinerario classico di salita, oppure con neve bella e sicura come per la salita fino al Ghiacciaio Ovest di San Giacomo (q. 3050 m). Qui tenere la sinistra e scendere nel bellissimo Vallone delle Cento Curve (q. 3100 m), che termina con l'ancor più remunerativo Canalino di San Giacomo (q. 2720 m): un canale stretto e incassato tra le rocce che non supera mai i 35°.
Raggiunto il pianoro sottostante come per la salita fino alla diga dei Forni.
TEMPI DI PERCORRENZA:
- PARCHEGGIO DEI FORNI - BIVIO PER GIRO DIRETTO DAL PLUVIOMETRO: 15 minutI
- BIVIO PER GIRO DIRETTO DAL PLUVIOMETRO - GHIACCIAIO OVEST DI SAN GIACOMO: 1,10 ora
- GHIACCIAIO OVEST DI SAN GIACOMO - COLLE q. 3150 m: 25 minuti
- COLLE q. 3150 m - COLLE q. 3540 m: 1.35 ora
- COLLE q. 3540 m - PIZZO TRESERO: 10 minuti
- PIZZO TRESERO - PARCHEGGIO DEI FORNI: 1,10 ora
CONDIZIONI AL 01/05/19:
- Gli sci si portano dal parcheggio sotto l'Albergo dei Forni fino alla diga, poi neve continua
- La salita diretta al Tresero passando dal Pluviometro è molto poco frequentata e conosciuta, ma sicuramente molto più suggestiva e selvaggia
- Traverso sotto la Cima San Giacomo per ricongiungersi all'itinerario classico del Tresero su neve crostosa in superficie e polverosa sotto, ma ben assestata. Prima di raggiungere il Ghiacciaio del Tresero occorre oltrepassare alcune piccole valanghe
- Ghiacciaio del Tresero chiuso e in ottime condizioni
- Cresta per la vetta non larghissima ma comodamente percorribile sci ai piedi fino alla croce
- Discesa su neve incredibilmente polverosa fino al termine del Canalino San Giacomo, poi ottimo firn fino alla diga
- Nel Canalino San Giacomo, neve morbida e farinosa se si sta sulla sinistra (faccia a valle), mentre sulla destra neve a tratti ghiacciata e rovinata da alcune piccole slavineù
con Peru, papà, Mattia, Marco, Maurizio, Giacomo ed Alberto

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