Barbie Un pò defilata questa valle, rispetto ai sentieri abitualmente battuti. Oggi la percorriamo in perfetta solitudine. Dall'alpe Raty avvistiamo qualcuno in cima al Mont Ros. Ma nessuno oltrepassa il colle verso l'alpe. C'è silenzio. Un silenzio che è pace. Rassicurante. Niente paura per i camosci che appaiono numerosi, lungo i pendii. Signori di questa valle, mimetizzati fra le rocce, si girano verso di noi fermandosi in osservazione, quasi a pretendere un inchino. Il vento ci accompagna per gran parte della giornata, a tratti. Nei giorni scorsi la neve è stata spostata, creando increspature a terra e accumuli di neve polverosa. Le tracce degli ultimi escursionisti appaiono oramai coperte, ma la loro memoria si mantiene in una sorta di opaca trasparenza. Tracce di scialpinisti zig-zaganti, in salita, distinte da quelle a onda, che testimoniano morbide discese. Il cielo al mattino è blu a metà,...poi, complice il vento e forse la volontà dei nostri pensieri, quel blu inizia a dominare l'intera scena e definisce quella visione che ci saremmo aspettati fin dal mattino: contrasti di blu e bianco, a tratti quasi tagli sulla tela di un quadro d'arte moderna. E anche il marrone è più marrone, evidenziando le zone esposte più a sud. Ma la scelta di questa meta è tutta da attribuire all'aspettativa di veder apparire i contorni del laghetto ghiacciato all'alpe Raty Inferiore, una sorta di preziosa acquamarina incastonata in un'opale lattiginosa. Tutta la strada è valsa quell'immagine davanti agli occhi e il tentativo di avvicinarsi passo dopo passo al suo centro, fermandosi al sentore dei primi scricchiolii...Certe emozioni ripagano sempre la strada percorsa e anche il vento sulla faccia. Pochi giorni ancora e il disgelo invertirà il passaggio di stato verso liquide trasparenze. Più in alto, il lago Raty è ancora completamente innevato. Se ne intuisce l'esistenza per la conformazione del sito, individuando anche il probabile punto di uscita del ruscello emissario, ora in silenziosa caduta sotterranea. La nostra discesa segue la direzione di quel ruscello inizialmente intuito, poi anticipato da gorgoglii, infine apertamente manifesto appena prima di precipitare lungo le rocce verso valle. Con le ciaspole caricate in spalla, la discesa su sentiero asciutto è caratterizzata da una piacevole sensazione di calore che ci accompagnerà fino all'auto. Per me l'unica uscita invernale, prima e forse ultima ciaspolata della stagione, una sorta di occasione da non perdere per segnare comunque il ritmo di questo mio inverno un pò pigro.
Figli Delle Stelle
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