Malcantone Bike – EMTB


Publiziert von siso , 21. November 2018 um 15:05.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:18 November 2018
Mountainbike Schwierigkeit: WS - Gut fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Tamaro-Lema   I 
Zeitbedarf: 2:15
Aufstieg: 1107 m
Strecke:Ponte Tresa (274 m) – Pura (392 m) – Madonna della Morella di Curio (545 m) – Novaggio (641 m) – Mavogno (634 m) – Vinera (567 m) – Miglieglia (701 m) – Cima Pianca (1087 m) – Passo di Monte Faëta (1118 m) – Alpe di Monte – Astano (633 m) – Bombinasco (588 m) – Banco (583 m) – Feredino (560 m) – Pura (392 m) – Ponte Tresa (274 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Lugano Sud – Agno – Ponte Tresa.
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo Casa Santo Stefano, Miglieglia.
Kartennummer:C.N.S. No. 1353 – Lugano - 1:25000.

Oggi è la volta del percorso 354 di Svizzera Mobile: Malcantone Bike.

Perché “mal cantone”?

Malcantone dovrebbe significare terra rifugio di soldatesche, disertori, banditi, contrabbandieri e profughi. Insomma terra di confine passaggio obbligato delle armate di invasori, barbari che calavano da nord per scendere in Lombardia e sempre per la via aperta: Monte Ceneri, Agno, Ponte Tresa, Marchirolo e Ponte Tresa-Luino.

E se il nome dovesse davvero significare terra di tanti mali basti ricordare che la scintilla che provocò la guerra (dei dieci anni) tra Como e Milano (secolo XII) partì precisamente dal castello di San Giorgio di Magliaso ove venne trucidato quel vescovo dissidente Landolfo di Carcano, sostenuto dai milanesi contro il vescovo eletto dai comaschi.

Malcantone poi ricorda la regione degli uragani. Infatti i temporali malcantonesi sono proverbiali, tanto che i cittadini di Lugano scrutando l’orizzonte verso il Lema sono soliti esclamare: “se ul tempural al vegn dal Malcanton mettii i man in orazion”.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.50

Fine dell’escursione: ore 13.00

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1024 hPa

Temperatura alla partenza: 6,5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1300 m

Temperatura al rientro: 13°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 7.28

Tramonto del sole: 16.50

 

La “Malcantone Bike” si snoda da Ponte Tresa (274 m) fino al Passo di Monte Faëta, chiamato anche Forcola (1118 m), alle pendici del Monte Lema.

Il percorso offre la possibilità di visitare alcuni paesi del Malcantone, con caratteristici edifici rurali, cappelle e chiese, colline prative o coltivate e numerosi boschi misti a latifoglie.

Parto da Ponte Tresa, il comune svizzero più piccolo per estensione: 0,41 kmq di superficie. Il nome del villaggio si rifà ovviamente al Ponte sulla Tresa, già citato nel IX secolo, che prima della costruzione del ponte diga di Melide, nel 1847, costituiva il passaggio più agevole per collegare Como, il Mendrisiotto e Varese con Bellinzona.

Dalla Chiesa di San Bernardino da Siena imbocco la Via Purasca, quindi Via ai Ronchi e Via Mistorni, seguendo il logo di Malcantone Bike 354. È un inizio dolce, su una stradina asfaltata, ma con aria cruda che preannuncia la prima nevicata a basse quote prevista per domani.

Mi fermo una prima volta a fotografare la Cappella dei Mistorni. L’edificio, inaugurato il 14.5.1933, contiene l’affresco della Madonna di Caravaggio, commissionato all’artista ticinese Titta Pozzi (Barbengo, 1.6.1902 - Massagno, 19.5.1958).

A pochi metri dalla Cappella, quindi sempre in zona Mistorni, sorge l’Alambicco patriziale, costruito nel 1999; moderno alambicco a bagnomaria con deflemmatore e una  capacità di 150 litri.

Passo davanti all’abitazione di vacanza del prestigioso direttore d’orchestra Vladimir Ashkenazy e dopo tre minuti di pedalata lo sguardo cade su una bellissima residenza colonica con porticato e logge, lambita da un vigneto.

Alle 9:10 arrivo nel nucleo di Pura (392 m), il cui nome risveglia visioni di chiarezza e di austera semplicità. Nome che racchiude in sé un senso di pace e di armonia. In realtà, in modo molto meno poetico, potrebbe derivare da un termine dialettale bresciano “pora” (paura), in riferimento ai dirupi del Monte Mondini, che sovrastano l’insediamento. Altre ipotesi lo fanno risalire a un nome di persona (“Parius”).

Riprendo la pedalata alle spalle della Chiesa parrocchiale di San Martino, lungo la Via Morella.

Vedo dapprima una cappella votiva, costruita probabilmente a ringraziamento dello scampato pericolo per il morbo del colera, che in Ticino apparve in una prima ondata nel 1836, in una seconda nel 1854 e in una terza nel 1867. Importata dall’Italia, nell’arco di un mese la malattia uccise 112 abitanti.

Continuando lungo l’antica mulattiera per Curio mi imbatto nella Chiesa della Madonna del Rosario alla Morella, sorta nel XIV secolo e ampliata nel 1597. L’odierno portico, sotto il quale passa il sentiero, è probabilmente settecentesco. In facciata appaiono affreschi della Madonna e delle due Pie Donne, del curiese Domenico Banchini, 1597 e nella nicchia della controfacciata un dipinto della Deposizione, opera del sangallese Jost Blöchlinger, 1974.

Raggiunto il nucleo di Novaggio (641 m) posso continuare alla ruota di un altro biker, su un comodo tratto asfaltato, fino a Miglieglia (701 m), Mijoja nel dialetto malcantonese. La funivia che sale al Monte Lema è attualmente chiusa.

Per la meta prefissata devo superare ancora oltre 400 m di dislivello: lo sforzo è tuttavia contenuto grazie al manto asfaltato che copre la stradina. Una piccola deviazione mi permette di vedere la fattoria La Sosta, un tempo con servizio di agriturismo. Il percorso corrisponde in parte al sentiero tematico “Cielo e Terra”, realizzato dal Patriziato di Novaggio, che tratta i temi legati ai boschi, ai boscaioli, alle varie fasi della lavorazione del legno, agli attrezzi da lavoro di ieri e di oggi.

                                    

                                              L'Elfo del Monte Lema

Mi concedo una breve sosta a Cima Pianca (1087 m). Nella metà degli anni Settanta, i membri dell’Ufficio patriziale sono riusciti a convincere i responsabili della sezione forestale del Politecnico federale di Zurigo a scegliere quest’area per le loro ricerche.

Mi rimangono ancora 1300 m di facile salita, quindi, dopo 2 h e 10 min dalla partenza mi posso riposare al tavolone del Passo di Monte Faëta o Forcola (1118 m).

Domani, su questa radura cadrà la prima neve della stagione a “basse” quote.

 

La successiva discesa verso l’Alpe di Monte è molto più faticosa della salita! La pendenza elevata e il fondo sconnesso mettono a dura prova i muscoli delle dita delle mani, costretti a frenare in continuazione con l’aggiunta di forti sussulti dovuti alle buche e ai sassi.

Un secondo tratto impegnativo è sul fianco occidentale del Monte Mondini, tra Feredino e Pura.

L’escursione domenicale in mountain bike si conclude a Ponte Tresa 4 h e 10 min dopo la partenza.

 

Interessante anello in mountain bike sul versante destro della Magliasina con un importante dislivello in salita.

Anche oggi la bici mi ha dato la possibilità di visitare molti luoghi in una mezza giornata, ciò che sarebbe stato impossibile sia a piedi sia in auto.

 

Tempo totale: 4 h 10 min

Tempo di salita: 2 h 10 min

Tempi parziali

Ponte Tresa – Miglieglia: 1 h 05 min

Miglieglia – Passo di Monte Faëta: 50 min

Passo di Monte Faëta – Ponte Tresa: 1 h 50 min

Dislivello in salita: 1107 m

Quota massima: 1118 m

Quota minima: 274 m

Sviluppo complessivo: 35,4 km

Difficoltà: PD

Consumo batteria: 68%

Coordinate Passo di Monte Faëta: 707'174 / 97'932

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona


Tourengänger: siso


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Kommentare (7)


Kommentar hinzufügen

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 22. November 2018 um 13:18
Bel giro in una zona che pian pianino sto iniziando, seppur in altre modalità, a girare e conoscere. Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. November 2018 um 17:26
Ciao Emiliano!
Sì è una bella zona, da visitare soprattutto all'inizio dell'autunno. In questo periodo, purtroppo, le giornate nuvolose aumentano senza mezzi termini.

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 22. November 2018 um 22:30
Io per il momento ( fino a che le gambe reggono ) continuo a preferire la scarpinata alla pedalata però il Malcantone direi che si presta benissimo per i giri in MTB o in E-Bike ... e come sempre curiose ed interessanti le nozioni storiche che completano i tuoi bei giri !

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. November 2018 um 09:38
Ciao Giorgio!
L’e-mtb, contrariamente al pensiero di chi non l’ha mai provata su terreni accidentati, richiede “gamba”, forza nelle braccia, capacità di guida, equilibrio e forza: nulla di più difficile e allo stesso tempo appagante. La discesa spesso è più faticosa della salita, soprattutto per la frenata prolungata con gli indici, a volte con l’aiuto dei diti medi, e per gli scossoni a cui si è sottoposti.
Le escursioni in e-mtb sono una piacevolissima alternativa a quelle a piedi e a quelle con le ciaspole o con gli sci. Se non fosse così non avrei inanellato 29 gite consecutive con questo mezzo: provare per credere!
A presto,
siso.

GIBI hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. November 2018 um 16:17
... il mio socio Claudio adesso che sia lui che il povero husky Warry sono fermi ai box per vari motivi è decisamente entusiasta della sua E-MTB !

gbal hat gesagt:
Gesendet am 23. November 2018 um 11:17
Complimenti Siso. Vedo che la tua eBike ti ha preso la mano o meglio il piede! Ottime le tue descrizioni ricche di informazioni dalle storiche alle geografiche passando per le meramente turistiche.
Anche io mi sono fatto qualche scorpacciata in zona dopo aver scoperto l'interessante link [www.gps-tracks.com/Quick-Wandern-Mountainbike-Fahrrad-Schnee...].
Bravo,continua così in attesa dei tuoi famosi ski-giri.
Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. November 2018 um 16:55
Grazie, Giulio, ti dimostri sempre un attento hikriano!
Anch'io ho scoperto da poco il sito che hai citato: niente male.
Confidiamo nel meteo, nella speranza di poter riprendere presto una o l'altra attività sportiva.
Ciao,
siso.


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