Paterno 2744m - Sentiero delle forcelle
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Arriviamo alle 10.30 al rifugio Auronzo, non so se è il picco massimo di affluenza ma è pieno di gente. Cominciamo a camminare e dobbiamo fare lo slalom tra i turisti, c’è di tutto. Il nostro passo è nettamente più veloce ma non è possibile superarli tutti, non finiscono più.
In poco tempo arriviamo alla forcella Lavaredo, un extreme trail runner ci chiede indicazioni per il lago di Landro, si è addormentato al rifugio ed è finito ultimo nella gara. E’ talmente in ritardo che hanno già tolto le indicazioni, ma lui continua. Così gli indico più o meno la direzione e lui parte un po’ sonnecchiante.
Saliamo un po’ per raggiungere l’attacco della ferrata e siamo già da soli, un gruppo di tedeschi ci raggiunge una volta che abbiamo indossato l’attrezzatura, ma poi li stacchiamo. Così possiamo fare la ferrata da soli, fantastico.
Gli angoli più ombrosi nascondono ancora la neve dal sole, ma i passaggi sono attrezzati con una corda fissa. Presto siamo alla forcella tra Passaporto e Paterno, poi arriviamo alla forcella del Camoscio. Qui facciamo una pausa e poi cominciamo il tratto in salita fino in cima.
Il tempo è ottimo, le Tre Cime ovviamente in primo piano, assieme alla torre di Toblin, le cime Passaporto e la nostra via di ritorno, cioè il sentiero delle Forcelle. Mangiamo un panino e proseguiamo.
La ferrata delle forcelle alterna comode cenge a tratti di cavo, non è esattamente pari ma è sempre molto facile. Dopo quattro ore però cominciamo ad essere un po’ stanchi, quindi propongo di fare la scorciatoia sul ghiaione. Non è indicata, ma quando arrivi al mare di ghiaione, la riconosci sicuro.
Ci lanciamo giù e perdiamo parecchia quota, per cui l’ultimo tratto di sentiero è in salita! Mi coglie un po’ alla sprovvista, ma continuiamo con passo veloce fino ad una fantastica birra al rifugio Lavaredo. Sono le 5.30 e ormai molto gente è scesa, ci godiamo la nostra birra prima del rientro dopo una bellissima giornata.

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