Sette Termini
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Escursione al Monte Sette Termini, tondeggiante cima affacciata alla valle del Tresa caratterizzata dalla presenza di numerosi manufatti della Frontiera Nord, sistema militare difensivo costruito durante la I Guerra Mondiale per prevenire un eventuale attacco proveniente dalla vicina Svizzera.
Volendo fare anche un po' di allenamento decidiamo di partire dal fondovalle. Le previsioni meteo, piuttosto incerte, danno annuvolamenti e possibilità di pioggia, mentre i temporali arriveranno nel pomeriggio. Facciamo conto di essere a casa per mezzogiorno.
Lasciamo la macchina nei pressi di Riviera (225) dove individuiamo i cartelli di sentiero. Iniziamo il cammino seguendo il sentiero 214 3V che, attraversato il piccolo borgo di Riviera prende una ripida mulattiera che sale nel bosco. Ritrovata temporaneamente la strada asfaltata in località Sorti (389), proseguiamo sulla mulattiera che porta alla chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio (501). Su strada arriviamo alla frazione di Bonera (560) dove lasciamo il 3V per deviare sul 214B in direzione del laghetto Bolle. Su stradina tra i campi arriviamo ad un tornante stradale. In discesa arriviamo nei pressi del laghetto dove prendiamo il Sentiero Vita. Andiamo a visitare il Masso Istoriato (610) e proseguiamo scendendo a visitare una serie di trincee. Tornati sui nostri passi ci immettiamo sul sentiero 413 che segue la dorsale verso la cima. Siamo nella pineta dove sono evidenti gli effetti della rovinosa grandinata che ha investito l'area una settimana prima. Tutto il terreno è coperto da uno strato di rametti di pino. Procediamo la salita con qualche deviazione temporanea verso le opere militari. Ci immettiamo sulla strada asfaltata all'altezza di un tornante. Ignoriamo la via che si stacca dalla strada ma proseguiamo fino all'altezza del rifugio chiuso, dove svoltiamo a sinistra su una pista sui prati che corre lungo una serie di postazioni di batterie a cielo aperto. Arriviamo alla torre di avvistamento dove, ritrovato il 413, svoltiamo a destra, risalendo sui prati. Il posto, che offre ampie panoramiche sulle valli e sul Verbano, è anche caratterizzato dalla presenza di grosse e rade betulle ( da cui l'altro nome del monte: I Bedoloni). Anche qui sono evidenti gli effetti della recente grandinata: le betulle sono spoglie e le felci sono state triturate. Lasciamo la via segnata per deviare su evidente percorso che conduce alla sommità del Monte SetteTermini (972), radura nel bosco con basamento in cemento. Scendiamo sul versante opposto, deviando alla ricerca dell' osservatorio che, però, non troviamo. Scendiamo sulla strada per il colle della Nave dove troviamo il sentiero 214 3V che seguiamo. La via scende tagliando alcuni tornanti quindi svolta decisamente a destra e, dopo un lungo traverso nel bosco, si immette sulla strada asfaltata per Castendallo. La strada, molto sporca a causa dei temporali, è evidentemente poco frequentata da autoveicoli, mentre incontriamo molti ciclisti che salgono. Sulla carta è indicata una scorciatoia che taglia alcuni tornanti ma non troviamo indicazioni. Dopo varie svolte troviamo i cartelli del sentiero che scende ripidamente tagliando due tornanti ed andando a prendere una via pianeggiante che ci porta a Bonera (560), dove ritroviamo la via di salita. Seguiamo la stessa via che ci riporta in valle.
Partecipanti: Dario, Andrea.
Tempi di percorrenza: 4h45' tutto il giro.
Meteo: bello, passaggi nuvolosi.
Volendo fare anche un po' di allenamento decidiamo di partire dal fondovalle. Le previsioni meteo, piuttosto incerte, danno annuvolamenti e possibilità di pioggia, mentre i temporali arriveranno nel pomeriggio. Facciamo conto di essere a casa per mezzogiorno.
Lasciamo la macchina nei pressi di Riviera (225) dove individuiamo i cartelli di sentiero. Iniziamo il cammino seguendo il sentiero 214 3V che, attraversato il piccolo borgo di Riviera prende una ripida mulattiera che sale nel bosco. Ritrovata temporaneamente la strada asfaltata in località Sorti (389), proseguiamo sulla mulattiera che porta alla chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio (501). Su strada arriviamo alla frazione di Bonera (560) dove lasciamo il 3V per deviare sul 214B in direzione del laghetto Bolle. Su stradina tra i campi arriviamo ad un tornante stradale. In discesa arriviamo nei pressi del laghetto dove prendiamo il Sentiero Vita. Andiamo a visitare il Masso Istoriato (610) e proseguiamo scendendo a visitare una serie di trincee. Tornati sui nostri passi ci immettiamo sul sentiero 413 che segue la dorsale verso la cima. Siamo nella pineta dove sono evidenti gli effetti della rovinosa grandinata che ha investito l'area una settimana prima. Tutto il terreno è coperto da uno strato di rametti di pino. Procediamo la salita con qualche deviazione temporanea verso le opere militari. Ci immettiamo sulla strada asfaltata all'altezza di un tornante. Ignoriamo la via che si stacca dalla strada ma proseguiamo fino all'altezza del rifugio chiuso, dove svoltiamo a sinistra su una pista sui prati che corre lungo una serie di postazioni di batterie a cielo aperto. Arriviamo alla torre di avvistamento dove, ritrovato il 413, svoltiamo a destra, risalendo sui prati. Il posto, che offre ampie panoramiche sulle valli e sul Verbano, è anche caratterizzato dalla presenza di grosse e rade betulle ( da cui l'altro nome del monte: I Bedoloni). Anche qui sono evidenti gli effetti della recente grandinata: le betulle sono spoglie e le felci sono state triturate. Lasciamo la via segnata per deviare su evidente percorso che conduce alla sommità del Monte SetteTermini (972), radura nel bosco con basamento in cemento. Scendiamo sul versante opposto, deviando alla ricerca dell' osservatorio che, però, non troviamo. Scendiamo sulla strada per il colle della Nave dove troviamo il sentiero 214 3V che seguiamo. La via scende tagliando alcuni tornanti quindi svolta decisamente a destra e, dopo un lungo traverso nel bosco, si immette sulla strada asfaltata per Castendallo. La strada, molto sporca a causa dei temporali, è evidentemente poco frequentata da autoveicoli, mentre incontriamo molti ciclisti che salgono. Sulla carta è indicata una scorciatoia che taglia alcuni tornanti ma non troviamo indicazioni. Dopo varie svolte troviamo i cartelli del sentiero che scende ripidamente tagliando due tornanti ed andando a prendere una via pianeggiante che ci porta a Bonera (560), dove ritroviamo la via di salita. Seguiamo la stessa via che ci riporta in valle.
Partecipanti: Dario, Andrea.
Tempi di percorrenza: 4h45' tutto il giro.
Meteo: bello, passaggi nuvolosi.
Tourengänger:
morgan

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