Monte Marzola 1738 m (Sentiero Bertotti)
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Non sappiamo bene di cosa si tratti ma sul primo momento pensiamo di lasciar stare. In zona non c’è altro per cui ci rassegnamo e prendiamo a salire in direzione di Chegul. Io sono un po’ abbacchiata, sulla Marzola ci siamo stati parecchie volte e mi sarebbe piaciuto trovare un modo diverso per tornarci, invece…Giunti al primo bivio, ferrata si/ferrata no proviamo ad accendere il telefonino per vedere se riusciamo a vedere delle foto della ferrata e farci un’idea del percorso. Miracolosamente ci riusciamo e da quello che leggiamo e vediamo non sembra abbia grosse difficoltà per cui proviamo a proseguire per la ferrata ed eventualmente rinunciare alla prima difficoltà.
Proseguiamo quindi per la ferrata. Giunti alla sterrata proveniente da P.so Cimirlo, svoltiamo a dx e prendiamo a salire il ripido sentiero per raggiungere l’attacco. Ogni metro su sentiero è uno in meno su ferrata e, vista la ripidità del sentiero, la salita su ferrata diminuisce vertiginosamente.
Giunti all’attacco chiudiamo i bastoncini e proseguiamo per pochi metri su una breve crestina attrezzata, se vogliamo definirla cresta come nella descrizione. Ricomincia poi il sentiero sempre ripido. Arrivati a ridosso della parete, ci aspettano una serie di pioli, volendo anche aggirabili e un paio di scale. Un altro breve tratto e siamo alla Croce di Chegul, fine della ferrata….beh poi ci sarebbe ancora un breve tratto di cavo e un ponticello ma niente di che.
Considerazioni…ambiente sicuramente bello, un bambino sicuramente meglio assicurarlo ma, noi ci saremmo sentiti un poco ridicoli imbracati di tutto punto per pochi metri di facili tratti attrezzati…
Proseguiamo poi per gli Stoi di Chegul, caratteristiche strutture risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Intorno agli anni 30, la Guardia Forestale ha cominciato ad affittarli e intere generazioni hanno trascorso qui numerose estati. Essendo ora più facilmente raggiungibili sono diventati un mordi e fuggi del fine settimana.
Proseguiamo per il Doss dei Corvi, Omenet e Sella della Marzola dove saliamo prima alla Cima Nord e seguendo l’ampia dorsale anche la Cima Sud.
Scendiamo quindi al Bivacco Bailoni e temendo l’affollamento al rifugio Maranza ci fermiamo nel bosco per la pausa pranzo.
Ogni tanto scappa una gocciolina di pioggia ma il bosco è così fitto che non è necessario coprirsi.
Veloce caffè al rifugio Maranza. Risalita all’Alpe Nova e quindi Sentiero delle Pegore che con un bel traverso ci riporta agli Stoi di Chegul dove, una gentile signora ci ospiterà per un altro caffè raccontandoci la storia degli Stoi e della sua famiglia che ne ha uno dagli anni 30.
Torniamo quindi a Borrino con il sentiero 411. Il bosco ci riparerà dalla fine pioggerella che ha cominciato a scendere.
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