Punta d'Avedo (m 3129) e Pizzo Dosdé (m 3280) (Val Viola Bormina)


Publiziert von Alberto C. , 29. April 2018 um 22:13.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 6 April 2018
Ski Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4 Tage
Aufstieg: 2560 m
Abstieg: 2560 m
Strecke:Arnoga; Rifugio Federico in Dosdé; Punta d'Avedo; Rifugio Federico in Dosdé; Pizzo Dosdé; Rifugio Federico in Dosdé; Agriturismo Carecc; Arnoga.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Arnoga si trova lungo la Strada Statale n. 301 del Foscagno che da Bormio porta a Livigno. Il punto di partenza si trova in corrispondenza del tornate.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Federico in Dosdé: .

     A una quindicina di chilometri da Bormio, lungo la strada che porta al Passo del Foscagno, in Località Arnoga, nascosta dalla maestosa Cima Piazzi, si trova Val Viola Bormina. Una delle zone più appartate e dell’Alta Valtellina, con un’offerta molto varia di itinerari scialpinistici, un dozzina, ma forse di più: Cima Piazzi, Pizzo Dosdé, Monte Forcellina, Corno La Resa, Croce di Cima del Bosco, Punta d’Avedo, Cima Saoseo, Cima di Lago Spalmo, Cima Viola, Pizzo Zembrasca, … tanto per citare quelle che mi vengono in mente in questo momento.

     Da tre anni il Rifugio Federico in Dosdé, di recente costruzione, garantisce un valido e confortevole punto d’appoggio nella stagione scialpinistica.

     Scelta quasi come ripiego ad altre più blasonate mete, è stata una piacevole sorpresa, che mi sento di consigliare.

DATI COMPLESSIVI.


LOCALITA' DI PARTENZA.  Arnoga, parcheggio un centinaio di metri imboccando la stradina sul tornante (m 1880).

COMPAGNI:Andrea.

SALITA:     m 2560

DISCESA:  m 2560

QUOTA MASSIMA:  m 3270, poco sotto la cima del Pizzo Dosdé (m 3280).

QUOTA MINIMA:  m 1877, poco oltre Arnoga.

SVILUPPO COMPLESSIVO:  km 38,70

TEMPO COMPLESSIVO DI MARCIA:  14h 10’.

FREQUENTAZIONE: Nel weekend quasi una folla.

RIFUGIO.       *****  Il Rifugio Federico in Dosdé, di recente costruzione, è  piccolo (una trentina di posti letto) ma molto confortevole: le 4 stelle se li merita tutte. Molto cordiali i gestori, la Guida alpina  Adriano Greco e la sua famiglia. http://www.rifugiofederico.it                
 

1° Giorno (06-04-2018)

Rifugio Federico in Dosdé (m 2134)

 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Arnoga, parcheggio un centinaio di metri imboccando la stradina sul tornante (m 1880).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Rifugio Federico (Valgoi) in Dosdé (m 2134).

DIFFICOLTÀ.  F. Precorso facile che si svolge per gran parte dello sviluppo sul tracciato di una stradina.       

SALITA:     m 297.

DISCESA:  m 32.

QUOTA MASSIMA:  m 2134 al Rifugio Federico in Dosdé.

QUOTA MINIMA:  m 1877, poco oltre Arnoga.

SVILUPPO:  km 6,40.

TEMPO DI SALITA:  2h 10’.

NOTE SUL PERCORSO.     Ad Arnoga si presentano due possibilità: percorrere la strada che dal tornate si inoltra nella Val Viola e denominata nella cartografia Kompass Tröj de Funeira (segnavia 290), oppure percorrere il largo sentiero con sviluppo parallelo alla strada  a quota più bassa (segnavia 201). Pur essendo entrambi innevati decidiamo per il sentiero.
Per circa km 2,7 si mantiene alla quota di partenza fino ad incrociare la strada che porta in Val Verva. Proseguendo per la nostra direzione si percorre la strada per abbandonarla, dopo un breve tratto, in corrispondenza di un ampio tornante. Ci si inoltra nel bosco e si sale alle Baite Orsa (m 1969) si prosegue, lasciando sulla destra un’opera di presa sul torrente Bormina, fino ad incrociare il tracciato di una strada poco sopra un ponte. Si prosegue lungo il tracciato sulla destra idrografica del torrente fino a superare un tratto ripido nel bosco. Usciti dal bosco ci si trova sul piano dove sorge il Rifugio Federico che si raggiunge percorse poche centinaia di metri.

METEO.   Sereno; assenza di vento; temperatura mite.

NEVE. Presente fin dal parcheggio e abbondante; lo strato superficiale è recente e si presenta abbastanza asciutta e non ancora trasformata.
 


2° Giorno (07-04-2018)

Punta d’Avedo (m 3129)


LOCALITA' DI PARTENZA.  Rifugio Federico in Dosdé (m 2134).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Rifugio Federico in Dosdé (m 2134).

DIFFICOLTÀPD (poco difficile). Non presenta particolari difficoltà, si svolge in ambiente aperto e parzialmente su ghiacciaio. I pendii sono ampi e hanno pendenza contenuta, solo in alcuni brevi tratti si raggiungono i 30° di pendenza. Il ghiacciaio era chiuso, e non abbiamo notato crepacci, anche se alcune relazioni lette ne descrivono la presenza.
Qualche problema ce lo ha creato la neve caduta in abbondanza nei giorni precedenti. Nella parte superiore dell’escursione non era ancora trasformata e si presentava molto instabile; tanto da farci desistere alla salita al colletto. Osservate alcune piccole slavine cadute presumibilmente il giorno prima.

ATTREZZATURA: Normale da scialpinismo, ma potrebbero rivelarsi utili i ramponi per raggiungere la cima a piedi.

SALITA:     m 955.

DISCESA:  m 955.

QUOTA MASSIMA:  m 3106, poco sotto il colletto a destra della cima.

QUOTA MINIMA:  m 2134, al Rifugio Federico.

SVILUPPO:  km 11,20.

TEMPO DI SALITA:  3h 50’.

TEMPO DI DISCESA:  55’.  

NOTE SUL PERCORSO.     Volgendo lo sguardo a sud già la si scorge dal Rifugio: là in fondo, quella elevazione sulla linea di cresta, un po’ squadrata, a sinistra della Cima di Lago Spalmo, è la Punta d’Avedo. Non resta che partire.
Dal rifugio, mantenendosi sulla destra idrografica del Torrente, si percorre il fondo del vallone in dolce salita. Raggiunta quota 2210 circa si passa sulla sponda opposta e, piegando leggermente a sinistra, ci si porta alla base dello sperone roccioso che divide i due rami della vedretta di Dosdé. Con una serie di inversioni si supera il ripido pendio e si prosegue dritti tenendosi  sulla destra (con riferimento il senso di marcia) della Vedretta di Dosdé est fino ad arrivare ad un pianoro (quota m 2700 circa). Mantenendo la direzione sud, si risale l’ampio pendio  della vedretta, in alcuni tratti abbastanza pendente, puntando uno sperone roccioso che si aggira a sinistra per affrontar l’ultimo tratto del pendio che porta al colletto a ovest della Punta. Per noi questo tratto si è presentato in difficili condizioni a causa dello strato di neve fresca non ancora assestato che rendeva molto instabile il pendio. Raggiunta quota m 3106, a un tiro di schioppo dal colletto, dopo un paio di movimenti sospetti sotto gli sci, abbiamo girato le punte a valle.
 Per la discesa abbiamo seguito a ritroso la traccia di salita. Bella e veloce sciata sui pendii della vedretta. In prossimità del rifugio, sul piano, la neve ormai pappa cifatto spingere parecchio.

METEO.Giornata ideale: cielo sereno; niente vento; temperatura mite.              

NEVE.Rigelo notturno nel tratto piano. Più in alto neve fresca, abbastanza asciutta e non ancora trasformata. Sui tratti ripidi il manto nevoso era molto instabile. Notate alcune piccole slavine, probabilmente scese il giorno prima.

 

  3° Giorno (08-04-2018)

Pizzo di Dosdé (m 3280)


LOCALITA' DI PARTENZA.  Rifugio Federico in Dosdé (m 2134).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Rifugio Federico in Dosdé (m 2134).

DIFFICOLTÀPD+. Si svolge in ambiente aperto. I pendii sono ampi e hanno pendenza contenuta, solo in alcuni tratti la pendenza è abbastanza sostenuta (intorno ai 30° o poco più). Prima di imboccare il vallone sovrastato dai Sassi Rossi si deve percorrere un tratto di  ghiacciaio; non abbiamo notato crepacci, anche se alcune relazioni lette ne descrivono la presenza. Prestare attenzione a percorrere il vallone sotto i Sassi Rossi che scaricano parecchio.
Traccia battuta da precedenti gruppi.
 
ATTREZZATURA: Normale da scialpinismo. Per il pendio finale è stato necessario montare i rampanti.

SALITA:     m 1123.

DISCESA:  m 1123.

QUOTA MASSIMA:  m 3268, in prossimità della vetta.

QUOTA MINIMA:  m 2134, al Rifugio Federico.

SVILUPPO:  km 12,9.

TEMPO DI SALITA:  3h 50’.

TEMPO DI DISCESA1h 15’.          

NOTE SUL PERCORSO.     Fino a quota m 2650/2700 il percorso è lo stesso percorso per la Punta d’Avedo. Dal rifugio, mantenendosi sulla destra idrografica del Torrente, si percorre il fondo del vallone in dolce salita. Raggiunta quota 2210 circa si passa sulla sponda opposta e, piegando leggermente a sinistra, ci si porta alla base dello sperone roccioso che divide i due rami della vedretta di Dosdé. Con una serie di inversioni si supera il ripido pendio e si prosegue dritti tenendosi  sulla destra (con riferimento il senso di marcia) della Vedretta di Dosdé est fino ad arrivare ad un pianoro (quota m 2700 circa).  A questo punto si piega a sinistra puntando ad un lungo traverso che percorre a mezzacosta il pendio sotto il ripido versante nord dei Sassi Rossi. Tenendosi a destra per evitare i pendii più ripidi, si percorre un ampio arco in senso antiorario che porta a risalire (direzione nord) il pendio finale che porta alla cima del Pizzo Dosdé, che si raggiunge scia ai piedi.
Per evitare le fastidiose folate di vento che spiravano in vetta, mi sono fermato un poco sotto, in un punto riparato per tagliere le pelli e prepararmi alla discesa comodamente.

DISCESA. Per lo stesso percorso di salita.

METEO.  Partiti dal rifugio nella nebbia (non fitta), abbiamo trovato il sole, forando lo strato di nubi, a quota 2500. Nella parte alta del percorso vento a folate abbastanza fastidiose.

NEVE.Ne abbiamo trovato di tutti i tipi. Rigelo notturno alla partenza. Lungo il pendio finale che porta alla: ventata e dura, che ha richiesto il montaggio dei rampanti per la salita. Poi crostosa e di difficile sciata; poi nel vallone di Dosdé e migliorata e ha consentito una piacevole sciata. Nella parte bassa, al ritorno: marcia.

 

4° Giorno (09-04-2018)
   
Ritorno ad Arnoga


LOCALITA' DI PARTENZA.  Rifugio Federico in Dosdé (m 2134).

LOCALITA' DI ARRIVO.    Arnoga, parcheggio un centinaio di metri imboccando la stradina sul tornante (m 1880).

DIFFICOLTÀFacile. In gran parte si sviluppa su tracciati stradali.

SALITA:     m 185, compresa la breve salita lungo la traccia per la Croce della Cima del Bosco.

DISCESA:  m 428.

QUOTA MASSIMA:  m 2191, nei pressi del Rifugio Federico, lungo la traccia per la Croce della Cima del Bosco.

QUOTA MINIMA:  m 1880, ad Arnoga.

SVILUPPO:  km 8,20.

TEMPO IN MOVIMENTO:    2h 10’.

NOTE SUL PERCORSO.     Il programma era quello di salire alla Croce della Cima del Bosco (m 2597) e scendere in Val Verva per poi percorrerla e ricongiungersi alla carrozzabile della Val Viola Bormina. Le nubi basse e qualche fiocco di neve ci hanno fatto subito desistere poco sopra il Rifugio. Il rientro è avvenuto scendendo alla Baita Caricci (m 2000)per poi seguire la strada sul versante orografico  sinistro della Val Viola. 

METEO.  Cielo coperto, nubi basse e qualche fiocco di neve alla partenza.        

NEVE.    Non bella. Rigelo notturno, e crosta non portante nel tratto nel bosco.

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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rigopoi hat gesagt: Ciao dal Dosde
Gesendet am 13. Mai 2018 um 08:48
Bella relazione. Ci siamo conosciuti al rifugio Federico il 7 aprile mentre festeggiato il compleanno. A rivederci in montagna, Arrigo
Ps: in seguito ho fatto ancora punta d'Avedo, Lago Spalmo, Saoseo e Cima Piazzi (oltre a Tresero e Pasquale fuori zona)


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