Monte San Primo (1686m)

Dopo un paio di mesetti fermo, approfitto delle belle giornate calde per tornare a camminare in montagna. In questo periodo dell'anno decido di "accontentarmi" delle prealpi, cime troppo basse per essere raggiunte nei caldi mesi estivi. Mi guardo intorno e la scelta ricade sulla vetta principale del triangolo lariano: il monte San Primo.
Lasciamo la macchina nel parcheggio presso il bar/ristorante "La Baita", dove comincia la sciovia. Dopo un breve tratto su strada asfaltata, raggiunta l'alpe del Borgo, il sentiero parte da subito bello ripido, dapprima su prati, poi in mezzo al bosco rado. Il sentiero è bello e semplice ma, in alcuni punti, c'è la presenza di molto fango dovuto al recente disgelo. Si guadagnano in fretta 300 metri di quota, arrivando alla Bocchetta di Terrabiotta, dove è presente l'omonima alpe. Qui decidiamo di fare una brevissima deviazione, risalendo il docile pendio alla nostra sinistra fino a raggiungere la grossa antenna posta sulla cima del monte Ponciv (1453m). Questo è veramente un posto in prima fila per ammirare la bellissima vista sul ramo del lago di Lecco e sul gruppo delle Grigne. Purtroppo oggi, nonostante la bellissima giornata di sole, c'è un po di foschia che rende appena visibile il vicino Resegone.
Dopo aver ammirato il panorama, scendiamo nuovamente alla bocchetta di Terrabiotta. Qui si può scegliere se seguire il comodo sentiero che aggira la cima del Costone sulla sinistra, oppure se salire sulla cima percorrendo la cresta. Ovviamente optiamo per questa seconda possibilità (la prima si può rivelare utile in caso di vento forte).
Il sentiero che sale in cresta è semplice e mai troppo impegnativo, così, dopo alcuni sali scendi, ci ricongiungiamo col sentiero dell'opzione 1 proprio alla base dell'ultima rampa che porta alla cima del San Primo.
Qui le pendenze si fanno sentire di più, ma il tratto di sentiero per arrivare sulla cima è talmente breve che in pochi minuti raggiungiamo la croce di vetta senza particolari difficoltà.
Il panorama quest'oggi è un po rovinato dalla foschia, ma dev'essere senz'altro mozzafiato nelle giornate più limpide.
Dopo una pausa per il pranzo al sacco scendiamo per lo stesso percorso di salita (ad eccezione del fatto che per la discesa seguiamo il comodo sentiero che aggira la cima del Costone). 

PS. Le tempistiche sono abbastanza alte, dovute al fatto che abbiamo camminato in compagnia con gente più o meno allenata. Camminando con passo sostenuto e senza fare troppe pausa è possibile fare l'escursione in molto meno tempo)