Val Cramosino - into the wild


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 24. April 2018 um 08:42. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:22 April 2018
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Madöm Gross 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1050 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e prendere la cantonale verso Nord. Poco prima di Giornico, ad una rotonda prendere a sinistra verso la zona industriale, si passa il Ticino. Da qui ci si deve aiutare con la cartina per trovare uno dei due sottopassi dove poter parcheggiare. Noi abbiamo scelto quello più a sud, certamente più utilizzato è quello più a nord dove parte anche il sentiero meglio indicato.

   
 

Una passione per il Wild

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

 

Ci risiamo….

Altra puntata delle nostre esplorazioni nelle valli e vallette meno conosciute.

I pochi passaggi in questa valle, almeno quelli con report, sono dei soliti grandi esploratori Seeger e Zaza, ed una ravanata di Floriano.

Questa volta puntiamo alla Val Cramosino, valle piuttosto corta sulla sinistra della Val Leventina, con partenza da Giornico.

La valle è chiusa dal pizzo di Mezzodì (meglio raggiungibile dalla Capanna Cognora), dal Madom Gross e dal Pizzo Cramosino (gli ultimi due raggiungibili anche dalla Verzasca partendo/passando dall’ Alpe Costa o dalla Capanna Efra).

Il parcheggio si trova oltre l’autostrada, quindi sul lato opposto alla cantonale, e dopo aver attraversato il Ticino e l’autostrada.

Un po’ difficile trovare il sottopasso, noi abbiamo scelto quello locato nella zona industriale, ma se ne trova un altro più a nord e quindi più  vicino al centro abitato (dove siamo scesi).

Abbiamo previsto un anello completo, i sentieri sulla carta sono segnati, abbiamo tracciato un percorso sul gps (indispensabile).

Nella prima parte il sentiero è poco evidente ma ci sino bolli arancio evidenti, ma attorno i 450mt, si deve svoltare a destra, da qui le tracce sono veramente labili, è evidente che il sentiero è proprio in disuso.

Il percorso porta a Piodelle, dove si trovano due belle baite, la traccia non corrisponde al sentiero sulla mappa, ma sono evidenti i manufatti come scalini in pietra e gradini, purtroppo la vegetazione ha preso il sopravvento, tra questi i rovi hanno lasciato il segno.

Da Piodelle Q647, la via è più evidente, certamente chi utilizza le baite passa solo dal sentiero da Monda.

Da Piodelle saliamo a Monda Q593, bel nucleo di baite, sosta per bere, oggi di acqua ne consumeremo parecchia.

Da Monda ci dirigiamo verso il ponte Q593, ma svoltiamo poco prima per salire verso Pozzou.

Ci tocca fare acrobazie per passare oltre un taglio-piante che invade il sentiero (è una larga striscia, sembra un nuovo troncone per una funivia), raggiungiamo Or Grande Q722, da qui sempre su buon sentiero saliamo faticosamente a Frasgera.

Circa 300mt di dislivello ma su un costone nel bosco quasi verticale, oggi per me faticosissimo, e gli amici mi attenderanno più volte.

Arrivati a Frasgeira una bella pausa, Q1230 bella baita (una sola è sistemata) e con grande vista sul lato opposto della Leventina, con Sobrio, il Matro ed il costone verso il Pizzo Erra.

Ritorniamo per poco ancora sui nostri passi per salire ancora fino a Q1255 dove incontriamo il bivio per Pozzou, baite alla nostra sinistra.

E’ la massima elevazione di oggi, il sentiero ora entra in Val Cramosino sempre tenendo la quota attorno i 1220-1240mt.

Il percorso non è marcato ma evidente e come previsto dobbiamo attraversare diverse slavine, abbiamo i ramponcini, ma tallonando e passando con prudenza non sono serviti.

A Q1200 si trova un ponticello che attraversa una gola profonda solcata nel senso letterale dal riale di Cramosina, che scende impetuoso.

Ancora pochi metri per raggiungere Cagnago Q1210 dove abbiamo previsto la pausa pranzo.

Luogo bucolico, con una magifica baita in una radura erbosa bene sposta al sole, vicino dei ruderi di vecchie costruzioni.

La pausa in questo ambiente è sempre magnifica, senza prezzo.


 

 

Abbiamo i nostri panini, ma Paolo vuole esagerare e in una piccola zona già adibita a barbeque accende il fuoco, ci pone una pietra piatta e via di salamelle, veramente buone e gradite da tutti.

Dopo due ore di meritata pausa, prendiamo la via del ritorno, fortunatamente il sentiero è utilizzato quindi ben visibile, anche se non ci sono bollature.

Si scende molto veloci, a dire il vero ci sono un paio di tratti un po’ “critici” soprattutto un attraversamento di un ruscello che scende ripidamente su pareti di roccia, poi un tratto franato, dove un cartello indica la presenza di una pala, ed invita alla buona volontà nel partecipare alla manutenzione del tratto.

Arrivati a Catto, ci troviamo non distanti dal ponte per Monda dove siamo passati questa mattina, qui iniziano le bollature bianco-rosso-bianco. Il sentiero si allarga e scende molto ripido con gradini, parapetti con corde in metallo, con molti zig-zag che permettono di scendere un costone principalmente roccioso altrementi impossibile. Si passa da una cappelletta votiva per la Madonna, da dove si vede a picco l’autostrada sottostante

Un gran lavoro dei vecchi per sfruttare al meglio le vallate ed i prati in quota.

Scesi a Q370 ci troviamo davanti ad un sottopasso che porta verso Giornico, noi costeggiamo l’autostrada per ben 1.1Km su sterrata, quindi sentiero ed infine stradina asfaltata, fino al sottopasso della zona industriale dove abbiamo parcheggiato.

Bella esplorazione, una valle completamente nuova per noi (a parte i passaggi in alto al rifugio d’Afata), peccato il ravano iniziale, per il resto del percorso buoni i sentieri, ma se salivamo e scendevamo dal sentiero più a nord … non c’era l’anello completo.

Alla prossima!

 


 

 
 
   
 

           Vista da Roberto   -    (roberto59)                        

 

Trento ha un passato del tutto particolare rispetto alle città delle vicine regioni: il Trentino infatti è entrato a far parte dell'Italia non negli anni del Risorgimento, ma solo alla fine della Grande Guerra nel 1918.
Prima fu una delle due minoranze italiane (assieme alla Venezia Giulia, la zona di Trieste) all'interno del composito Impero d'Austria-Ungheria, eredità medievale di quello che fu il sistema feudale risalente al Sacro Romano Impero.

Da sempre territorio autonomo, alla fine del XIX secolo anche qui ci fu la diffusione in parte della popolazione delle idee irredentiste che rivendicavano l'appartenenza di queste terre al nuovo Regno d'Italia. Trento divenne un simbolo come Trieste: le due città dell'impero asburgico furono tra i cavalli di battaglia della propaganda interventista che spinse il Regno d'Italia, il 24 maggio 1915 all'entrata in guerra contro l'Austria-Ungheria. Da quel momento, tutta la linea meridionale al confine con il Veneto (350 chilometri sui 600 totali) divenne il fronte della Grande Guerra e teatro, specialmente all'inizio, dei tentativi italiani di sfondare per conquistare la città di Cesare Battisti e Fabio Filzi, due tra gli irredentisti trentini più celebri del periodo.
 
Ciao, prima escursione in stile estivo, bella giornata, sempre in alto la penna dal vostro Alp.Rob.

 

 
 
   
 

           Vista da Paolo   -    (brown)                        

 

Grande giornata oggi in val Cramosino , una piccola valle ancora inesplorata dal gruppo Girovagando.

Una valle poco frequentata visto il poco interesse per chi vuole raggiungere cime, ma non per noi che cerchiamo sempre posti nuovi da visitare anche senza raggiungere vette.
La presenza di animali si nota subito osservando gli escrementi trovati sul sentiero. Caprioli , camosci e cervi popolano numerosi questi luoghi.
Abbiamo avvistato molto da vicino due camosci a circa 1000 metri di altitudine intenti a brucare .
E' stata proprio una bella esperienza con gli ingredienti giusti.
L'amicizia che ci porta a condividere questi stupendi luoghi e simpatici pranzi inventati al momento.
Il giro ad anello con una visione molto ampia di tutta la vallata
Il sentiero non banale con il giusto ravanamento che piace a noi.
C'e' ancora molto da esplorare e non e' detto che un'altro giretto potremo
scoprire ancora posti nuovi.
A presto

Paolo

 

 
 
   
 

              Vista da Francesco   -    (francesco)


...Anche se non ci sono vette da raggiungere,ravanare e scoprire nuovi sentieri e ambienti, con i Girovagando mi piace, mi sento veramente con amici-
..Poi, oggi Paolo mi ha stupito: lungo la salita, mi era sembrato di udire che aveva con sè le salamelle, però ho dato poca attenzione, con loro le battute sono all'ordine del giono ma........giunti all'alpe Cagnago, dov'è prevista la nostra sosta...ho notato subito il suo ravanamento alla ricerca di piode, piodelle e legna per accendere un fuoco mentre io mi accingevo a fare un fantastico pediluvio nella neve-
......Dopo qualche minuto....voilà.....sforna dal suo magico zaino ben 6 salamelle, anche quella di Gimmy che purtoppo abbiam dovuto consumare-
..Grazie Paolo...
Per non farci mancar nulla si chiude sempre con i soliti vizietti di Giorgio: caffè,grappa, sviluppin accompagnato con un  pocketcoffe-
.....Sciaooooo-

  

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale : 10,0 Km totali, 9h:00m totali, 5:40m di cammino
Andata : 5,5 Km, 4:40 lorde, 60m soste
Ritorno : 3,5 Km, 2:15 lorde, 10m soste
Dislivello : 950 mt di assoluto , 1050mt di relativo
Libro di vetta: NO
Copertura cellulare: Buona sul percorso
Partecipanti :

Giorgio, Paolo, Roberto, Angelo, Francesco

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito     

www.girovagando.net        escursione # 307

  

 

 
 



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Kommentare (4)


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blepori hat gesagt:
Gesendet am 25. April 2018 um 09:04
Ciao Giorgio, valle favolosa. Io qualche anno fa' ero sceso dal Piategn, ma la parte alta del sentiero era quasi introvabile, appena sparisce la neve ci riprovo. Buona giornata. Benedetto

Gesendet am 26. April 2018 um 09:40
Davvero una bella valle, a chi piace il Wild.
Purtroppo iin questa valle, come le vicine, spesso i sentieri sono in disuso ed anche quelli indicati sulla CNS bisogna proprio andare a cercarli.
Unica considerazione è che i fianchi ripidi e le pareti rocciose non permettono troppi errori nell' espolorazione.
Buone gite!

blepori hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. April 2018 um 09:43
grazie! appena diminuisce la neve torno da quelle parti, sono fra i miei posti preferiti. Ciao Benedetto

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 27. April 2018 um 22:49
Guarda te che avventure per poter cucinare delle salamelle ... come gruppo ravano-culinario siete proprio unici !

ciao Giorgio


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