Alpe Camugher e Pizzo Castello - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 8. März 2018 um 21:41.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 4 März 2018
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1100 m
Abstieg: 1100 m

L’Alpe Camugher, diviso nei due nuclei dzot (di sotto, quota 1005 IGM) e dzura (di sopra, quota 1099 IGM), sulla dorsale sud del Pizzo Castello, visto dalla zona dell’Alpe Propiano, appare come una remota sentinella, quasi un nido d’aquila, sul colmo di un versante dirupato.

E così, dopo una successione di giornate grigie e un prolungato fermo forzato, mi ritrovo a percorrere con passo inaspettatamente leggero, come in un sogno, un altro tratto della Via del Pane, da Cimamulera (località Chiesa) a Selvavecchia. La mulattiera attraversa una zona baciata dal sole tutto l'anno, un tempo terre della vite e della segale, dove rimangono numerose testimonianze della vita passata, tra terrazzamenti, vecchi torchi, forni comunitari e cappelle, molte delle quali erette per scongiurare la peste di manzoniana memoria.
Per chi volesse approfondire, suggerisco questa pagina del sito del comune di Calasca Castiglione.

Giunto all'idilliaca e defilata frazione di Selvavecchia (40'), seguo le indicazioni che portano in cima al paese dove inizia il sentiero per Camugher, segnalato con vernice azzurra e bianca.
Superato un ruscello, il sentiero traversa in leggera salita tra i terrazzamenti verso NE per poi attraversare tre canali, che presentano altrettanti passaggi moderatamente esposti, resi insidiosi in quest’occasione dalla neve e da un po’ di ghiaccio residuo. In un passaggio in discesa senza appigli per le mani, mi accompagno con la corda per maggiore sicurezza.

A Camugher dzot (circa 1:00), colpisce la presenza di due generazioni di roulotte adibite a baita e un'altalena, segni di un utilizzo recente. Il sentiero prosegue con un traverso in salita verso NE, fino ad un pianoro dominato dall'allineamento di ruderi di Camugher dzura (15').

Un’incisione, 1852, ricorda un'epoca in cui la fame spingeva fin quassù.

Splendido il panorama sulla Valle Anzasca in questa domenica di sole. La nebbia nasconde i laghi e, con essi, quello che un tempo era forse il miraggio di una vita più facile.

Il sentiero traversa a Ovest, aggira a sinistra un rudere azzerato e sale lungo il filo della dorsale. Dopo un tratto in piano si giunge su un colletto (1218 m) e si risale il ripido risalto successivo (rocce appigliate, max I grado). Giunti nel punto in cui la dorsale Sud si confonde con i pendii superiori (1304 m), tralascio le indicazioni più evidenti, che traversano a Est verso l'Alpe Piana, e continuo a salire verso il Pizzo Castello. Qualche segno rosso aiuta a trovare i passaggi meno scomodi in mezzo ad una boscaglia di arruffate ginestre.
Giungo quindi sulla dorsale SE intorno ai 1450 m di quota, sul percorso noto dalla precedente visita.

Arrivato in cima al Pizzo Castello (1:20) desisto dal proposito di proseguire lungo la cresta verso Ovest perché non ho con me le racchette da neve e sprofonderei troppo.

Ritorno quindi ripetendo il percorso della "via normale" ma con una piccola variante: giunto a Ceresola, prendo il sentiero (non segnalato) per San Giuseppe, che abbandono al bivio in corrispondenza del grosso masso con segni di vernice rossa, per imboccare il sentiero che traversa in leggera discesa verso Ovest, arrivando così ad un successivo bivio, segnalato da cartelli di legno (Ovest: Sarciera, Est: Croppalino), dove prendo il sentiero che scende (l'unico per cui non c'è una freccia) e che, dopo un traverso a Ovest, porta all'Alpe Balma, riattata, dove ci si può dissetare da una fonte di ottima acqua. Proseguendo nella medesima direzione in pochi minuti sono sul percorso principale che da Ceresole scende a Madonna dove, al successivo bivio, prendo la deviazione per Case Girardi Lana che mi riporta al punto di partenza di questa bella escursione.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 9. März 2018 um 08:26
Segale per la pancia, vino per lo spirito.
Segale per la salita, vino per la discesa.

(Questo è uno slogan che ho appena inventato dopo aver letto la storia di questa meravigliosa escursione.)

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. März 2018 um 12:47
...e non sai quanto mi piacciano il pane e il vino!


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