Punta Percià
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Oggi si prospetta una bella giornata in Val d'Aosta e visto che abbiamo alcuni "ospiti" che vorrebbero andare sull'Entrelor, propongo un meta alternativa ed insolita ma che si sviluppa sempre nella stessa conca, assicurandoci così ottime condizioni. La scelta ricade sulla Punta Percià, rimasta in mente dopo un report di
ralphmalph, che nonostante sia una gita praticamente parallela alla ben più nota Cima dell'Entrelor, non viene mai (o quasi mai) presa in considerazione ... e questa è una cosa che ogni volta mi lascia sorpreso.
Il freddo pungente alla partenza non smorza l'entusiasmo del nostro gruppetto di ben 6 persone che affronta il primo tratto di bosco fino a sbucare all'Alpe di Entrelor su buona traccia. Le recenti nevicate, anche se di pochi centimetri, hanno praticamente coperto le vecchie tracce di salita e discesa dall'Entrelor ma è invece ben evidente che nel vallone che punta al Colle di Entrelor, dove dobbiamo dirigerci noi, non c'è il minimo segno di passaggio.
Iniziamo quindi a tracciare lungo pendii immacolati su neve morbida e delicata, un piacere puro per lo scialpinista ... o almeno per noi che gustiamo particolarmente anche la salita. Saliamo con un buon ritmo e non vorrei mai farmi dare il cambio a battere ma anche altri compagni hanno il piacere di creare la propria traccia. Giunti quasi sotto alla bastionata del Colle dell'Entrelor, pieghiamo verso destra affrontando un tratto un po' più ripido. Il fondo duro non offre un buon grip per la salita e quindi preferiamo mettere gli sci in spalla e superare questi 100 metri di dislivello a piedi.
Giungiamo così ai pendii sommitali che con un bel traverso ci conducono alla base dell'ultimo pendio. Qui saliamo finchè possibile con gli sci ai piedi, poi qualche roccetta che spunta e un probabile piccolo lastrone da vento ci inducono a mollare gli sci e proseguire a piedi per gli ultimi 50/60 metri. Arriviamo così sul cocuzzolo che potremmo definire come la cima sciistica ma a noi interessa la cima vera e propria e quindi proseguiamo lungo la cresta che affrontiamo per maggior sicurezza con picozza e ramponi. La cresta non presenta particolari difficoltà tecniche ma la neve inconsistente che poggia sulle pietre poco o per nulla visibili richiede un po' di attenzione.
Con soddisfazione tocchiamo la vetta dando un sguardo anche al vallone che sale all'Entrelor dalla Valsavaranche, una possibile futura alternativa per queste cime. Tornati agli sci affrontiamo con la consueta cautela di questo periodo il primo tratto dove si nascondono insidiosi sassi, affrontiamo veloci il traverso e poi ... iniziano le danze ... e che danze!!! Le superlative condizioni della neve ci regalano una stratosferica sciata, di quelle da brivido di piacere nella schiena, gli sci curvano e solcano la polvere con una morbidezza e una facilità impareggiabile ... inutile dire che torniamo alla macchina tutti particolarmente euforici per la bella giornata tra i monti e la bella gita di scialpinismo.

Il freddo pungente alla partenza non smorza l'entusiasmo del nostro gruppetto di ben 6 persone che affronta il primo tratto di bosco fino a sbucare all'Alpe di Entrelor su buona traccia. Le recenti nevicate, anche se di pochi centimetri, hanno praticamente coperto le vecchie tracce di salita e discesa dall'Entrelor ma è invece ben evidente che nel vallone che punta al Colle di Entrelor, dove dobbiamo dirigerci noi, non c'è il minimo segno di passaggio.
Iniziamo quindi a tracciare lungo pendii immacolati su neve morbida e delicata, un piacere puro per lo scialpinista ... o almeno per noi che gustiamo particolarmente anche la salita. Saliamo con un buon ritmo e non vorrei mai farmi dare il cambio a battere ma anche altri compagni hanno il piacere di creare la propria traccia. Giunti quasi sotto alla bastionata del Colle dell'Entrelor, pieghiamo verso destra affrontando un tratto un po' più ripido. Il fondo duro non offre un buon grip per la salita e quindi preferiamo mettere gli sci in spalla e superare questi 100 metri di dislivello a piedi.
Giungiamo così ai pendii sommitali che con un bel traverso ci conducono alla base dell'ultimo pendio. Qui saliamo finchè possibile con gli sci ai piedi, poi qualche roccetta che spunta e un probabile piccolo lastrone da vento ci inducono a mollare gli sci e proseguire a piedi per gli ultimi 50/60 metri. Arriviamo così sul cocuzzolo che potremmo definire come la cima sciistica ma a noi interessa la cima vera e propria e quindi proseguiamo lungo la cresta che affrontiamo per maggior sicurezza con picozza e ramponi. La cresta non presenta particolari difficoltà tecniche ma la neve inconsistente che poggia sulle pietre poco o per nulla visibili richiede un po' di attenzione.
Con soddisfazione tocchiamo la vetta dando un sguardo anche al vallone che sale all'Entrelor dalla Valsavaranche, una possibile futura alternativa per queste cime. Tornati agli sci affrontiamo con la consueta cautela di questo periodo il primo tratto dove si nascondono insidiosi sassi, affrontiamo veloci il traverso e poi ... iniziano le danze ... e che danze!!! Le superlative condizioni della neve ci regalano una stratosferica sciata, di quelle da brivido di piacere nella schiena, gli sci curvano e solcano la polvere con una morbidezza e una facilità impareggiabile ... inutile dire che torniamo alla macchina tutti particolarmente euforici per la bella giornata tra i monti e la bella gita di scialpinismo.
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano, Skitouren
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Kommentare (4)