Monte Cornizzolo
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Venerdì mi arriva una mail da Moira, che mi chiede se voglio fare un'escursione a Canzo con lei ed Antonio.
Avevo in mente di andare a cercare un po' di neve in Valsassina, ma una giornata in compagnia mi attira di più.
Durante il viaggio in treno decidiamo per il Cornizzolo; arrivati a Canzo cominciamo la salita verso Gajum, e giunti al Lazzaretto decidiamo di salire da questo sentiero, che non facciamo da parecchio tempo.
Il tempo è bello, e la temperatura è più bassa rispetto ad ieri, quando ho fatto un giro veloce, poiché dovevo fare un colloquio presso un ristorante per lo stage del corso di cuoco che sto facendo per trovare un lavoro.
Il fango gelato che troviamo sul sentiero permette di salire facilmente, però Moira non si fida molto e procede con molta cautela.
Raggiunta la cresta che sale da Canzo un vento gelido ci investe, ma sul Cornizzolo è una condizione normale.
Proseguiamo la salita fino a raccordarci con la cresta ed il sentiero che salgono da Eupilio; qui un bel sole caldo ci invita a fare una sosta per riposarci dalla ripida salita, bere e mangiare qualcosa; oggi c'è foschia, Appennini e Monviso non si vedono.
Ripartiamo verso le cime del monte Pesora e del Cornizzolo, ma ora il sentiero esposto al sole e riparato dal vento è diventato un pantano; niente di difficoltoso, ed in breve siamo alla croce del Cornizzolo, 2 ore e 20 minuti dalla stazione.
Si pensava di scendere a mangiare nel locale esterno del rifugio, ma qui incontriamo dei conoscenti, allora per passare un po' di tempo in loro compagnia restiamo sulla cima; qui il vento non è forte, e si sta molto bene.
Esauriti i viveri, e dopo aver oziato un po', ci avviamo per il ritorno.
Evitiamo la discesa a Terzalpe, sia per la presunta presenza di molto fango lungo il sentiero, che per il possibile sovraffollamento.
Decidiamo per il sentiero n° 7 che passando dal Ceppo dell'Angua scende nei pressi di Gajum; questo sentiero, anche se un po' spaccaginocchia in discesa, è più asciutto.
Evitiamo il guado del Ravella per l'eccessiva quantità di acqua facendo il sentiero un po' più lungo che raggiunge la strada in prossimità di un ponte, ed arriviamo a Gajum con l'intenzione di mangiare la loro ottima torta di mele; ma oggi non c'è ... , ci accontentiamo di quello che offre il bar.
Quindi discesa alla stazione dove attendiamo il treno per Milano, 2 ore dalla cima esclusa sosta.
Oggi non abbiamo trovato neve, a parte qualche piccola chiazza nelle zone in ombra; le ultime piogge e le alte temperature degli ultimi giorni l'hanno sciolta tutta.
La giornata è trascorsa in modo piacevole; avremmo gradito trovare aperto il Rifugio Marisa Consiglieri, ma al sabato è difficile che lo sia.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Avevo in mente di andare a cercare un po' di neve in Valsassina, ma una giornata in compagnia mi attira di più.
Durante il viaggio in treno decidiamo per il Cornizzolo; arrivati a Canzo cominciamo la salita verso Gajum, e giunti al Lazzaretto decidiamo di salire da questo sentiero, che non facciamo da parecchio tempo.
Il tempo è bello, e la temperatura è più bassa rispetto ad ieri, quando ho fatto un giro veloce, poiché dovevo fare un colloquio presso un ristorante per lo stage del corso di cuoco che sto facendo per trovare un lavoro.
Il fango gelato che troviamo sul sentiero permette di salire facilmente, però Moira non si fida molto e procede con molta cautela.
Raggiunta la cresta che sale da Canzo un vento gelido ci investe, ma sul Cornizzolo è una condizione normale.
Proseguiamo la salita fino a raccordarci con la cresta ed il sentiero che salgono da Eupilio; qui un bel sole caldo ci invita a fare una sosta per riposarci dalla ripida salita, bere e mangiare qualcosa; oggi c'è foschia, Appennini e Monviso non si vedono.
Ripartiamo verso le cime del monte Pesora e del Cornizzolo, ma ora il sentiero esposto al sole e riparato dal vento è diventato un pantano; niente di difficoltoso, ed in breve siamo alla croce del Cornizzolo, 2 ore e 20 minuti dalla stazione.
Si pensava di scendere a mangiare nel locale esterno del rifugio, ma qui incontriamo dei conoscenti, allora per passare un po' di tempo in loro compagnia restiamo sulla cima; qui il vento non è forte, e si sta molto bene.
Esauriti i viveri, e dopo aver oziato un po', ci avviamo per il ritorno.
Evitiamo la discesa a Terzalpe, sia per la presunta presenza di molto fango lungo il sentiero, che per il possibile sovraffollamento.
Decidiamo per il sentiero n° 7 che passando dal Ceppo dell'Angua scende nei pressi di Gajum; questo sentiero, anche se un po' spaccaginocchia in discesa, è più asciutto.
Evitiamo il guado del Ravella per l'eccessiva quantità di acqua facendo il sentiero un po' più lungo che raggiunge la strada in prossimità di un ponte, ed arriviamo a Gajum con l'intenzione di mangiare la loro ottima torta di mele; ma oggi non c'è ... , ci accontentiamo di quello che offre il bar.
Quindi discesa alla stazione dove attendiamo il treno per Milano, 2 ore dalla cima esclusa sosta.
Oggi non abbiamo trovato neve, a parte qualche piccola chiazza nelle zone in ombra; le ultime piogge e le alte temperature degli ultimi giorni l'hanno sciolta tutta.
La giornata è trascorsa in modo piacevole; avremmo gradito trovare aperto il Rifugio Marisa Consiglieri, ma al sabato è difficile che lo sia.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58

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