Un Sentierun per il Cornizzolo e...
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Il tempo è bigio ma fa niente. Migliorerà tantissimo già a metà mattina però.
Lasciata l’auto a Gajum scendiamo fino al Lazzaretto dove imbocchiamo il sentiero per il Cornizzolo deviando poco dopo per il Sentierun che, immaginavo essere una sorta di sentierone/sterrata, invece…un normalissimo sentiero che con qualche strappo, un lungo traverso con un paio di punti attrezzati raggiunge l’Alpe Carella.
Preseguiamo per poco su strada asfaltata fino alla deviazione per la salita alla cresta del Cornizzolo. Tagliamo qualche volta ancora la strada asfaltata e, usciti da bosco continuiamo lungo un sentiero/traccia che percorre la ripida dorsale e raggiunge il cartello segnavia in cresta poco prima del Monte Pessoa. Seguiamo la cresta un poco innevata, “visto che ti ho portato sulla neve?” mi dice Marco! … e siamo in cima al Cornizzolo.
Discesa al rifugio Consiglieri facendo attenzione al ghiaccio o neve dura nascosta dalla recente nevicata e incontro con un altro assiduo frequentatore della zona numbers. Al rifugio, fuori la cartina per capire come andare avanti.
Decidiamo per il Monte Rai e Sasso Malascarpa e quindi San Tommaso per il sentiero EE. In verità non una grande idea…fin quasi alle Rupi di San Tommaso il sentiero è molto ripido, innevato o fangoso, non so dire cosa sia meglio ma forse la neve!
Al secondo attraversamento del torrente il sentiero migliora sia come come fondo sia come pendenza. Usciamo brevemente dal bosco dove si ha una bella visione delle Rupi di San Tommaso.
Continuiamo quindi per San Tommaso poi Fonte di Sambrosera dove riprendiamo la salita per la Bocchetta delle Moregge e Bocchetta Luera. Questa volta tocca al Corno di Canzo Centrale che da questo lato, essendo esposto al sole, è asciutto e ha solo un breve tratto in cresta con neve.
Riscendiamo dalla stessa parte e poco prima di prendere il sentiero per il rifugio Sev sentiamo delle voci, scopriamo così l’esistenza di un bel canyon. Ma quante volte siamo stati qui e non l’avevamo mai notato! Per lo meno l’entrata l’avevamo vista ma non pensavamo si potesse andare molto avanti, invece…
Sosta al rifugio Sev. Rientriamo quindi a Canzo con il sentiero che passa sotto il Corno Occidentale, raggiunge un crocefisso e scende al Terz’Alpe direttamente.
Sentiero geologico e quindi auto!
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