Piodamolla, la Valle del Rio Fieschi e il Sentiero degli Sfrusitt- Ossola


Publiziert von atal , 17. Dezember 2017 um 16:24.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:16 Dezember 2017
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 600 m
Abstieg: 600 m

Come spesso accade, è un nome ad accendere la curiosità e a fornire lo spunto per un'escursione. E' la volta di PiodamollaPidamola, come recita il cartello apposto dal proprietario della baita. Diciamo subito che, anche dopo esserci stato, come faccia una pioda ad essere "molla" rimane per me un mistero...

Con il pensiero rivolto a questo ossimoro, ritorno quindi con Ferruccio sulle montagne di Beura, già visitate con la neve nella recente escursione dedicata alla Stra di Guardie. Ne uscirà un giro decisamente più interessante del previsto (e più impegnativo, viste le condizioni...).

Il poco che sappiamo lo dobbiamo a Tim Shaw, apprezzata e nota guida escursionistica e, nel tempo libero, infaticabile esploratore di luoghi che conoscono solo i locali e pochi altri (http://piemont-trekking.it/index.html)

Da Beura a Piodamolla
Partiamo dal piccolo parcheggio in corrispondenza del cartello Beura, sulla strada che esce dall'abitato in direzione di Quarata. Una stradina punta verso la montagna e, di fronte ad una recinzione, piega verso NE. La lasciamo quasi subito per salire un sentiero evidente che si innalza sulla destra (Est) con numerose svolte, in buona parte gradinate. Nella prima parte della salita si incontra una paretina inclinata, attrezzata con gradini metallici a mensola che affiancano una serie di tacche nella roccia. Arriviamo a Pidamola o Piodamolla (come riporta la mappa catastale ottocentesca), dove troviamo anche una cappelletta e una stazione della teleferica costruita sul ciglio della pioda da cui l'alpetto evidentemente trae il nome.

Tempi: 30'.

Da Piodamolla a Fieschi
Un sentiero evidente traversa a Sud e giunge alla sorgente dell'alpe, con vasca in sasso e serbatoio. Ci affacciamo sul profondo canale del Rio Fieschi e saliamo sul ciglio del canale stesso, con qualche passaggio su rocce, ben appoggiate ma in parte coperte da ghiaccio, seguendo tracce di passaggio di animali. Giunti su terreno pianeggiante incontriamo un sentiero che attraversa in piano, segnato anche da bolli di vernice, oltre che dai consueti tagli: evidentemente si poteva arrivare in questo punto da Piodamolla con un percorso più comodo, senza passare dalla sorgente...

Il sentiero supera un passaggio in piano su rocce ed entra nella valle del Rio Fieschi, dove il percorso diventa via via meno chiaro. Giunti sul torrente (oggi non visibile), risaliamo il pendio innevato sul versante opposto cercando i passaggi più comodi, fino ad intersecare una traccia che traversa in salita (probabilmente il sentiero che abbiamo perso...) verso Ovest e che, dopo pochi metri, si immette su un sentiero più ampio, dove troviamo anche segni di vernice e un tratto gradinato. In breve arriviamo all'Alpe Fieschi, sul frequentato sentiero ufficiale per il Rifugio Pozzolo.

Tempi: 40'.

Da Fieschi a Croppo
Ripercorriamo a ritroso gli ultimi metri e proseguiamo verso il Rio Fieschi, ma questa volta seguendo il sentiero più importante, quello che abbiamo incontrato alla fine della salita arrivando da Piodamolla. Attraversato il torrente, si passa su una ponteggia all'inizio di una cengia ascendente. Si traversa in salita incontrando diversi tratti gradinati, anche di grandi dimensioni, segno che un tempo questo era un sentiero importante, per poi salire nel bosco verso est con alcune svolte, arrivando ai ruderi che precedono l'Alpe Croppo, nel punto dove arriva anche il sentiero dall'Alpe Fontane.

Salendo ancora nel bosco arriviamo alle baite superiori di Croppo, in parte rimodernate e recintate.

Tempi: 20'.

Da Croppo a Ronchej
Prendiamo la traccia, all'inizio poco evidente, che traversa in direzione sud. Dopo un primo tratto in piano, il sentiero, contrassegnato da alcuni tagli, sale con pendenza crescente, fino ad un intaglio dove traversa alla base di una parete per poi affacciarsi sul canale del Rio Fieschi in un punto esposto dove troviamo un cavo corrimano piuttosto lasco. Con dei traversi esposti (dove troviamo un cavo ben teso, in parte nascosto sotto la neve..) si attraversa prima un canale secondario, quindi quello principale intorno agli 850 m di quota (stanga di legno). Un ripido traverso (delicato in questa occasione, per la presenza di neve non trasformata) esposto a Nord confluisce su un sentiero più ampio (proveniente anch'esso da Est, ma più alto di quello che abbiamo percorso noi) e giunge alle baite rimodernate di Ronchej (824 m IGM).

Tempi: 50'.

Da Ronchej a Fieschi
Traversando in piano su terreno facile raggiungiamo la baita inferiore di Vaccareccia e, seguendo il sentiero ufficiale, ritorniamo a Fieschi.

Tempi: 20'

Da Fieschi a Beura lungo il Sentiero degli Sfrusitt
Scendiamo a Est della recinzione e prendiamo un sentiero che aggira  in senso antiorario il poggio dove si trovano le baite di Fieschi. Stranamente ci sono anche dei segni di vernice bianchi e rossi. Il percorso, con diversi tratti gradinati, è comunque molto evidente e scende in una zona a balze tra imponenti resti di teleferiche.

Si giunge così alla Cava del Paset (abbandonata), seguita da una zona di terrazzamenti denominata Alberi, stando al pannello informativo presente in loco, in cui viene descritto un vecchio torchio. Il sentiero scende in un vallone rivolto a ovest, raggiunge un rudere isolato in posizione panoramica e, con altri tratti tratti gradinati, raggiunge un gruppo di ruderi con una cappella in stato di degrado, detta Cappella di San Spidì, al cui interno ci sono anche i resti di un affresco in pessime condizioni. Il sentiero, sempre evidente ma in questo tratto privo di segnaletica, scende verso un grande rudere visibile anche dal fondovalle (che pare sia chiamato Cà d'la Berta...) e quindi alle prime abitazioni di Beura. Di fronte a noi, al termine della discesa verso il paese, la grande casa nota come Il Castello.

Il sentiero termina (o inizia, se lo si percorre in salita) in Via 24 Maggio ed è noto localmente come il sentiero degli Sfrusitt (it.: contrabbandieri) e costituisce un'ottima alternativa al percorso ufficiale che arriva a Fieschi passando da Caggiani. 

Per chi parte da Buera, si deve passare sotto il caratteristico arco di Via Roma. Giunti alla biforcazione dove si trova il cartello con l' indicazione del sentiero ufficiale posta sotto uno specchio, la via da percorrere (non segnalata) è quella verso sinistra. Si sale la gradinata al termine della strada puntando ad una casa con terrazza visibile in alto sulla sinistra e la si aggira in senso antiorario passando tra l'edificio in questione e un vecchio forno.

Tempi: circa 1 ora di cammino effettivo (al netto di varie digressioni)

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (5)


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itineralp hat gesagt:
Gesendet am 17. Dezember 2017 um 20:03
Ciao Andrea.
Ignoro l'origine del toponimo Pidamola, ma butto lì un idea: la mola (ipotizzando che molla sia una storpiatura) è l'attrezzo, più o meno complesso, per affilare lame ma anche utensili degli scalpellini o spiodatori. Non so se esistesse in zona un cava (mi stupirei però del contrario vista la vocazione del territorio), in caso affermativo potrebbe essere un luogo dove veniva rifatto il filo a punte e scalpelli. La "pioda" sarebbe quindi la caratteristica roccia che hai visto e presso cui si trovava l'officina dotata di "mola".
Poi chissà, l'etimologia avrebbe tante storie da narrarci ma la loro memoria è cancellata da tempo purtroppo, è si possono solo fare ipotesi più o meno strampalate come questa.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Dezember 2017 um 20:58
Ciao Corrado, l’ipotesi che fai è interessante ma la cava del Paset, che penso sia la più vicina, è dall’altra parte del Rio Fieschi e sarebbe stata un po’ scomoda da raggiungere. Altra considerazione: mi sembra strano che nella versione dialettale il toponimo sia “Pidamola”, senza la o di “Pioda”, e mi chiedo se “Pida” stia effettivamente per “Pioda”...
Ciao,
Andrea

itineralp hat gesagt: più credibile:
Gesendet am 19. Dezember 2017 um 09:30
Dal Dizionario gallo-italico di Ottavio Mazzoni Toselli, alla voce MOLA: "Dall'Irlandese Moil, mucchio, monte, ammasso. In Francese dicesi moule de bois, per dire: un mucchio di legne. Negli antichi Monumenti havvi Molare, monte di terra, elevazione fatta con terra."

atal hat gesagt: RE:più credibile:
Gesendet am 19. Dezember 2017 um 20:31
E’ interessante ma mi vengono in mente pochi esempi, almeno in italiano e nei suoi dialetti, di parole composte da due sostantivi per cui sono più propenso a credere che il toponimo sia composto da un sostantivo (Pioda/Pida) e un aggettivo (molla/mola).

atal hat gesagt: RE:più credibile:
Gesendet am 21. Dezember 2017 um 13:12
Per concludere, la mia ipotesi - formulata prima di arrivare sul posto - è che si tratti di una “pioda”, nel senso di dosso in parte roccioso, con un terreno “mollo”, cioè acquitrinoso (ad esempio una zona di sorgenti) sulla sommità o nelle vicinanze. Alla prova dei fatti, la pioda c’è, la sorgente anche, ma per essere sicuri ci vorrebbe la conferma di qualcuno del posto.
Un’altra interpretazione è quella che propone Ferruccio sul suo sito...


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