quasi Bivacco Alpe Pozzolo

Il Bivacco Alpe di Pozzolo, situato a 1640 m  sotto l’omonima Punta e la Testa del Parise, era nei miei pensieri da un po’ e oggi ci volevamo arrivare partendo da Beura (raggiungibile uscendo allo svincolo di Villadossola), seguendo il sentiero che con andamento nord-ovest lo raggiunge dopo aver superato un dislivello di 1400 m.
Partendo alle 7.30 da Beura abbiamo subito imboccato la ripidissima mulattiera alle spalle del paese, per seguirla fino ad un bivio segnalato dove si gira a sinistra.
La salita prosegue poi sempre con buona pendenza, attraversando dei bei nuclei di baite (alcuni ben tenuti e altri abbandonati) sempre stando nel bosco.
Già prima dell’Alpe Vaccareccia abbiamo cominciato a trovare neve, via via sempre più diffusa, tanto che arrivati all’Alpe Prov, dove si effettua un lungo traverso in un bosco di faggi, abbiamo messo i ramponcini, accompagnati da un cielo grigio che ha cominciato a scaricare nevischio, a tratti anche intensamente.
Continuando a seguire il sentiero visibile e bollato, siamo arrivati in corrispondenza del bivio per l’Alpe Corte Vecchio e qui tutto è cambiato.
Infatti, il sentiero per l’Alpe Pozzolo è scomparso, livellato dalla neve dei giorni scorsi e da quella fresca caduta in nottata e al mattino (circa 8 cm); abbiamo provato a salire superando i ruderi dell’Alpe Selvaccia, ritrovando anche i bolli sugli alberi, ma il pendio molto ripido che occorreva superare con un traverso e i tempi dell’escursione che si stavano dilatando, ci hanno fatto prendere la decisione di interrompere la nostra escursione (a malincuore ma con decisione: proseguire sarebbe stato molto duro e anche rischioso,ci sarebbero voluti i ramponi e “benzina supplementare” per superare i quasi 200 m che ci mancavano per raggiungere il Bivacco).
Ripercorso a ritroso il sentiero fino all’Alpe Prov, ci siamo fermati finalmente dopo più di cinque ore di cammino per consumare il nostro pranzo al sole, che incredibilmente è comparso in una giornata che al mattino era stata grigia e tipicamente invernale, nevicata compresa.
Dopo il pranzo abbiamo ripreso la discesa, sempre per boschi e con tante foglie secche sul sentiero, fino all’Alpe Fiesco, percorrendo da lì un altro sentiero e quindi compiendo un breve anello per arrivare a Beura, dove siamo tornati dopo otto ore di escursione (soste comprese).
Che dire, ero convinto di trovare un sentiero ben evidente e con neve pressata da precedenti passaggi, invece il sentiero è stato visibile fino al bivio con le baite dell’Alpe Corte Vecchio, ma poi è scomparso.
Valle  veramente selvaggia e poco percorsa, dove abbiamo camminato sempre nei boschi in un silenzio surreale, e comunque la rinuncia di oggi alla meta (pur vicina) sarà di sprone per un prossimo ritorno.
Oggi ho avuto qualche problema con i ramponciniche, a causa del fondo sconnesso e con la poca neve fresca del tratto iniziale, si sono aperti un paio di volte, costringendomi ad effettuare due soste per rimetterli in sesto.