Rifugio e Alpe Pozzolo.
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Chiusura di un conto aperto….
Oggi ho voglia di chiudere un conto aperto con il Rifugio Pozzolo, che avevamo tentato a febbraio del 2023, dove però eravamo stati respinti a causa della neve che avevamo trovato nella parte alta del percorso.
Anche oggi siamo solo in due, Paolo e io, perché Giordano è a casa per motivi «felinici» per cui, alle 6.20 iniziamo a percorrere il sentiero che già conosciamo e subito imbocchiamo la ripida mulattiera che parte da Beura.
Non descrivo la salita già raccontata la volta precedente (https://www.hikr.org/tour/post177623.html) ma mi limito a dire che il percorso è sempre bello ripido e si svolge prevalentemente nei boschi che si trovano sul dosso delimitato dai torrenti Ogliana e Foicia, incontrando lungo il percorso alcuni gruppi di baite in prevalenza abbandonate, in un ambiente spesso selvaggio.
Raggiunto il traverso dove l’anno scorso ci eravamo fermati (il bosco è molto ripido e non avendo i ramponi, ma solo i ramponcini, avevamo deciso di tonare indietro, facendo bene) proseguiamo riguadagnando la cresta boscosa che, con altri 200 m di dislivello, ci porta finalmente al Rifugio Pozzolo, dopo 1400 m di salita ininterrotta.
Molto bello e ben tenuto il rifugio, dove siamo arrivato presto (9.50) trovando due giovani escursionisti tedeschi che si stavano preparando per proseguire verso il bivacco Mottac, situato nel cuore della Val Grande.
Visto il buon ritmo tenuto e l’ottima condizione fisica, propongo a Paolo di salire ancora un po’, lasciando gli zaini nel rifugio (la mia speranza è quella di arrivare alla scala di Pozzolo, un’opera di ingegneria alpigiana, che permette di superare la cresta rocciosa che delimita queste valli dalla Val Grande) ma poco prima di arrivare all’Alpe Pozzolo troviamo un gregge custodito da alcuni cani pastore maremmani che abbiano venendoci incontro.
Paolo torna indietro mentre io mi fermo, confortato anche dalla vista del pastore per cui, fatta amicizia con i cani, proseguo brevemente ed incontro Martina (il pastore…), una simpatica e giovane ragazza (molto carina) che sta facendo pascolare il suo gregge di una trentina di pecore e circa 15 capre, con la quale mi trattengo a parlare di montagna; la lascio stringendole la mano e facendole i complimenti per questa coraggiosa e non facile scelta di vita; se non ci fossero stati i cani sono convinto che io e Paolo saremmo arrivati alla scala…
Ritornato al rifugio iniziamo il nostro pranzo e dopo più di due ore dal nostro arrivo iniziamo a malincuore la discesa, certo sarebbe stato bello fermarsi qui a dormire per proseguire il giorno dopo verso altre mete.
Durante la discesa ci fermiamo a vedere il punto di inizio e di fine del percorso da fare in inverno per evitare il difficile traverso nel bosco (è un breve tratto ma non è segnalato) e il ponticello che supera il torrente Foiciaper andare verso l’Alpe Corte Vecchio.
Oggi il meteo è stato perfetto, durante la salita fatta nel bosco siamo stati accompagnati da un bel venticello fresco che ha mantenuto la temperatura intorno ai 17 C°, mentre al ritorno abbiamo sofferto un po’ il caldo solo avvicinandoci al fondo valle.
Complimenti e chi gestisce il Rifugio Pozzolo, veramente una bella struttura aperta a tutti e dotata di ogni confort: acqua corrente, bombola per cucina a gas, caminetto, parte notte dove dormire corredata di un paio di letti, un letto a castello e diversi materassi.
Mini filmato Relive su https://www.relive.cc/view/vYvEnKBKdwO
Oggi ho voglia di chiudere un conto aperto con il Rifugio Pozzolo, che avevamo tentato a febbraio del 2023, dove però eravamo stati respinti a causa della neve che avevamo trovato nella parte alta del percorso.
Anche oggi siamo solo in due, Paolo e io, perché Giordano è a casa per motivi «felinici» per cui, alle 6.20 iniziamo a percorrere il sentiero che già conosciamo e subito imbocchiamo la ripida mulattiera che parte da Beura.
Non descrivo la salita già raccontata la volta precedente (https://www.hikr.org/tour/post177623.html) ma mi limito a dire che il percorso è sempre bello ripido e si svolge prevalentemente nei boschi che si trovano sul dosso delimitato dai torrenti Ogliana e Foicia, incontrando lungo il percorso alcuni gruppi di baite in prevalenza abbandonate, in un ambiente spesso selvaggio.
Raggiunto il traverso dove l’anno scorso ci eravamo fermati (il bosco è molto ripido e non avendo i ramponi, ma solo i ramponcini, avevamo deciso di tonare indietro, facendo bene) proseguiamo riguadagnando la cresta boscosa che, con altri 200 m di dislivello, ci porta finalmente al Rifugio Pozzolo, dopo 1400 m di salita ininterrotta.
Molto bello e ben tenuto il rifugio, dove siamo arrivato presto (9.50) trovando due giovani escursionisti tedeschi che si stavano preparando per proseguire verso il bivacco Mottac, situato nel cuore della Val Grande.
Visto il buon ritmo tenuto e l’ottima condizione fisica, propongo a Paolo di salire ancora un po’, lasciando gli zaini nel rifugio (la mia speranza è quella di arrivare alla scala di Pozzolo, un’opera di ingegneria alpigiana, che permette di superare la cresta rocciosa che delimita queste valli dalla Val Grande) ma poco prima di arrivare all’Alpe Pozzolo troviamo un gregge custodito da alcuni cani pastore maremmani che abbiano venendoci incontro.
Paolo torna indietro mentre io mi fermo, confortato anche dalla vista del pastore per cui, fatta amicizia con i cani, proseguo brevemente ed incontro Martina (il pastore…), una simpatica e giovane ragazza (molto carina) che sta facendo pascolare il suo gregge di una trentina di pecore e circa 15 capre, con la quale mi trattengo a parlare di montagna; la lascio stringendole la mano e facendole i complimenti per questa coraggiosa e non facile scelta di vita; se non ci fossero stati i cani sono convinto che io e Paolo saremmo arrivati alla scala…
Ritornato al rifugio iniziamo il nostro pranzo e dopo più di due ore dal nostro arrivo iniziamo a malincuore la discesa, certo sarebbe stato bello fermarsi qui a dormire per proseguire il giorno dopo verso altre mete.
Durante la discesa ci fermiamo a vedere il punto di inizio e di fine del percorso da fare in inverno per evitare il difficile traverso nel bosco (è un breve tratto ma non è segnalato) e il ponticello che supera il torrente Foiciaper andare verso l’Alpe Corte Vecchio.
Oggi il meteo è stato perfetto, durante la salita fatta nel bosco siamo stati accompagnati da un bel venticello fresco che ha mantenuto la temperatura intorno ai 17 C°, mentre al ritorno abbiamo sofferto un po’ il caldo solo avvicinandoci al fondo valle.
Complimenti e chi gestisce il Rifugio Pozzolo, veramente una bella struttura aperta a tutti e dotata di ogni confort: acqua corrente, bombola per cucina a gas, caminetto, parte notte dove dormire corredata di un paio di letti, un letto a castello e diversi materassi.
Mini filmato Relive su https://www.relive.cc/view/vYvEnKBKdwO
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