Forcella dei Corni mt 1298-anello da Canzo
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Giustamente non ieri ma oggi è la giornata più adatta a stare sui monti: ieri vento forte ed oggi zero vento....Comunque date le temperature previste andiamo vicino a casa e cioè facciamo un anello ai Corni di Canzo. Per evitare la fortissima umidità del Gajum lasciamo l'auto nei pressi della stazione FFSS. Saliamo lungo la strada asfaltata e poi al Gajum prendiamo la solita strada (monotona) che passa dal Prim'Alpe. Poi come sempre usuale sentiero di traverso sino a collegarsi con il nr. 1 che viene dal Terz'Alpe. Sosta banana. Qui ci raggiunge l'unico escursionista incontrato nella salita ed è un signore che conosce bene una scuola di Milano dove ha insegnato 45 anni fa Pinuccia. Ripartiamo sul tratto ripido fino al Crocefisso sulla cresta sotto il Corno Occidentale. Da qui con bellissimo panorama sul Lario e Bellagio arriviamo al rifugio SEV e poi saliamo alla Forcella dei Corni da noi chiamata "Forcella della salute" per un evento inaspettatamente positivo di molti anni fa.Bella sosta pranzo e relax anche se la temperatura è pur con sole piuttosto bassa ma senza vento (!). Poi scendiamo dal sentiero 2 molto rilassante fino alla Colma di Val Ravella. Qui senza molta convinzione propongo a Pinuccia di risalire la cresta del Sasso Malascarpa e poi scendere via Alpe Alto fin giù a S.Miro lungo un diritto sentiero che avevamo percorso una sola vota penso circa quarantanni fa... Caspita mi sa che a breve pioverà.....Pinuccia dice si e mi prende in contropiede. Ottimo ed allora via in salita nel bosco e poi su in cresta: molto piacevole (anche a Pinuccia).Giunti alla Torre con i ripetitori brevemente andiamo lungo la stradina di servizio fino ad incrociare la segnaletica per la nostra discesa. Il primo tratto è molto bello nella pineta e si cammina su un soffice tappeto di aghi di larici. Poi segue una boschina di latifoglie e quindi più in basso il sentiero, sempre ottimamente tracciato e marcato, diventa molto sassoso. Si scende sempre dritti dapprima al sole e poi ci tuffiamo nell'ombra fino a Canzo. Ancora più in basso si entra in una sconvolta zona al congiungimento di due torrenti oggi quasi in secca. Ci sono due ponticelli in legno e poi si scende ancora.....sempre più in ombra. Sembra quasi di scendere all'inferno....e non si vede mai la famosa chiesetta di S.Miro. Caspita ma per che motivo il Santo è andato a risiedere in questa zona così priva di sole e di una folle umidità? Finalmente vedo il tetto e per arrivarci il sentiero passa sopra grossi roccioni attraversando infine una zona che non deve essere molto stabile data la presenza di grosse reti metalliche a protezione. Una mia considerazione: oggi i due torrenti erano ovviamente in secca ma in passato ed in presenza di forti piene mi è strano pensare che la chiesetta e le due case annesse non siano state travolte o danneggiate. Comunque giunti alla chiesetta facciamo rifornimento della famosa "acqua di San MIro" e seguiamo la strada solita che poi passa dal Gajum. Qui incontriamo un bel cane Golden con il suo padrone che è di Canzo e conosce molto bene la storia di San Miro tanto per dirmi che il Santo risiedeva in una grotta poco sopra la chiesetta ed il periodo sembra del 1200/1300 mentre le costruzioni risalgono al 1600....comunque è stato interessante parlare con costui che effettivamente conosce molto bene la storia, gli eventi e le leggende della sua Canzo. Salutiamo il simpatico local che tra l'altro abita nel rione del Castello e poi su asfalto attraversiamo il paese sino all'auto. Pinuccia contenta e non stanca (!!). Bene...alla prossima....
Tourengänger:
turistalpi

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