Sodadura, ma neanche tanto dura.
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E' ufficiale. Nello zaino non ho più la bottiglia di Sassella, ma nemmeno un Inferno o un Nebbiolo. Sono stufo di vedere saltellare i miei amici su roccette, leggeri come fossero caprioli. Da oggi mi alleggerisco anch'io... torno al cartoccio!
Un cartone di San Crispino, un onesto Merlot biologico IGT di origine siciliana. Mi sembra un buon compromesso di leggerezza/qualità al fine di gustarmi il panino di vetta nel migliore dei modi.
Ecco, é doveroso chiarire l'impostazione tecnica dello zaino prima di affrontare il discorso sull'escursione...
Destinazione Sodadura.
I colori sono già autunnali e fa un bel fresco. Partiti da Moggio arriviamo al piano attraversando un bosco ancora in ombra e dormiente. Sono emozionato perché é da quand'ero ragazzino che non vengo piú qui. Lo ricordo in veste invernale quando orde di sciatori invadevano le piste, ma constato con piacere che oggi gli edifici rimasti si integrano abbastanza bene alla natura.
Ora il paesaggio si apre completamente e, sotto un sole cocente, la piramide di fronte a noi ci invita a salirla dallo "spigolo" sud ovest. Ci viene qualche dubbio sul salto roccioso che da lontano sembra interrompere la linea di salita, ma poi un intaglio scalinato ci permette di superare agevolmente l'ostacolo e a breve siamo in vetta camminando per la panoramica crestina.
E' limpido da far paura. Resegone, Grigne, ma persino Bernina e Disgrazia sembrano a due passi.
Siccome l'escursione è stata programmata per finire nelle prime ore del pomeriggio, scendiamo tosto ai rifugi per mangiare. All'austero Cazzaniga, preferiamo le piú accoglienti piramidi del rif. Nicola; qui mangeremo esternamente al sacco per poi finire con ottime torte della casa.
Fatto sta che il mio cartoccio nessuno l'ha toccato... come dei bimbi attaccati al seno ci siamo scolati il Barbaresco di Massimo!! Cosicché lui scenderá piú leggero e io dovró forse rivedere le mie teorie organizzative...
Il tempo stringe, chiudiamo l'anello, torniamo alla macchina e ci diciamo: "incoo l'è sta propi bell! Ciao, grazie, sa vedum bagaj... ".

Nonostante il periodo negativo,
quando si parla di Artavaggio dentro di me scatta qualcosa di magico.
Ricordi, emozioni, è un luogo che amo. E non mi tiro mai indietro.
In versione autunnale poi mi manca.
Il meteo è spettacolare, mite come non mai, e esalta i colori dell’ autunno.
Raggiunti i piani, il sole ci invade e non ci lascia piu’, come sempre qui.
Trasciniamo Max, non del tutto convinto, alla salita dalla cresta S/W, con il suo affascinante, ed apparentemente invalicabile, spigolo roccioso. Vista spaziale dalla cima.
Discesa dall’altra cresta, ci piazziamo al rif. Nicola al sole sui tavoloni, e consumiamo il nostro pranzo semplice. Ci fanno compagnia un sole caldo ed un’ ottimo vino. Ci concediamo la tentazione delle ottime torte del Nicola. Poi caffe’ e giro di grappe a chiudere.
Discesa dal fantastico vallone sotto il Cazzaniga, che affascina anche gli altri.
Alla macchina alle 15.00, in perfetto orario, in tempo per gli impegni.
Ringrazio tutti per la splendida compagnia.
Soddisfattissimo per questa magnifica evasione.
Alla prossima.
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