Girovagando sul massiccio del Monte Rosa: Roccia Nera e Polluce

Girovagando non a caso, girovagando perchè partiti con un'obiettivo torniamo a casa con chilometri macinati sul ghiacciao e altre mete raggiunte.
Finalmente arrivano le ferie per Riki e così possiamo dar sfogo alle energie a lungo trattenute, sotto un bell'acquazzone ci mangiamo una pizza in centro a Cervinia per poi tornare al lago Bleu e cercando di non bagnarci troppo montare la nostra tenda per passare la nottata.
Sabato mattina dopo una costosa colazione saliamo fino a Plateau Rosà con gli impianti di risalita e finalmente torniamo a pestar neve. Iniziamo a salire verso il colle dei Breithorn, fiato mozzato dalla vista a 360 gradi, inizio della lunga traversata che con diversi sali scendi e ghirigori tra i crepacci, passando sotto la catena dei Breithorn ci conduce al bivacco Rossi-Volante. Essendo ancora abbastanza presto e avendo ancora buona parte della giornata davanti a noi, mentre Poty decide di fermarsi al bivacco a riposare un po', io e Riki ci dirigiamo verso il Polluce, iniziamo a risalire il canalino che conduce in cresta ma vedendo il cielo scurirsi minacciosamente decidiamo di fare dietro-front.
Tra un tentativo e l'altro di fare due chiacchiere con i nostri compagni di bivacco stranieri giunge l'ora della cena e con questa i primi fiocchi di neve che scenderanno fino a notte fonda.
Il risveglio domenica non è dei migliori, non ci sono stellate a togliere il fiato ma piuttosto nuvole e nebbia, oltre al manto bianco che nella notte ha coperto tutto. 
Attendiamo e nel frattempo una cordata inizia a salire verso la Roccia nera, li seguiamo, decideremo poi il da farsi. Giunti in cima, con i polpacci ancora belli caldi dalla salita che non molla mai, decidiamo di ridiscendere e non continuare la traversata, la visibilità è nulla e su una traversata in cresta così sarebbe meglio vedere dove mettere i piedi. Arrivati ai piedi del pendio appena salito e sceso che ci ha condotto in cima alla Roccia Nera ecco però la piacevole/spiacevole sorpresa, il cielo sopra di noi è diventato improvvisamente azzurro. Non considerando nemmeno l'ipotesi di risalire il pendio per continuare la traversata decidiamo di portarci ai piedi del Polluce. Iniziamo a risalire la sua divertente cresta con passaggi che non superano il II grado, forse III in un punto, insaporiti dalla nevicata notturna che ha reso il tutto più invernale, la salita è molto divertente e incrociando diverse cordate giungiamo all'attacco delle catene che aiutano nel superamento delle ultime decine di metri di roccia che ci separano dalla statua dalla Madonna e dall'inizio della cresta nevosa. La percorriamo avvolti nelle nuvole e finalmente giungiamo sulla cima di questa seconda vetta di giornata, contenti per la bella salita ci intratteniamo in vetta giusto il tempo per qualche foto (non al paesaggio perchè non si vedeva nulla) e poi velocemente ma prestando molta attenzione incominciamo la discesa. Come una strana maledizione giunti ai piedi della montagna il cielo si rasserena nuovamente.
Solo il pensiero di dover ripercorrete tutto il ghiaccio fino a Plateu Rosà taglia le gambe, ma un passo dopo l'altro, con gli ultimi che si fanno molto veloci per non perdere l'ultima funivia riusciamo a scendere a Cervinia, felicissimi della giornata trascorsa e delle cime raggiunte nonostante la traversata sia restata lì, ancora da percorrere.
Ora ci attendono un po' di giorni al mare in cui cercheremo comunque di non restare troppo fermi per poi tornare e cercare di levarci qualche altra piccola soddisfazione.