Mont Glacier m.3185 (AO): giornata iniziata e finita più che bene!
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La proposta inerente all'escursione odierna viene accettata anche se è una di quelle a me sconosciute,sulla base anche della meteo che dovrebbe favorirci.
Con gli amici Marta,Mariarita e Giovanni ci troviamo a Baranzate,10 minuti prima delle 7 sono presenti,si parte e,chiaccherando non ho ben seguito la segnaletica che "sfuggiva" veloce (forse a causa della velocità...) e alla domanda dove...a destra...sbagliato...qualche arzigogolo,rampe elicoidali e ritorniamo in pista.
Con Giovanni alla guida non vi è la necessità di allestire campi base durante il viaggio in auto he he he anche con la "bradipo car" si viaggia almeno nei limiti massimi consentiti dal codice stradale (se fosse per la potenza dell'auto...brucerei l'asfalto he he he): alla mattina è bene cercare di viaggiare un po celeri,al rientro,anche se si tiene una velocità da "crociera" non ha molta importanza,dopo una scarpinata la stanchezza può influire sui riflessi.
Breve sosta per la colazione (che solitamente mi sorbisco appena alzato) e dopo si procede bene fino alla fine dell'asfalto dal quale si procede su sterrato da percorrere con cautela: se avete auto poco distanti dal fondo stradale meglio evitare se avete il piede pesante sull'accelleratore.
Dietro di noi si forma una colonna di auto,lungo il percorso numerosi escursionisti sono già in cammino e anche varie auto sono parcheggiate al lato della strada ove è possibile e ciò può rendere difficoltoso trovare un buco per parcheggiare considerato l'orario (altra ragione per partire presto).
Quando si arriva al bivio nei pressi di Dondena,la starada s'inerpica per salire al parcheggio posto un poco a monte ma noi riusciamo a trovare un posticino tornando un poco indietro (le possibilità di manovra in certi tratti,obbliga a proseguire per poi essere più agevolati).
Alle ore 9,40 siamo in partenza dalla strada vietata ai mezzi non autorizzati,raggiungiamo il rifugio Dondena dal quale si prosegue sulla strada fino a pervenire al bivio dal quale si segue la segnaletica 8C che ci conduce all'attraversamento del torrente Ayasse: per giungere sin qui,si può tagliare per un buon tratto di percorso che fa risparmiare almeno 1 km. ed è ciò che abbiamo fatto al rientro.
Purtroppo non vi è la segnaletica che ne segnala tale opportunità,ma sulla carta è ben visibile.
Anche dopo aver attraversato il torrente vi è una traccia che sulla carta farebbe risparmiare qualche centinaia di metri,ma è erto e noi prendiamo a seguire il percorso segnalato,una delle tante "strade reali di caccia" larghe anche 1,5 metri che salgono verso i passi alpini toccando i 3000 metri: purtroppo queste "strade" in parte sono ridotte a sentieri a causa della manutenzione ordinaria non più effettuata e anche dal fatto che il muretto di sostegno ai tempi pare non venisse posizionato.
Infatti,sui pendii erbosi ben si nota l'invasione di terra e erba che da monte sono "scivolati" sulla stradetta: non sarebbe male che le cartine riportassero la dicitura "strade reali di caccia" ove vi passino codeste,giusto per esserne a conoscenza,distinguendole dai classici sentieri,un po come quelle militari.
Con numerosi zig-zag risaliamo il pendio erboso che man mano lascia spazio ad un ambiente più aspro di alta montagna,giungendo nei pressi del lago Gelato dal nome appropriato considerando che lo era ancora: da qui è intuibile il percorso che si deve fare e la cima che si raggiungerà (la si vede anche dalla partenza).
Raggiunto il Col Fussy m.2910 la segnaletica indica che occorrono altri 45 minuti per la cima: nonostante il dislivello è poco,il percorso ben evidente è lungo per il tratto di traverso che per la maggior parte è ben visibile tranne in un breve tratto che supera qualche sasso poi,sempre su sfasciumi con marcatura nel terreno si sale a prendere la dorsale di cresta che senza problemi la si segue fino al suo termine più elevato dove vi è posizionata una croce rudimentale e la cassetta per il libro di vetta (che contiene fogli umidi: sarebbe da portare lassù una nuova agenda in modo tale da dare possibilità di scrivere qualche pensiero da parte degli escursionisti).
Vi giungiamo alle ore 13,14 dopo aver percorso km. 7,200 e un dislivello di 1140 m.: la giornata non è proprio di quelle con cielo terso dandoci la possibilità di vedere tutte le cime,a causa delle nubi stazionate ad una certa quota, il monte Rosa e tutte le cime sopra i 3500 non era possibile vederle,ma in compenso la giornata è stata discreta e la scelta ben meritata: inoltre,per evitare l'eventuale traffico del rientro,si decide di cenare in codesta regione.
Tramite la tecnologia virtuale troviamo un locale con cucina tipica,alla mano ma con piatti veramente eccellenti: la sorpresa è stata il sentirmi dire che se non dicevo "basta" la signora avrebbe continuato a riempirmi i piatti che ho scelto (menù scritto rigorosamente a mano).
Tutti noi siamo stati soddisfatti per questa scelta sorprendente che terremo presente per le prossime occasioni di cui non ne ero a conoscenza: SUBLIME!
Alla prossima!

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