Cimone di Straolgio e rinuncia (fortunosa) al pizzo Stagno
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Grazie ad una giornata di semilibertà, parto alla volta del Cimone di Straolgio, già adocchiato qualche tempo fa in occasione della salita alla Laurasca, con la quale questa montagna condivide una parte di percorso.
Lasciata l'auto a Fondo Li Gabbi, in val Loana, prendo l'ampia sterrata di sinistra e arrivo in fondo alla piana dove attraverso il torrente portandomi sulla destra (sinistra orografica).
Qui comincia una lunga salita, piuttosto faticosa su buona mulattiera in parte lastricata, al termine della quale si esca all'alpe Cortenuovo.
Evito il proseguio sino a Scaredi perché un cartello indica il sentiero M12 per la mia meta, tuttavia questo si perde in un baleno nei prati. Ad intuito, continuo a sinistra risalendo una valletta ancora parzialmente innevata e sbuco alla Cappella La Terza, posto di impressionante bellezza affacciato sulla Val Grande con il Monte Rosa a far da sfondo. La bella piramide della Laurasca e la cima contorta del Pedum, completano il quadro che si vorrebbe restare ad ammirare in eterno.
Dalla Cappella mi dirigo verso l'Alpe Straolgio su sentiero ora evidente che taglia il versante Occidentale del Cimone; abbandono questo quando alcune frecce viola su roccia mi indicano di spostarmi più in alto. Così facendo, metto i piedi sul pendio che adduce alla vetta che sembra vicina ma costringe ad arrancare su prati molto ripidi (comunque facili) sino ad uscire sulla larga cresta erbosa che percorro per alcuni metri sino ad incontrare l'omone di sassi che indica la cima.
Continuo con l'intenzione di raggiungere il vicinissimo Pizzo Stagno (dato a 20 minuti), tuttavia al momento di affrontare la parte più complessa del tracciato (presumibilmente T3), qualcosa mi dice di lasciar perdere. Sarà il tempo a disposizione, saranno la solitudine dentro un ambiente estremamente selvaggio o forse sarà che mi basta così o forse ancora un presentimento che si rivelerà esatto: dietro front, in un attimo sono ancora sul Cimone che uso a scopo contemplativo\alimentare.
Tutt'altro che deluso, comincio la facile discesa per la stessa via di salita, concedendomi unicamente una deviazione con pausa all'alpe Scaredi, la porta della Val Grande, dalla quale consiglio di transitare per chi voglia salire al Cimone.
Poi di nuovo giù, con il mio solito passo al rallenty verso la Val Loana. A circa metà strada una local mi sorpassa di gran carriera annunciandomi di esser svelto anche io perché dopo le 13.30 (e sino alle 18.00) la strada verso Malesco sarà chiusa causa prove rallistiche.
Maledizione! Io avevo un giorno semilibero, non completamente libero e poi di scendere di corsa non son capace!
Di necessità virtù; comincio a rotolare giù sino alla sterrata e quando la raggiungo, su terreno pianeggiante vado di corsa ansimando verso l'auto che raggiungo in compagnia della signora (Dio ti abbia in gloria!) proprio alle 13.30. Con gli scarponi addosso monto sul motore e riesco ad arrivare a Malesco prima della temuta chiusura.
Ora posso rilassarmi pensando all'importanza dei presentimenti e veloce veloce tornare alle mie occupazioni di civiltà.
I tempi comprendono 30\40 minuti di pause totali.
Sviluppo: circa 11 km; SE: circa 20 km.
Lasciata l'auto a Fondo Li Gabbi, in val Loana, prendo l'ampia sterrata di sinistra e arrivo in fondo alla piana dove attraverso il torrente portandomi sulla destra (sinistra orografica).
Qui comincia una lunga salita, piuttosto faticosa su buona mulattiera in parte lastricata, al termine della quale si esca all'alpe Cortenuovo.
Evito il proseguio sino a Scaredi perché un cartello indica il sentiero M12 per la mia meta, tuttavia questo si perde in un baleno nei prati. Ad intuito, continuo a sinistra risalendo una valletta ancora parzialmente innevata e sbuco alla Cappella La Terza, posto di impressionante bellezza affacciato sulla Val Grande con il Monte Rosa a far da sfondo. La bella piramide della Laurasca e la cima contorta del Pedum, completano il quadro che si vorrebbe restare ad ammirare in eterno.
Dalla Cappella mi dirigo verso l'Alpe Straolgio su sentiero ora evidente che taglia il versante Occidentale del Cimone; abbandono questo quando alcune frecce viola su roccia mi indicano di spostarmi più in alto. Così facendo, metto i piedi sul pendio che adduce alla vetta che sembra vicina ma costringe ad arrancare su prati molto ripidi (comunque facili) sino ad uscire sulla larga cresta erbosa che percorro per alcuni metri sino ad incontrare l'omone di sassi che indica la cima.
Continuo con l'intenzione di raggiungere il vicinissimo Pizzo Stagno (dato a 20 minuti), tuttavia al momento di affrontare la parte più complessa del tracciato (presumibilmente T3), qualcosa mi dice di lasciar perdere. Sarà il tempo a disposizione, saranno la solitudine dentro un ambiente estremamente selvaggio o forse sarà che mi basta così o forse ancora un presentimento che si rivelerà esatto: dietro front, in un attimo sono ancora sul Cimone che uso a scopo contemplativo\alimentare.
Tutt'altro che deluso, comincio la facile discesa per la stessa via di salita, concedendomi unicamente una deviazione con pausa all'alpe Scaredi, la porta della Val Grande, dalla quale consiglio di transitare per chi voglia salire al Cimone.
Poi di nuovo giù, con il mio solito passo al rallenty verso la Val Loana. A circa metà strada una local mi sorpassa di gran carriera annunciandomi di esser svelto anche io perché dopo le 13.30 (e sino alle 18.00) la strada verso Malesco sarà chiusa causa prove rallistiche.
Maledizione! Io avevo un giorno semilibero, non completamente libero e poi di scendere di corsa non son capace!
Di necessità virtù; comincio a rotolare giù sino alla sterrata e quando la raggiungo, su terreno pianeggiante vado di corsa ansimando verso l'auto che raggiungo in compagnia della signora (Dio ti abbia in gloria!) proprio alle 13.30. Con gli scarponi addosso monto sul motore e riesco ad arrivare a Malesco prima della temuta chiusura.
Ora posso rilassarmi pensando all'importanza dei presentimenti e veloce veloce tornare alle mie occupazioni di civiltà.
I tempi comprendono 30\40 minuti di pause totali.
Sviluppo: circa 11 km; SE: circa 20 km.
Tourengänger:
rochi

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Kommentare (11)