Püscen Negro
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Pur conoscendo abbastanza la Val Verzasca, le mie "esplorazioni" non si sono mai spinte oltre Frasco, oggi quindi decido di recarmi con Anna a Sonogno, l'ultimo paese della valle. Faremo una breve escursione e ne approfitterò per studiare le varie possibilità di salita della zona.
Partiamo con tutta calma ed arriviamo a Sonogno all'alba delle 11, breve giro in paese, mirabilmente conservato e con notevoli innesti di architettura moderna che, lungi da aver snaturato il borgo, hanno valorizzato ulteriormente l'architettura tradizionale.
Percorriamo la Val Redorta lungo la strada forestale e ben presto la cascata della Froda si impone alla vista. Il salto è decisamente importante e così la portata d'acqua, attraversiamo il torrente Redorta e sull'altra sponda risaliamo il sentiero che arriva nei pressi della cascata con un paio di passerelle.Qualche foto e ridiscendiamo, ci dirigiamo verso la testata della valle seguendo un bel sentiero in saliscendi che corre all'ombra di aceri, faggi e betulle, Raggiungiamo Fracèd e riattraversiamo il torrente, passiamo accanto alla partenza del filo che serve Püscen Negro e prendiamo il sentiero che sale. La vista si allarga sempre di più ed abbiamo modo di vedere altre innumerevoli cascate che scendono dalla corona di montagna che vanno dalla Cima di Carded alla Rasiva. Seguiamo il sentiero segnato in bianco rosso che con vari tornanti ci porta in breve a Püscen Negro, la fame si fa sentire cosicchè decidiamo di fare subito la pausa pranzo, troviamo un bellissimo punto panoramico all'ombra di un grande acero e diamo fondo alle cibarie.
Ora breve giro del nucleo: vi sono molte baite riattate e con il tetto in piode, altre hanno il tetto in lamiera molte, purtroppo, sono ormai solo un cumulo di pietre, una casa ha una Madonna affrescata di fattura pregevole sulla facciata, la piccola cappella ha pochi quadri ma non banali e con cornici di un certo pregio.
Ridiscendiamo a valle con un sentiero più diretto e facciamo una breve deviazione per ammirare un'altra cascata che, curiosamente, assomiglia a quelle del Toce anche se in piccolo.
Rieccoci a Fracèd, tralasciamo la strada, assolata ed asfaltata, per ripercorrere il sentiero sull'altra sponda del torrente, saliamo di nuovo alla cascata della Froda e da qui prendiamo il bel sentiero che scende verso Sonogno.
A Sonogno acquistiamo tre Parking Card presso il negozio di prodotti artigianali, sono più pratiche e convenienti rispetto al riempire di moneta il parcometro, hanno scadenza 2018 per cui troverò senz'altro l'occasione per usarle: di cime da salire qui ce n'è in abbondanza.
Tranquillo giro alla portata di chiunque ma che permette comunque di gustare la grande bellezza di questa zona.
Partiamo con tutta calma ed arriviamo a Sonogno all'alba delle 11, breve giro in paese, mirabilmente conservato e con notevoli innesti di architettura moderna che, lungi da aver snaturato il borgo, hanno valorizzato ulteriormente l'architettura tradizionale.
Percorriamo la Val Redorta lungo la strada forestale e ben presto la cascata della Froda si impone alla vista. Il salto è decisamente importante e così la portata d'acqua, attraversiamo il torrente Redorta e sull'altra sponda risaliamo il sentiero che arriva nei pressi della cascata con un paio di passerelle.Qualche foto e ridiscendiamo, ci dirigiamo verso la testata della valle seguendo un bel sentiero in saliscendi che corre all'ombra di aceri, faggi e betulle, Raggiungiamo Fracèd e riattraversiamo il torrente, passiamo accanto alla partenza del filo che serve Püscen Negro e prendiamo il sentiero che sale. La vista si allarga sempre di più ed abbiamo modo di vedere altre innumerevoli cascate che scendono dalla corona di montagna che vanno dalla Cima di Carded alla Rasiva. Seguiamo il sentiero segnato in bianco rosso che con vari tornanti ci porta in breve a Püscen Negro, la fame si fa sentire cosicchè decidiamo di fare subito la pausa pranzo, troviamo un bellissimo punto panoramico all'ombra di un grande acero e diamo fondo alle cibarie.
Ora breve giro del nucleo: vi sono molte baite riattate e con il tetto in piode, altre hanno il tetto in lamiera molte, purtroppo, sono ormai solo un cumulo di pietre, una casa ha una Madonna affrescata di fattura pregevole sulla facciata, la piccola cappella ha pochi quadri ma non banali e con cornici di un certo pregio.
Ridiscendiamo a valle con un sentiero più diretto e facciamo una breve deviazione per ammirare un'altra cascata che, curiosamente, assomiglia a quelle del Toce anche se in piccolo.
Rieccoci a Fracèd, tralasciamo la strada, assolata ed asfaltata, per ripercorrere il sentiero sull'altra sponda del torrente, saliamo di nuovo alla cascata della Froda e da qui prendiamo il bel sentiero che scende verso Sonogno.
A Sonogno acquistiamo tre Parking Card presso il negozio di prodotti artigianali, sono più pratiche e convenienti rispetto al riempire di moneta il parcometro, hanno scadenza 2018 per cui troverò senz'altro l'occasione per usarle: di cime da salire qui ce n'è in abbondanza.
Tranquillo giro alla portata di chiunque ma che permette comunque di gustare la grande bellezza di questa zona.
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