Gran Paradiso
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Nonostante lo avessi già salito, era da un po' che mi frullava nella testa l'idea di ritornare su questa cima. Non so bene neanche io il perchè ma, come molti di voi ben sanno e hanno personalmente sperimentato, quando un'idea inizia a frullare ... non c'è più speranza ... bisogna "dare da mangiare alla scimmia".
All'inizio avevamo un'altra meta in programma ma forse, sotto sotto, era solo una scusa per recarsi in zona e provare il colpaccio. Poi a ben vedere, l'altra cima non era proprio in condizioni per una bella sciata mentre il GranPa splendeva maestoso.
Da Pont, partiamo sci ai piedi ma poco dopo, lungo il sentiero per il Vittorio Emanuele dobbiamo metterli in spalla e procedere a piedi. La bella mulattiera sale regolare e permette di guadagnare quota abbastanza rapidamente ma senza strappi. Quando il manto nevoso diventa continuo calziamo gli sci e procediamo su buona traccia, un po' gelata ma ancora non sentiamo la necessità di montare i rampanti.
Passato il rifugio continuiamo la nostra salita, guadagnando quota regolarmente, la buona traccia permette di tenere un bel passo senza forzare troppo. La giornata è stupenda e i panorami straordinari, siamo emozionati di poter vivere simili esperienze.
Ma che spettacolo!!! Che giornata straordinaria!!!
A cospetto del ghiacciaio ci concediamo una bella pausa dove, nell'attesa dei miei compagni, faccio "quattro chiacchere" con due gracchi. Affrontiamo l'ultimo pendio, un poco più ripido dei precedenti e arriviamo al deposito sci, a pochi passi dalle roccette sommitali. Come era capitato anche precedentemente un gracchio vola a pochissima distanza dalla nostra testa, viene quasi istintivo abbassarsi tanto è vicino.
Armati di picozza e ramponi saliamo i primi gradini nevosi per poi toccare la roccia e in breve arrivare al famoso passaggino che richiede attenzione, essendo esposto. Giorgio preferirebbe poter contare su di una corda e allora allestisco una sorta di corda fissa che gli permetta di passare in sicurezza. Due passi per il traversino, altri tre o quattro per superare una roccetta e ci ritroviamo accanto alla bianca Madonnina della vetta.
Ma che spettacolo!!! Che giornata straordinaria!!!
Scendiamo contenti ed entusiasti ai nostri sci e affrontiamo i bei pendii su neve discreta che si lascia sciare solo con un po' di decisione, le numerose tracce dei giorni precedenti creano molta irregolarità sul manto. Però man mano che scendiamo la situazione migliora, regalandoci qualche bel curvone fino a tornare sopra alla zona del sentiero dove la neve molle e qualche gobbetta ci concede una sciata movimentata e divertente. Nell'ultima parte imbocchiamo un canalone innevato che ci permette di scendere sci ai piedi fino alla piana e da qui, lungo la sponda sulla sinistra orografica, arriviamo a pochissima distanza dalla macchina.
Ma che spettacolo!!! Che giornata straordinaria!!!
P.S.: unica nota negativa: la rottura di un mio scarpone ... sigh ... comprato l'anno scorso ... sigh ... che sfiga per la rottura .... sigh ... ma fortunatamente avvenuta a pochi minuti dalla macchina.
Lo dico sempre: da grande devo fare il tester di materiali. Se passano indenni da me possono andare bene per tutti!!! Almeno speriamo che me lo cambino in garanzia, visto che la rottura non è avvenuta a seguito di una caduta o di urto contro qualcosa, stavo semplicemente sciando
All'inizio avevamo un'altra meta in programma ma forse, sotto sotto, era solo una scusa per recarsi in zona e provare il colpaccio. Poi a ben vedere, l'altra cima non era proprio in condizioni per una bella sciata mentre il GranPa splendeva maestoso.
Da Pont, partiamo sci ai piedi ma poco dopo, lungo il sentiero per il Vittorio Emanuele dobbiamo metterli in spalla e procedere a piedi. La bella mulattiera sale regolare e permette di guadagnare quota abbastanza rapidamente ma senza strappi. Quando il manto nevoso diventa continuo calziamo gli sci e procediamo su buona traccia, un po' gelata ma ancora non sentiamo la necessità di montare i rampanti.
Passato il rifugio continuiamo la nostra salita, guadagnando quota regolarmente, la buona traccia permette di tenere un bel passo senza forzare troppo. La giornata è stupenda e i panorami straordinari, siamo emozionati di poter vivere simili esperienze.
Ma che spettacolo!!! Che giornata straordinaria!!!
A cospetto del ghiacciaio ci concediamo una bella pausa dove, nell'attesa dei miei compagni, faccio "quattro chiacchere" con due gracchi. Affrontiamo l'ultimo pendio, un poco più ripido dei precedenti e arriviamo al deposito sci, a pochi passi dalle roccette sommitali. Come era capitato anche precedentemente un gracchio vola a pochissima distanza dalla nostra testa, viene quasi istintivo abbassarsi tanto è vicino.
Armati di picozza e ramponi saliamo i primi gradini nevosi per poi toccare la roccia e in breve arrivare al famoso passaggino che richiede attenzione, essendo esposto. Giorgio preferirebbe poter contare su di una corda e allora allestisco una sorta di corda fissa che gli permetta di passare in sicurezza. Due passi per il traversino, altri tre o quattro per superare una roccetta e ci ritroviamo accanto alla bianca Madonnina della vetta.
Ma che spettacolo!!! Che giornata straordinaria!!!
Scendiamo contenti ed entusiasti ai nostri sci e affrontiamo i bei pendii su neve discreta che si lascia sciare solo con un po' di decisione, le numerose tracce dei giorni precedenti creano molta irregolarità sul manto. Però man mano che scendiamo la situazione migliora, regalandoci qualche bel curvone fino a tornare sopra alla zona del sentiero dove la neve molle e qualche gobbetta ci concede una sciata movimentata e divertente. Nell'ultima parte imbocchiamo un canalone innevato che ci permette di scendere sci ai piedi fino alla piana e da qui, lungo la sponda sulla sinistra orografica, arriviamo a pochissima distanza dalla macchina.
Ma che spettacolo!!! Che giornata straordinaria!!!
P.S.: unica nota negativa: la rottura di un mio scarpone ... sigh ... comprato l'anno scorso ... sigh ... che sfiga per la rottura .... sigh ... ma fortunatamente avvenuta a pochi minuti dalla macchina.
Lo dico sempre: da grande devo fare il tester di materiali. Se passano indenni da me possono andare bene per tutti!!! Almeno speriamo che me lo cambino in garanzia, visto che la rottura non è avvenuta a seguito di una caduta o di urto contro qualcosa, stavo semplicemente sciando
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Andrea!

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