Piz Nurschalas (2740 m) – Skitour
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Escursione scialpinistica nella Surselva, con partenza dal Passo dell’Oberalp, in una giornata radiosa e mite che carezza l’anima.
Il Piz Nurschalas o Pazolastock presenta un solo punto chiave, che a dipendenza delle condizioni può essere facilmente superabile, oppure può creare problemi ai meno esperti. Questa mattina la neve molto dura ha costretto gli sciatori ad una deviazione a valle, perdendo quota, per poter accedere ad un vallone senza rischiare pericolose scivolante sul suo ripidissimo fianco.
Inizio dell’escursione: ore 7.50
Fine dell’escursione: ore 11.20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1012 hPa
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2600 m
Temperatura alla partenza: 1°C
Temperatura al rientro: 8,5°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 5.57
Tramonto del sole: 20.45
Percorro la strada del Passo dell’Oberalp, salendo da Andermatt, poco prima delle sette e trenta. C’è una quiete inconsueta per questa valle, in inverno affollata di sciatori sia sulle piste sia alle stazioni in attesa del trenino Glacier Express.
La bellissima luce mattutina esalta le cime innevate a sud-est della strada: il Piz Badus, il Piz Tuma, il Rossbodenstock, il Pazolastock.
Mi aspetto di essere uno tra i pochissimi che in un giorno feriale si recano all’Oberalp per un’escursione con gli sci; nulla di più sbagliato! Al mio arrivo al parcheggio già ci sono dodici auto con numerosi sciatori che si preparano per raggiungere le cime della zona. La meta più gettonata è il Pazolastock, tuttavia qualcuno opta per il facile Piz Calmut (2311 m) o per il più impegnativo Piz Tiarms (2918 m) via Fellilücke.
Partiamo dal faro ubicato proprio sul confine tra i cantoni Uri e Grigioni, a 2046 m di quota. La neve è compatta: qualcuno decide di montare immediatamente i coltelli; io aspetto, confidando nelle lamine affilate, sicuro di faticare meno, fino a quando sarà possibile. La traccia finora è appena percettibile e di scarso aiuto. L’assenza di vento fa sì che la temperatura si alzi in fretta a valori decisamente primaverili. Superati senza problemi i primi dossi, dopo cinquanta minuti di cammino arrivo in località Puozas dil Lai (2378 m). Qui decido di montare i coltelli; la pendenza infatti si accentua e la neve è ancora molto dura. Un trio sceglie un percorso alternativo compiendo un ampio arco sulla destra: non guadagneranno granché, anzi!
Dopo un’ora e un quarto dalla partenza pervengo al punto chiave dell’ascensione: il cornicione sulla cresta est, a circa 2535 m di quota, che dà accesso al versante meridionale del Pazolastock. Tre mesi fa, a metà febbraio, con neve soffice, non mi pose nessuna difficoltà: una bella traccia orizzontale mi permise di effettuare il traverso senza faticare e senza rischiare la caduta. Oggi le condizioni sono molto diverse: tutti decidono di perdere quota rimanendo sulla cresta, e di scendere sul fianco meridionale solo più in basso, dove un’eventuale scivolata non sarebbe catastrofica. Grazie ai rampanti l’operazione, anche se dispendiosa di molte energie, dura solo 6 minuti; dai 2505 m riprendo a salire per gli ultimi 50 minuti, privi di ostacoli. È proprio vero che le difficoltà indicate dalle guide dipendono moltissimo dalle condizioni della neve e dalle condizioni meteo.
Dopo due ore e un quarto dalla partenza posso affermare Piz Nurschalas (2740 m) geschafft!
Ci ritroviamo in buon numero sulla cima più ambita della regione. Siamo tutti “diversamente giovani” o per dirla in altre parole quasi tutti pensionati.
Il tepore mi induce a trattenermi a lungo: mi concedo così alle chiacchiere con due lucernesi.
Nessuno prosegue verso le cime superiori, motivo per il quale anch’io mi adeguo alla tendenza generale e mi accontento di questa meta già raggiunta tre mesi fa.

Il Six Madun visto dal Piz Nurschalas
La neve, nel frattempo diventata leggermente più morbida, mi offre una bella discesa, vivacizzata da un pizzico di adrenalina sul traverso. Un colpo di avventatezza mi porta infatti ad affrontarlo molto in alto, su un autentico muro, confidando eccessivamente sulla buona tenuta delle lamine. Superata indenne la “Schlüsselstelle” mi lancio di nuovo sul versante che guarda verso il Piz Calmut: è una goduria che dura ancora dieci minuti, fino all’Ustria Alpsu. La bella giornata sulle nevi dell’Oberalp viene suggellata da un brindisi a base di Prosecco, questa volta con Manfred: prosit!
Classica meta sci alpinistica dal Passo dell’Oberalp, con buona copertura nevosa su tutto il percorso. L’esposizione a nord-est e l’assenza di sassi rendono questa cima molto apprezzata sia dai principianti sia dai più esigenti, dall’inizio alla fine della stagione sciistica.
Piccozza e ramponi portati inutilmente a spasso; coltelli molto utili.
Tempo di salita: 2 h 17 min
Tempo totale: 3 h 30 min
Tempi parziali
Oberalppass (2044 m) – Puozas dil Lai (2378 m): 50 min
Puozas dil Lai (2378 m) – Piz Nurschalas (2740 m): 1 h 27 min
Piz Nurschalas (2740 m) – Oberalppass (2044 m): 25 min
Dislivello in salita: 727 m
Sviluppo complessivo: 5,8 km
Difficoltà: PD
SLF: 1 (debole)
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Coordinate Piz Nurschalas: 693'360 / 167'010

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