Capanna Meriggetto da Miglieglia: un possibile anello
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Giornata molto limpida (in particolare al mattino) ottima temperatura (mai freddo, mai troppo caldo ... zero termico a 2500 metri).
Da Miglieglia (ore 7) salgo a caso per le viuzze del paese alla ricerca del sentiero per il Monte Lema ... l' idea e' di prendere quello per Forcora che arriva poi al Lema da sud (piu' lungo ma con panorama piu' esteso) in realta' mi ritrovo su quello diretto che, a lungo nel bosco e spesso sotto la funivia, sale costante verso ovest e con ultimo tratto a zig zag raggiunge l' arrivo della funivia da cui in breve in cima dove la neve e' continua. Non ho ancora grossa esperienza dei punti panoramici sul Maggiore ma ritengo che il Lema sia ai primi posti; pur non essendo molto alto ha pero' il vantaggio di essere abbastanza centrale (come non sono ad esempio Paglione, Covreto e Corbaro che pero' sono molto vicini in linea d' aria al lago) e la vista e' molto ampia in tutte le direzioni (oggi in particolare verso est nonostante al mattino sia controsole).
Dopo una giusta sosta, che uso per indossare le ghette, riparto (ore 9:30) sul noto percorso che termina alla funivia del Monte Tamaro: c'e' neve (in particolare nei tratti a ovest) ma spesso intervallata a tratti scoperti di sentiero ... nel complesso l'individuazione non e' mai messa in dubbio ... a volte si affonda altre volte si trova neve dura ma mai ghiaccio da scivolare. Detto cio' si passano i vari incroci per Alpe Arasio, Vezio (qui arrivano 2 donne che stanno allenandosi per un trail che ci sara' a Tesserete tra un mese ... che passera' sul Garzirola ... ma la neve se ne sara' andata ?) e Alpe Agario (prima della quale si trovano 2 tratti, brevi, dove si affonda di quasi mezzo metro. Un' altra sosta prima di partire per il Gradiccioli ... ma so gia' che non ci arrivero' (appare molta piu' neve probabilmente molle) ... mi attire di piu', dall' anticima nota come M. Pola' (pare proprio che l' accento cada alla fine) scendere alla Capanna Meriggetto e immettermi sulla Via Verde Varesina ovvero il tratto di Sentiero Italia che collega Monteviasco a Dumenza (nel frattempo si sono fatte le ore 12).
La neve e' aumentata: per arrivare sul Pola' basta seguire i tratti di erba scoperta quindi dirgersi verso ovest lungo un pendio con ottima neve che prosegue con un piccolo rilievo su cui e' posto un cippo di frontiera; la capanna Meriggetto e' gia' in vista e si raggiunge facilmente senza via obbligata grazie al buon innevamento.
Dopo una giusta sosta, che uso per indossare le ghette, riparto (ore 9:30) sul noto percorso che termina alla funivia del Monte Tamaro: c'e' neve (in particolare nei tratti a ovest) ma spesso intervallata a tratti scoperti di sentiero ... nel complesso l'individuazione non e' mai messa in dubbio ... a volte si affonda altre volte si trova neve dura ma mai ghiaccio da scivolare. Detto cio' si passano i vari incroci per Alpe Arasio, Vezio (qui arrivano 2 donne che stanno allenandosi per un trail che ci sara' a Tesserete tra un mese ... che passera' sul Garzirola ... ma la neve se ne sara' andata ?) e Alpe Agario (prima della quale si trovano 2 tratti, brevi, dove si affonda di quasi mezzo metro. Un' altra sosta prima di partire per il Gradiccioli ... ma so gia' che non ci arrivero' (appare molta piu' neve probabilmente molle) ... mi attire di piu', dall' anticima nota come M. Pola' (pare proprio che l' accento cada alla fine) scendere alla Capanna Meriggetto e immettermi sulla Via Verde Varesina ovvero il tratto di Sentiero Italia che collega Monteviasco a Dumenza (nel frattempo si sono fatte le ore 12).
La neve e' aumentata: per arrivare sul Pola' basta seguire i tratti di erba scoperta quindi dirgersi verso ovest lungo un pendio con ottima neve che prosegue con un piccolo rilievo su cui e' posto un cippo di frontiera; la capanna Meriggetto e' gia' in vista e si raggiunge facilmente senza via obbligata grazie al buon innevamento.
Giunto alla capanna, mi intrattengo per un' ora abbondante con un escursionista che, udito il mio progetto di rientro, mi esorta ad abbandonare (troppo lungo non ce la farai) e si offre di accompagnarmi in auto fino a Pradecolo dopo essere tornato con lui a Ponte di Piero (ore 13:30) ... non se ne parla ... appena vedo il ben segnalato bivio per Viasco saluto il mio occasionale ed ottimistico compagno e inizio a tenere un passo soggettivamente sostenuto per guadagnare tempo (perche' un po' di ansia mi e' stata trasmessa). Questo non mi impedisce di apprezzare il sentiero (raccomandato con apposito cartellino anche alle M.Bike) che attraversa tanti torrentelli (belli pieni con le ultime piogge) e grazie alle sue continue curve offre scorci notevoli sulla V. Veddasca.
Alle prime case di Viasco, ormai su ampia sterrata, non perdere la freccia metallica per Alpone ... e' il tratto decisivo dell' intero giro ... una bella scorciatoia ... la classificherei T3 piu' che altro per la difficolta' ad individuare nel bosco i segnavia bianco rossi dipinti sugli alberi (si risale, contro sole un versante nord) ... notevole anche la pendenza ... ripeto non perdere di vista i segnavia altrimenti si e' fuori tracciato. Con sollievo accolgo l' aprirsi del bosco in vista di Alpone e Madonna della Guardia (ore 15:20) ... qui in una baita un signore di Curiglia mi accoglie calorosamente e mi offre pure del vino ... difficile venire via ma il tempo passa. Vedo le indicazioni per Pradecolo penso che da li potrei raggiungere Forcora e quindi da li rientrare a Miglieglia ... ma vedo anche un ottimo tracciato per Alpe Arasio che seguo per arrivare di nuovo sotto il Lema.
Qui potrei risalire, in breve, alla funivia (tra l' altro sarei giusto in tempo per l' ultima corsa di discesa ore 17) e scendere a Miglieglia per la Forcora (il sentiero non fatto al mattino): forse anche per una sciocca pignoleria, non voglio ripetere, in senso contrario, un tratto del percorso del mattino e allora scelgo il sentiero per Breno via Alpe Fontane ... ben tracciato (spesso lastricato) ma non ho ben valutato quanto si allontani da Miglieglia. Giungo a Breno (ore 18) e dopo un po' di indecisione (la stanchezza si fa sentire) decido di ignorare il sentiero (45 min.) convinto di fare prima per strada asfaltata (3 km. abbondanti) ... sara' tutta discesa, penso ... (invece si risale ...). Circa 500 metri prima dell' arrivo confluisce anche il sentiero che ho scartato ... ignoro,piu' avanti, un' ulteriore deviazione nel bosco in decisa salita e imbocco invece la prima via asfaltata del paese che porta in breve al piazzale della funivia a terminare il giro.
Alle prime case di Viasco, ormai su ampia sterrata, non perdere la freccia metallica per Alpone ... e' il tratto decisivo dell' intero giro ... una bella scorciatoia ... la classificherei T3 piu' che altro per la difficolta' ad individuare nel bosco i segnavia bianco rossi dipinti sugli alberi (si risale, contro sole un versante nord) ... notevole anche la pendenza ... ripeto non perdere di vista i segnavia altrimenti si e' fuori tracciato. Con sollievo accolgo l' aprirsi del bosco in vista di Alpone e Madonna della Guardia (ore 15:20) ... qui in una baita un signore di Curiglia mi accoglie calorosamente e mi offre pure del vino ... difficile venire via ma il tempo passa. Vedo le indicazioni per Pradecolo penso che da li potrei raggiungere Forcora e quindi da li rientrare a Miglieglia ... ma vedo anche un ottimo tracciato per Alpe Arasio che seguo per arrivare di nuovo sotto il Lema.
Qui potrei risalire, in breve, alla funivia (tra l' altro sarei giusto in tempo per l' ultima corsa di discesa ore 17) e scendere a Miglieglia per la Forcora (il sentiero non fatto al mattino): forse anche per una sciocca pignoleria, non voglio ripetere, in senso contrario, un tratto del percorso del mattino e allora scelgo il sentiero per Breno via Alpe Fontane ... ben tracciato (spesso lastricato) ma non ho ben valutato quanto si allontani da Miglieglia. Giungo a Breno (ore 18) e dopo un po' di indecisione (la stanchezza si fa sentire) decido di ignorare il sentiero (45 min.) convinto di fare prima per strada asfaltata (3 km. abbondanti) ... sara' tutta discesa, penso ... (invece si risale ...). Circa 500 metri prima dell' arrivo confluisce anche il sentiero che ho scartato ... ignoro,piu' avanti, un' ulteriore deviazione nel bosco in decisa salita e imbocco invece la prima via asfaltata del paese che porta in breve al piazzale della funivia a terminare il giro.
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