Cima Tuatti e Cima Quaira
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Iniziamo la nostra esplorazione in Val di Rabbi con l'idea di salire alla Cima Quaira che nonostante la quota presenta i versanti esposti a sud già completamente privi di neve ... ad aprile ... sigh!!!
Dal parcheggio sopra l'abitato di Cavallar seguiamo le indicazioni per Malga Palù che raggiungiamo attraversando un bel bosco. Proseguiamo su terreno più aperto verso il Passo Palù, pestando giusto un po' di neve in una conchetta per ricordarci in che stagione siamo. Mentre ci avviciniamo al passo la nostra cima appare sulla sinistra, con poco distante la sua gemella Cima Tuatti.
Il mio sguardo coglie subito la possibilità di concatenare le due vette, salendo direttamente dal Passo Palù alla Cima Tuatti e poi percorrendo la dorsale che la unisce alla Cima Quaira. Prima di "confermare" questo cambio programma, attendo di arrivare al Passo Palù dove si riesce ad avere una migliore visuale sulle eventuali difficoltà della dorsale e le condizioni della neve.
La cosa sembra decisamente fattibile senza difficoltà e non dovrebbe neanche allungare lo sviluppo e il dislivello (se non di poco). Ci avviamo dunque lungo la dorsale verso Cima Tuatti che tocchiamo percorrendo qualche tratto erboso, qualche roccetta e un brevissimo tratto con neve. Da qui proseguiamo in direzione della Cima Quaira lungo l'ampia dorsale percorribile senza difficoltà, c'è solo un po' più di neve, essendo proprio sulla linea di "confine" tra versanti sud e nord ma decisamente poca cosa rispetto alla quota a cui siamo.
Raggiunta anche Cima Quaira, continuiamo la nostra escursione sempre lungo la dorsale, evitando di seguire il sentiero ufficiale che compie un'ampia curva portandoci più sui versanti innevati. D'altronde la dorsale sembra fattibile senza problemi e infatti così sarà fino al Colletto di quota 2617 dove ritroviamo i bolli del sentiero.
Questo prosegue seguendo il dolce andamento della dorsale fino alla Bärhappspitze, cima non segnata sulle cartine (o almeno non su quella della Tabacco) dove un comodo tavolo induce ad una pausa. Continuiamo a seguire il sentiero che ad una successiva selletta tenta di portarci "fuori" dorsale ma noi (cioè io) decidiamo di rimanere fedeli alla dorsale e quindi tocchiamo la successiva quota 2653 che, qui su Hikr, scopro anche avere un nome: Haselgruber Knott.
Ora svelo a Manuela che non sono sicuro che si possa scendere direttamente al Rifugio Lago Corvo e c'è il rischio di dover tornare indietro. Quindi è con un pizzico di avventura che ci accingiamo a percorrere l'ultimo tratto di dorsale per trovare il passaggio che ci permetta la discesa. Escluso il versante nord che scende quasi verticale, adocchiamo un ripido pendio di neve che potrebbe risultare utile come "via di fuga" ma alla fine troviamo un percorso su sfasciumi ed erba che richiede solo un po' più di attenzione per essere percorso e che ci deposita proprio sopra al rifugio.
Soddisfatti della nostra piccola avventura ci apprestiamo a scendere nuovamente a Cavallar per comodi e ben tenuti sentieri, sempre con la speranza di intravedere qualche bell'animale ma che oggi, purtroppo, sono rimasti nascosti.
Dal parcheggio sopra l'abitato di Cavallar seguiamo le indicazioni per Malga Palù che raggiungiamo attraversando un bel bosco. Proseguiamo su terreno più aperto verso il Passo Palù, pestando giusto un po' di neve in una conchetta per ricordarci in che stagione siamo. Mentre ci avviciniamo al passo la nostra cima appare sulla sinistra, con poco distante la sua gemella Cima Tuatti.
Il mio sguardo coglie subito la possibilità di concatenare le due vette, salendo direttamente dal Passo Palù alla Cima Tuatti e poi percorrendo la dorsale che la unisce alla Cima Quaira. Prima di "confermare" questo cambio programma, attendo di arrivare al Passo Palù dove si riesce ad avere una migliore visuale sulle eventuali difficoltà della dorsale e le condizioni della neve.
La cosa sembra decisamente fattibile senza difficoltà e non dovrebbe neanche allungare lo sviluppo e il dislivello (se non di poco). Ci avviamo dunque lungo la dorsale verso Cima Tuatti che tocchiamo percorrendo qualche tratto erboso, qualche roccetta e un brevissimo tratto con neve. Da qui proseguiamo in direzione della Cima Quaira lungo l'ampia dorsale percorribile senza difficoltà, c'è solo un po' più di neve, essendo proprio sulla linea di "confine" tra versanti sud e nord ma decisamente poca cosa rispetto alla quota a cui siamo.
Raggiunta anche Cima Quaira, continuiamo la nostra escursione sempre lungo la dorsale, evitando di seguire il sentiero ufficiale che compie un'ampia curva portandoci più sui versanti innevati. D'altronde la dorsale sembra fattibile senza problemi e infatti così sarà fino al Colletto di quota 2617 dove ritroviamo i bolli del sentiero.
Questo prosegue seguendo il dolce andamento della dorsale fino alla Bärhappspitze, cima non segnata sulle cartine (o almeno non su quella della Tabacco) dove un comodo tavolo induce ad una pausa. Continuiamo a seguire il sentiero che ad una successiva selletta tenta di portarci "fuori" dorsale ma noi (cioè io) decidiamo di rimanere fedeli alla dorsale e quindi tocchiamo la successiva quota 2653 che, qui su Hikr, scopro anche avere un nome: Haselgruber Knott.
Ora svelo a Manuela che non sono sicuro che si possa scendere direttamente al Rifugio Lago Corvo e c'è il rischio di dover tornare indietro. Quindi è con un pizzico di avventura che ci accingiamo a percorrere l'ultimo tratto di dorsale per trovare il passaggio che ci permetta la discesa. Escluso il versante nord che scende quasi verticale, adocchiamo un ripido pendio di neve che potrebbe risultare utile come "via di fuga" ma alla fine troviamo un percorso su sfasciumi ed erba che richiede solo un po' più di attenzione per essere percorso e che ci deposita proprio sopra al rifugio.
Soddisfatti della nostra piccola avventura ci apprestiamo a scendere nuovamente a Cavallar per comodi e ben tenuti sentieri, sempre con la speranza di intravedere qualche bell'animale ma che oggi, purtroppo, sono rimasti nascosti.
Tourengänger:
Andrea!

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